Si finge un comune fedele, ma ruba le offerte in una chiesa del reggino, arrestato un 46enne A tradire i suoi cattivi propositi, sono state però le immagini del sistema di videosorveglianza attivo all’interno della chiesa, che associati ad una mirata attività d’indagine avviata nell’immediatezza dai carabinieri
A San Giorgio Morgeto, i Carabinieri, hanno arrestato un 46enne di Siderno per furto. Particolare la dinamica di quanto accaduto: l’uomo dopo aver fatto ingresso alla chiesa matrice di San Giorgio Morgeto, percorsa la navata centrale, si era seduto fra i primi banchi, per dedicarsi al suo momento di preghiera, almeno apparentemente. I suoi propositi infatti, si sono rivelati ben altri, di certo non quelli che appartengono a un comune fedele in quanto dopo essersi assicurato di essere rimasto l’unico all’interno del luogo di culto, si era subito diretto verso l’iconostasi che separa il presbiterio dalla navata, dove, ai piedi dell’imponente statua di San Giorgio che trafigge il drago, è da sempre custodita la bussola per le offerte agli indigenti, per procedere poi con azione fulminea quanto empia, a sdradicare la cassetta dai perni e avviarsi verso l’uscita.
A tradire i suoi cattivi propositi, sono state però le immagini del sistema di videosorveglianza attivo all’interno della chiesa, che associati ad una mirata attività d’indagine avviata nell’immediatezza dai carabinieri hanno permesso di addivenire in poco tempo all’identità del responsabile, il quale anche se non del posto, è risultato avere legami parentela con uno degli abitanti. A seguire poi la perquisizione all’interno dell’abitazione ove lo stesso risultava domiciliato, che ha infine permesso di chiudere il cerchio: nascosta fra gli utensili da cucina, è stata infatti rinvenuta dai militari proprio la bussola delle offerte asportata dalla chiesa di Maria SS. Assunta.
E così, all’interno della chiesa matrice, storico edificio le cui origini si perdono nella storia e che pare risalire al tempo delle prime predicazioni cristiane nel territorio dei morgeti, nella cornice suntuosissima data dai marmi policromi di scuola napoletana che ingioiellano l’Altare Maggiore, i carabinieri hanno riconsegnato il maltolto a Don Antonio Sorrentino.