Mech “Essenziale investire sulla salute”
redazione | Il 05, Nov 2022
ROMA (ITALPRESS) – L’obesità è un problema sanitario che si “camuffa” da problema estetico, “ogni anno il sovrappeso “costa” al nostro Paese come la Manovra Monti”. Lo ha detto Gianluca Mech, fondatore e presidente di Tisanoreica, intervistato da Claudio Brachino per il magazine televisivo Italpress €conomy.
La battaglia contro l’obesità “è innanzitutto culturale”: l’obesità o il sovrappeso si “camuffano da problema di bellezza, in realtà sono un problema sanitario”, spiega. “L’obesità e il diabete di tipo 2 sono molto legati, infatti ora si parla di diabesità, come se fosse un’unica malattia. Ormai in Italia siamo circa al 10% della popolazione che soffre di diabete di tipo 2”, ricorda. Solo lo scorso anno, “l’Associazione dei diabetologi americani ha riconosciuto che la chetosi può essere utile per il diabete 2: noi lo avevamo detto sette anni prima”, sottolinea.
La chetosi, spiega Mech, “è un meccanismo che ci permette di perdere peso velocemente, senza sentire la fame: questo è il grande vantaggio però, se fatta male – cioè con un metodo che non è stato testato e con prodotti non testati – potrebbe dare anche dei problemi ai reni, al fegato, alla massa muscolare, alla flora batterica intestinale”, osserva.
“Se fatta bene, con un metodo testato – e il nostro è il più studiato al mondo – può portare a grossi vantaggi, non solo per la perdita di peso. Per esempio, nel caso di Tisanoreica, è stato provato che è antinfiammatoria, quindi aiuta anche per il colesterolo e i trigliceridi. Sul diabete 2 abbiamo dei risultati eccellenti”.
Sulla chetosi Tisanoreica, sottolinea, è “l’azienda con più pubblicazioni scientifiche al mondo: durante questi anni abbiamo portato avanti 52 studi”, realizzati dal “nostro Centro ricerche che è all’interno dell’università di Padova, il Mech Lab”, grazie ai quali “l’Italia, dagli ultimi posti al mondo come numero di studi scientifici sulla chetosi, è arrivata ad essere seconda dopo gli Stati Uniti e prima in Europa perchè l’anno scorso abbiamo superato anche il Regno Unito. Spero che riusciremo a portare l’Italia al primo posto, ci stiamo lavorando”, sottolinea. Poi, in futuro, “vogliamo andare avanti con le pubblicazioni scientifiche: stiamo lavorando molto sulla sindrome dell’ovaio policistico”, che “è la prima causa di infertilità femminile, oltre a dare problemi estetici come la difficoltà a perdere peso, la peluria, le macchie sulla pelle” e che “sembra legata a un problema di insulino resistenza e a una sensibilità ai carboidrati”. Per ora “abbiamo dei risultati molto positivi”, secondo cui “in tre mesi normalizziamo i valori”.
Investire sulla propria salute, prosegue, “è essenziale, perchè se si sta male non ci si gode più niente. La qualità del cibo è ancora sottovalutata per ignoranza. Gli italiani – ma è una tendenza che si registra in tutto il mondo – cercano di spendere sempre meno sul cibo, per investire su altre cose meno indispensabili: ma più la qualità del cibo si abbassa, più aumenta la spesa farmaceutica”, continua. In generale, sull’alimentazione “abbiamo un consumatore che non è “educato” e, su questo, la scuola dovrebbe intervenire: è un progetto che mi piacerebbe portare avanti anche col Moige, l’Associazione dei genitori. Bisogna avere dei consumatori informati che chiedano alle aziende dei prodotti che abbiano senso”.
La battaglia contro l’obesità “è innanzitutto culturale”: l’obesità o il sovrappeso si “camuffano da problema di bellezza, in realtà sono un problema sanitario”, spiega. “L’obesità e il diabete di tipo 2 sono molto legati, infatti ora si parla di diabesità, come se fosse un’unica malattia. Ormai in Italia siamo circa al 10% della popolazione che soffre di diabete di tipo 2”, ricorda. Solo lo scorso anno, “l’Associazione dei diabetologi americani ha riconosciuto che la chetosi può essere utile per il diabete 2: noi lo avevamo detto sette anni prima”, sottolinea.
La chetosi, spiega Mech, “è un meccanismo che ci permette di perdere peso velocemente, senza sentire la fame: questo è il grande vantaggio però, se fatta male – cioè con un metodo che non è stato testato e con prodotti non testati – potrebbe dare anche dei problemi ai reni, al fegato, alla massa muscolare, alla flora batterica intestinale”, osserva.
“Se fatta bene, con un metodo testato – e il nostro è il più studiato al mondo – può portare a grossi vantaggi, non solo per la perdita di peso. Per esempio, nel caso di Tisanoreica, è stato provato che è antinfiammatoria, quindi aiuta anche per il colesterolo e i trigliceridi. Sul diabete 2 abbiamo dei risultati eccellenti”.
Sulla chetosi Tisanoreica, sottolinea, è “l’azienda con più pubblicazioni scientifiche al mondo: durante questi anni abbiamo portato avanti 52 studi”, realizzati dal “nostro Centro ricerche che è all’interno dell’università di Padova, il Mech Lab”, grazie ai quali “l’Italia, dagli ultimi posti al mondo come numero di studi scientifici sulla chetosi, è arrivata ad essere seconda dopo gli Stati Uniti e prima in Europa perchè l’anno scorso abbiamo superato anche il Regno Unito. Spero che riusciremo a portare l’Italia al primo posto, ci stiamo lavorando”, sottolinea. Poi, in futuro, “vogliamo andare avanti con le pubblicazioni scientifiche: stiamo lavorando molto sulla sindrome dell’ovaio policistico”, che “è la prima causa di infertilità femminile, oltre a dare problemi estetici come la difficoltà a perdere peso, la peluria, le macchie sulla pelle” e che “sembra legata a un problema di insulino resistenza e a una sensibilità ai carboidrati”. Per ora “abbiamo dei risultati molto positivi”, secondo cui “in tre mesi normalizziamo i valori”.
Investire sulla propria salute, prosegue, “è essenziale, perchè se si sta male non ci si gode più niente. La qualità del cibo è ancora sottovalutata per ignoranza. Gli italiani – ma è una tendenza che si registra in tutto il mondo – cercano di spendere sempre meno sul cibo, per investire su altre cose meno indispensabili: ma più la qualità del cibo si abbassa, più aumenta la spesa farmaceutica”, continua. In generale, sull’alimentazione “abbiamo un consumatore che non è “educato” e, su questo, la scuola dovrebbe intervenire: è un progetto che mi piacerebbe portare avanti anche col Moige, l’Associazione dei genitori. Bisogna avere dei consumatori informati che chiedano alle aziende dei prodotti che abbiano senso”.
– foto Italpress –
(ITALPRESS).