Polistena, lo sfogo dopo aver denunciato gli usurai, “Le stelle stanno a guardare in un silenzio totale assordante” Abbiamo una nostra dignità, l’abbiamo sempre avuta, ed allora se abbiamo un buon diritto da valutare perché dobbiamo essere abbondanti da uno Stato, di cui ci fidiamo
Riceviamo e pubblichiamo
Al Signor Presidente della Repubblica ROMA
Al signor Ministro degli Interni ROMA
Al signor Ministro dell’Economia e Finanze Roma
Al signor Prefetto della Provincia di Reggio Calabria
Al Commissario straordinario per le vittime di usura Prefettura di RC
Alla dottoressa Caterina Francesca Princi Prefettura di RC
Al signor Questore della Provincia di Reggio Calabria
Al Procuratore Generale presso la Corte di Appello di RC
Al Sindaco del Comune di Polistena
Al Presidente della regione Calabria
Al dottore Nicola Gratteri Procura della Repubblica di Catanzaro
Noi sottoscritti Mammola Vincenzo (detto Guerino) e Amato Giovanna.
Siamo due cittadini di Polistena e siamo sposati ormai da oltre 40 anni, vivevamo bene
con i nostri tre figli ed avevamo un bel magazzino dove vendevamo articoli da regalo
e lampadari, sempre in territorio di Polistena.
La crisi economica e la chiusura di alcuni mutui bancari, e la speranza di andare avanti,
ci hanno fatto commettere l’errore più grande ,quale quello di accettare un prestito
usurario da parte di persone del nostro paese, che ho onorato in parte,.ma ben presto
siamo stati costretti a pagare interessi usurai quasi del 120%,
Minacciati e violentati nel nostro cuore e nella nostra anima abbiamo cercato di trattare
e quando abbiamo trovato il coraggio e capire l’errore che avevamo fatto ci siamo
rivolti alla Polizia d Stato del nostro comune. Gli agenti che hanno capito la situazione
che si era creata nei nostri riguardi, con gentilezza e grande umanità ci hanno aiutati,
hanno assunto le prove di quanto dicevamo ed è nato un processo penale, presso il
Tribunale di Palmi dove ci siamo costituiti parte civile.
Da questo processo principale sono nati altri due procedimenti penale sempre a carico
delle stesse persone, e sempre con coraggio e dirittura morale ci siamo costituiti parte
civile.
Tutti i processi si sono conclusi con la condanna degli imputati, mentre il procedimento
principale si è concluso in maniera definitiva con la condanna degli imputati a pene
severe, ed alla fine del processo in Cassazione i due imputati sono stati arrestati.
Abbiamo saputo nel corso del primo processo penale, che avevamo diritto ad ottenere
un fondo di solidarietà economica per le vittime accertate di usura e così ne abbiamo
fatto richiesta, tramite il nostro avvocato regolarmente nominato del foro di VV.
Ad oggi nulla, mentre le stelle stanno a guardare.
A distanza di quattro anni dalla domanda nulla c’è
stato detto, o, fatto, silenzio più profondo.
Mentre il dott. Gratteri incita a collaborare con la
Giustizia, recitando un cliscé e riportandosi alla legge
44.99 come istituto perfetto e vicino ai cittadini che
come noi hanno subito l’onta dell’usura,la verità non
è proprio quella.
È mortificante, siamo disperati.
Abbiamo avuto coraggio, abbiamo reagito alle minacce ed alle successive
estorsioni che sono passate sulle nostre anime e sulle nostre famiglie in
solitudine e con tanta paura.
Uno dei nostri figli proprio per il caso Giudiziario che si è creato, ha
contratto una malattia seria che ancora porta i segni evidenti di una
degenerazione.
Abbiamo una nostra dignità, l’abbiamo sempre avuta, ed allora se abbiamo
un buon diritto da valutare perché dobbiamo essere abbondanti da uno Stato,
di cui ci fidiamo.
Per via della chiusura della nostra attività lavorativa, viviamo veramente
male. E quel che è più grave, non facciamo proclami e facili aspettative,
non diciamo fesserie alla povera gente che lotta contro la criminalità
organizzata, perché potrebbe anche crederci!!.
Lottare contro le ingiustizie sociali è giusto ed è un dovere sociale per
ognuno di noi, ma deve essere fatto comprendendo che lo Stato esiste per
alcuni e non per altri, se esiste una legge deve (o meglio dovrebbe) essere
applicata, senza turbare l’equilibrio delle stelle che continueranno a
guardare nel silenzio.
A tutti coloro che abbiamo indirizzato il nostro sfogo, spero ci diano una
risposta seria, e una mano, altrimenti, resta ciò che abbiamo fatto.
Però una bella figura di certo non la farete
La denunzia degli usurai è stato un gesto che certamente non prevedeva un
fine economico, lo abbiamo fatto perché era giusto farlo, principalmente per
dare un segnale ai nostri figli e nipoti, che l’ingiustizia deve essere
combattuta .
Noi aspettiamo una risposta.
Mammola Vincenzo
Amato Giovanna