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TAURIANOVA (RC), VENERDì 22 NOVEMBRE 2024

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Politiche Calabria. La sfida per le politiche è aperta, tra “paracadutati” romani, volti nuovi e chi cerca delle conferme Tra i nomi riguardanti il collegio “Vibo Valentia-Piana”, spiccano i nomi del consigliere regionale Arruzzolo e dell’ex sindaco di Taurianova Fabio Scionti

Politiche Calabria. La sfida per le politiche è aperta, tra “paracadutati” romani, volti nuovi e chi cerca delle conferme Tra i nomi riguardanti il collegio “Vibo Valentia-Piana”, spiccano i nomi del consigliere regionale Arruzzolo e dell’ex sindaco di Taurianova Fabio Scionti

Lo scorcio di fine estate ci presenta una campagna elettorale colma di dubbi e di “propaganda”, componenti che di solito accompagnano quel mese di promesse elettorali, di programmi da realizzare (?) e di qualche spicciolo di umiltà che si trasforma in arroganza quando si cerca di mettere in cattiva luce l’avversario per un tornaconto in termini di preferenze.
Ed è quello che sta accadendo in tutto il resto d’Italia, tra favorevoli e contrari alla cosiddetta “agenda draghi”, il tutto mentre si assiste ad un’economia (specialmente quella reale) che sta andando a rotoli per il caro energia e i prezzi dei beni di consumo alle stelle.
In Calabria si gioca una partita importante, quella della sopravvivenza politica di alcuni e quella di eventuali conferme o delle “nuove leve”, tra i candidati presenti nelle varie liste.
Il nostro collegio, quello della Piana, associato alla provincia di Vibo Valentia per quanto riguarda la Camera dei Deputati fa presagire ad una battaglia senza esclusione di colpi visti i candidati che si presentano nelle varie liste.
Nel Collegio uninominale al cospetto degli elettori i candidati sono 9, con il centrodestra rappresentato dal forzista, ex presidente del consiglio regionale e attuale capogruppo di FI al Consiglio regionale Giovanni Arruzzolo, mentre il centrosinistra con l’ex penta stellata fuoriuscita dal Movimento ed attualmente sottosegretaria di Stato Dalila Nesci. Poi c’è l’attuale sindaco di Cinquefrondi Michele Conia con una lista vicina all’ex sindaco di Napoli Luigi de Magistris, mentre i pentastellati saranno rappresentati dall’uscente Riccardo Tucci. E poi ancora, Edoardo Ventra (Forza Nuova), Adriano Renda (Italia Sovrana e Popolare), Domenico Antonio Greco (Italexit), Marisa Galati (Italia Viva) e Maria Concetta Valotta (Mastelle-Ndc Europeisti).
Mentre nel Collegio 2 al Senato i candidati saranno 8, con l’ex consigliere regionale Francesco Pitaro per il Partito Democratico, l’attuale assessore regionale Tilde Minasi (Lega), L’ex garante dei detenuti Agostino Siviglia (Terzo Polo), l’uscente senatore del M5S di Polistena Giuseppe Auddino, Ernesto Lamanna (Italexit), Antonia Condemi (Italia Sovrana e Popolare), Angelina Antonietta Martino (Unione Popolare) e Domenico Pendolino (Mastella-Ndc Europeisti).
Tra i candidati nel collegio al Senato nel “Plurinominale”, spiccano i nomi come capolista, dell’ex presidente del consiglio regionale e segretario regionale del Pd Nicola Irto e c’è anche un taurianovese nel Terzo Polo, si tratta di un vecchia conoscenza in quanto già sindaco di Taurianova Fabio Scionti, attualmente consigliere comunale in carica. Quest’ultimo dovrà misurarsi con l’elettorato regionale per la prima volta e sperare in quel 3% per poter concorrere all’elezione a Palazzo Madama. La sfida si presenta dura, ma non impossibile.
I parlamentari che dovranno essere eletti in Calabria saranno 19, tra questi 13 alla Camera dei Deputati e 6 al Senato della Repubblica. Nella scorsa elezione i parlamentari erano 30.
Stando ai dati dell’affluenza delle ultime regionali, prendendoli come riferimento in quanto è previsto per la prima volta il voto ai diciottenni anche al Senato, i calabresi che hanno votato sono stati il 44,36% (838.691) a fronte di 1.890.732 aventi diritto al voto. Un astensionismo che va oltre il 58%. Un dramma per la democrazia partecipativa in quanto i cittadini sono sempre più lontani dalle attività politiche. Nei fatti quel 3% dovrebbe essere rappresentato da oltre 25 mila voti.
Alcune sfide potrebbero essere aperte, altre sembrano avere un esito già scritto, tra guerre dei politici locali e “paracadutati” delle segreterie romane, la sfida è aperta, ma ancora timidamente non è entrata nel vivo.