Al via i congressi provinciali del Partito Democratico: anche a Taurianova si preparano le “grandi manovre” Due (?) i candidati alla guida dei Dem quando si voterà (e non in questo fine settimana), si resta in trepidante attesa su Mesa Gerace, si riproporrà per essere riconfermata alla guida del partito?
Quanto erano belli quei congressi politici dove si abbracciava, si emozionava e si festeggiava seppur con mozioni diverse nei loro contenuti programmatici. E quanto era bello quando la “conta” di quanti erano, era quel numero complessivo di un’unica idea, sia essa utopica, illusoria e perché no, anche rivoluzionaria ma con un’unica finalità, la libertà dell’individuo e la salvaguardia della giustizia sociale.
Erano (?) i principi fondamentali dei padri fondatori della Sinistra italiana, quelli che seppur con mille sacrifici sconvolgevano la loro vita con l’essere partigiani in un mondo cangiante dalle “porte girevoli”.
Oggi no, non è così! Una volta con la poesia si facevano le rivoluzioni, adesso con la poesia non si mangia né si conquista il potere semplicemente perché manca la “poesia” nelle azioni e nei pensieri.
Una premessa per introdurre quel che rimane della Sinistra in Italia ed è lo specchio che si riflette nelle realtà locali, in quel che resta di quell’idea oggi rappresentata da un partito erede delle forze proletarie e democratiche di questo paese qual è il Partito Democratico.
È tempo di congressi provinciali, nel prossimo fine settimana saranno eletti i vertici che guideranno i Dem verso nuovi traguardi per lo sviluppo e il radicamento sempre più insistente nei territori.
Il neo segretario regionale Nicola Irto parla di “unità”, ma gli eventi ci hanno fatto vedere una realtà diversa ovvero che le unità sono sempre contraddistinte dal conteggio dei numeri per affermare il proprio potere e poco dalle idee che si muovono con esse. Come una sorta di ricerca di un “posto al sole”.
Ma d’altronde come disse il Manzoni (… Alessandro), “cos’è la storia senza la politica? Una guida che cammina, cammina, con nessuno dietro che impari la strada, e per conseguenza butta via i suoi passi; come la politica senza la storia è uno che cammina senza guida”. Un partito politico è anche e soprattutto la sua storia.
Irto afferma pure che “i mezzi di comunicazione hanno difficoltà a raccontare le notizie positive rispetto alle questioni di dibattito e discussione” e che nel Pd “esce fuori una classe rigenerata, nuova, giovani, donne e uomini di nuova generazione con profili innovativi che possono dare una mano a rigenerare il Pd dal basso”.
Oggi in questo paese manca quello che è stato per anni un’utopia, non si sogna più, ma si “arrampica” su idee generiche, non c’è quel liberalsocialismo in quelle forze di Sinistra che riesce a mettere insieme le libertà individuali con la redistribuzione delle risorse collettive, le quali hanno due capisaldi fondamentali, la libertà e l’uguaglianza.
A Taurianova come in altre realtà locali, si vota per dare una guida al Pd ma non in questo fine settimana perché sembra che siamo sotto i 15 mila abitanti (notizia pervenuta adesso). Ma quando verrà il momento, tra boatos, voci di corridoio e altre “bagattelle per un massacro” di celiniana memoria, si sono fatti già dei nomi con referenze e autoreferenze, come fossero corsie preferenziali in un’autostrada oramai compromessa dall’incuria del percorso.
Ci sono (o meglio, ci sarebbero) dei nomi, giovani, “brillanti” e anche colti da improvvisa vocazione elitaria politicamente parlando. Come si legge anche dalle indiscrezioni della stampa i nomi papabili sarebbero due, uno è Giacomo Larosa, un giovane “promettente” e quando si è in queste condizioni la strada da fare è ancora lunga, le spalle hanno bisogno di muscoli e di tempra. Un ragazzo che si è affermato discretamente alle ultime amministrative taurianovesi, è il secondo dei non eletti in un partito il quale, alla vigilia davano per spacciato viste le vicissitudini (anche drammatiche) che negli ultimi anni l’hanno contraddistinto con delle fuoriuscite. Ma è stato un partito che nonostante tutto è riuscito a risalire la china confermando il successo di preferenze. Nei fatti le fuoriuscite non l’hanno scalfito anzi, lo hanno pure rafforzato, sia in termini di numeri che in termini di “freschezza”.
A tutto ciò si aggiunge l’attesa di quella che dovrebbe essere l’elezione scontata e naturale per la guida dei Dem a Taurianova, ovvero se la coordinatrice uscente Mesa Gerace (prima dei non eletti alle scorse amministrative), si candida per essere confermata. E che nei fatti rappresenterebbe non solo la continuazione di quello che è stata una lodevole affermazione del PD a Taurianova, ma anche detentrice di un bagaglio culturale e di esperienza vissuta sul campo della politica, mostrando le sue doti politiche durante la scorsa consiliatura quando sedeva tra i banchi della maggioranza. Rappresenterebbe quella “rigenerazione” la quale Irto ne fa una bandiera, oltre alla sua brillante personalità in quanto donna (e soprattutto donna), e quindi per natura vive di lucente riflesso che, applicato alla politica donerebbe un impeto di soave rivoluzione liberale in un mondo dove il maschilismo impera per arroganza. E tra gli obiettivi fondamentali che una forza di Sinistra dovrebbe avere in questi tempi di incerta condizione culturale è quello di fare con libertà e rispetto degli individui anche i compromessi con la realtà. I lumi vanno accesi per osservare ciò che si desidera per il benessere collettivo e se le “rivoluzioni” devono essere fatte, molte volte la rivoluzione è donna!
(GiLar)