Palmi, “Necessario tutelare prerogative Consiglio Comunale. Così non va” Proposta modifica dello Statuto comunale e del Regolamento da parte dei Consiglieri Sorbilli e Palmisano
Tra i punti all’ordine del giorno spiccano l’approvazione di modifiche e integrazioni allo Statuto Comunale e al Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale.
Si propongono delle modifiche che in parte si rendono necessarie perché dirette a correggere errori di battitura nella stesura e a modernizzare ed attualizzare tanto lo Statuto quanto il Regolamento agli strumenti informatici e tecnologici oggi a disposizione.
Tuttavia, la proposta di deliberazione contiene anche modifiche che preoccupano tutti noi e non poco.
Si incide in maniera pesante sulle regole che cadenzano la vita politica e democratica della nostra Città, in peggio però.
Vengono ristretti i margini di discussione e di dibattito e il potere di iniziativa dei Consiglieri Comunali.
Vengono mortificate le attribuzioni e i poteri del Consiglio Comunale che, non dimentichiamo, svolge importanti compiti di controllo politico-amministrativo e di indirizzo oltre ad essere l’organo rappresentativo della volontà popolare.
Si tratta di una proposta che, così come formulata, nonostante contenga anche piccoli interventi auspicabili e condivisibili, non può essere né accettata e né votata per come ci viene presentata in un unico atto deliberativo contenente interventi lesivi dei principi democratici.
Soltanto per fare alcuni esempi, come potremmo votare la sensibile riduzione da 30 a 10 minuti dei tempi di intervento dei Consiglieri sul documento programmatico o la fissazione di un tempo massimo complessivo di 60 minuti per la discussione di tutte le interpellanze, interrogazioni e mozioni presentate da tutti i Consiglieri.
Come potremmo votare una proposta che riduce i tempi di risposta da 10 a 5minuti del Presidente e dell’Assessore competente.
Come potremmo votare una proposta che riduce ogni spazio di iniziativa dei Consiglieri Comunali, laddove elimina la possibilità del singolo Consigliere di presentare richiesta motivata di discussione in Consiglio delle argomentazioni discusse ed approvate in sede di Commissione o abroga la facoltà dei Consiglieri di modificare l’interpellanza in mozione o imbavaglia il singolo Consigliere Comunale in Commissione o riduce da 5 minuti a 3 minuti il tempo della dichiarazione di voto o elimina il diritto dei Consiglieri comunali assegnati al Comune di poter richiedere la convocazione di un Consiglio Comunale straordinario.
Come potremmo votare una proposta di deliberazione che colpisce al cuore una delle disposizioni più importanti dello Statuto Comunale, l’art. 30, abrogando i commi 6, 7, 8 e 9 e parte del comma 10.
Proprio quest’ultimo comma, non a caso, richiedeva la maggioranza assoluta dei Consiglieri assegnati al Comune per l’approvazione degli atti più importanti che incidono profondamente sulla vita dei cittadini e dell’Ente ovvero il bilancio di previsione, del conto consuntivo, del piano strutturale comunale e sue varianti, dei piani territoriali.
Oggi, secondo la proposta di maggioranza, non sarebbe più necessario il voto della maggioranza assoluta, sebbene il comma 10 fosse norma posta a presidio dei principi di democrazia e controllo che il Consiglio Comunale e i Consiglieri sono chiamati ad esercitare in piena libertà e autodeterminazione.
Ma come potremmo votare la proposta che produce un effetto di commistione di ruoli tra Consiglieri comunali e azione amministrativa esecutiva, tra controllore e controllato, laddove viene ampliato a dismisura il potere del Sindaco di conferire loro deleghe, sebbene non gestionali.
Vai a capire quale sia la portata di quel non gestionali.
Detto questo, siamo convinti che il Consiglio Comunale non debba essere considerato un peso e che le sedute del Consiglio Comunale non possano essere considerate una perdita di tempo soltanto perché si può godere di un’ampia maggioranza.
Essere seduti in Consiglio, in presenza, è segno di rispetto nei confronti dei cittadini che, con il loro voti, hanno conferito un apposito mandato di rappresentanza.
Il Consiglio Comunale è il cuore della democrazia cittadina, titolare qual è di attribuzioni importanti, così come i Consiglieri comunali che lo compongono insieme al Sindaco ricoprono un ruolo di rappresentanza fondamentale, da esercitare in piena libertà di opinione e di determinazione nell’interesse della Città.
Non si può cercare di soffocare il dissenso interno ad una maggioranza, a patto che ci sia, o il dibattito interno, a discapito degli spazi democratici o riducendo il contraddittorio attraverso la modificazione di regole che fungono, invece, da anticorpi di libertà.
Così come non si può depotenziare il ruolo dell’opposizione attraverso l’apposizione di limiti alla loro iniziativa.
Già nel corso della precedente legislatura amministrativa l’opposizione di qualche Consiglieri Comunale di maggioranza riuscì a disinnescare questa evenienza, con coraggio e amore per la Città.
Siamo convinti, anche oggi, che non siano queste le intenzioni della maggioranza, ma se si dovesse determinare a proseguire su questa strada pericolosa, questa amministrazione passerà alla storia per aver stravolto in senso peggiorativo ciò che costituisce la base di ogni Istituzione democratica.
Il nostro appello è rivolto, quindi, al Sindaco, al Presidente del Consiglio, ai Consiglieri di Maggioranza, a quei Consiglieri di Maggioranza da sempre contraddistinti da libertà di coscienza e autorevolezza, affinché pongano freno ad un evidente errorendi valutazione.
I Consiglieri di Forza Italia
Ilaria Sorbilli e Giancarlo Palmisano