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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 08 OTTOBRE 2024

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“Urgenze creative”, a Rende la prima mostra personale di Giuseppe Pastore Non c'è un aggettivo giusto per descrivere le sue opere, ma piuttosto una parola: infinito

“Urgenze creative”, a Rende la prima mostra personale di Giuseppe Pastore Non c'è un aggettivo giusto per descrivere le sue opere, ma piuttosto una parola: infinito

Di Mariachiara Monaco

«Sono molto emozionato, questa è la mia prima mostra personale nella città in cui sono nato e cresciuto, ringrazio l’amministrazione comunale di Rende per la possibilità datami, ed in particolare vorrei ringraziare di cuore il curatore di tale mostra, Roberto Sottile per la sua disponibilità e gentilezza», esordisce così Giuseppe Pastore quando gli chiediamo le sensazioni che ha avvertito all’inaugurazione della sua prima mostra personale presso il Museo del presente a Rende.
L’artista, si è avvicinato al mondo dell’arte da autodidatta, dopo gli studi scientifici ed una laurea triennale in Fisica : «Un pomeriggio di settembre nel non lontano 2010, ero indeciso se andare a correre oppure dipingere. Ma appena ho visto mia madre, tirare fuori da un vecchio cassetto, una tela di mia sorella (che ha frequentato il liceo artistico), allora ho iniziato a cimentarmi in questa avventura, diventata con il tempo, una forte passione».
Il titolo della mostra è: Urgenze creative. Si tratta in maniera più esplicita di un’urgenza nel voler dipingere, e mostrare a tutti la parte più interiore di se stessi, attraverso dei gesti, delle riflessioni, senza il bisogno di proferire parola.
Non c’è un aggettivo giusto per descrivere le sue opere, ma piuttosto una parola: infinito.
Infinito sia numerico che spaziale, che si ripete lungo la tela con segni continui, paralleli, o che vanno ad intersecarsi fra loro, come se non ci fosse mai una fine, lasciando immaginare all’acuto osservatore cosa succede aldilà del movimento.
L’arte astratta si fonda e diventa un unicum con la realtà complessa, e allo stesso tempo si discosta dalla cupezza dei nostri giorni. Un modo per trasformare il malessere interiore in immagini che lasciano il segno.
Il titolo delle opere esposte lascia trasparire interiorità e purezza, non solo attraverso i colori vivi, folti, accesi, ma anche calmi, limpidi.
Talento, Immortal, Effetto, Causa, Calma, sono solo alcuni titoli, di quadri molto diversi fra loro, che però hanno nel loro etimo, un significato molto importante, che va a legarsi con l’ispirazione dell’artista e quindi successivamente dell’opera. È un tripudio di colori, che vanno a mescolarsi, come delle visioni, quasi a confondere chi le guarda. Si tratta di un viaggio spaziale, che ognuno di noi dovrebbe compiere, anche solo restando coi piedi per terra. Si può, perché la mostra è aperta al pubblico fino al 12 agosto, accorrete in numerosi.