Sequestro di beni per 15 milioni di euro e interdizione a due società di capitali in Calabria L'accusa è associazione a delinquere dedita alla frode fiscale
Nella giornata odierna, i Finanzieri della Compagnia di Corigliano – Rossano, facendo seguito
all’attività già eseguita lo scorso 4 marzo c.a. con l’esecuzione di misure cautelari reali e l’arresto di 6
persone, hanno dato attuazione ad un’Ordinanza emessa dalla Sezione Riesame del Tribunale di
Cosenza che dispone il sequestro preventivo, anche nella forma per equivalente, di beni mobili ed
immobili, fino a concorrenza di 15 milioni di euro, nei confronti di 2 società di capitali nonché di una
persona fisica e dell’omonima ditta individuale.
Nei confronti delle predette società di capitali, operanti nel settore della raccolta dei rifiuti ed in quello
edile, stando agli esiti delle indagini, sono stati riconosciuti gravi indizi di responsabilità per reati
commessi nel loro interesse ed a proprio vantaggio ed è stata per questo disposta la nomina, ai sensi
del D.Lgs. 231/2001, che disciplina la responsabilità degli enti per gli illeciti amministrativi dipendenti
da reato, di un commissario giudiziale che si occuperà dell’amministrazione delle stesse per un anno.
L’odierno provvedimento giunge all’esito del ricorso in appello promosso dalla Procura della
Repubblica di Castrovillari dinanzi al Tribunale di Cosenza avverso l’ordinanza del G.I.P. di
Castrovillari, con la quale erano state applicate misure cautelari personali e reali nei confronti di 25
persone fisiche e giuridiche coinvolte in un presunto meccanismo di frode all’IVA, al fine di far
riconoscere anche la sussistenza, per alcuni degli indagati, dei gravi indizi del reato di associazione
per delinquere.
Il collegio, accogliendo la tesi della Procura e ravvisando l’esistenza di una stabile struttura
organizzativa composta da alcuni soggetti del medesimo nucleo familiare, ha riconosciuto il
presupposto per l’applicazione dell’odierno provvedimento nei confronti delle due società di capitali,
riconducibili di fatto ai principali indagati.
I nuovi soggetti giuridici coinvolti, alla luce degli elementi probatori allo stato raccolti, sono risultati
creati ad hoc dagli indagati a seguito del fallimento di una società sottoposta a verifica da parte delle
Fiamme Gialle della Compagnia di Corigliano-Rossano, distraendo i beni di quest’ultima al fine di
compromettere le pretese dell’Erario e di tutti i creditori, nonché proseguire l’attività imprenditoriale
sotto nuove insegne societarie.
L’odierna attività della Guardia di Finanza si inquadra nel costante presidio del Corpo a salvaguardia
del bilancio dello Stato e dell’Unione Europea ed è stata eseguita in stretta sinergia con la Procura
della Repubblica di Castrovillari, diretta dal Procuratore Dr. Alessandro D’ALESSIO, impegnata nella
tutela della economia sana del territorio, vulnerata dalla commissione dei reati oggetto d’indagine, che
sottraggono risorse allo Stato e dunque alla collettività.
Gli indagati avranno la possibilità di fornire la propria ricostruzione dei fatti nel seguito del
procedimento che trovasi, allo stato, nella fase delle indagini preliminari.