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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 26 DICEMBRE 2024

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A Terranova Sappo Minulio la “Cultura” combacia con le risorse del territorio attraverso progetti scolastici L’assessore alla cultura Laura Albanese spiega una delle iniziative in cantiere dopo l’adesione ai “Siti dei Grimaldi di Monaco”

A Terranova Sappo Minulio la “Cultura” combacia con le risorse del territorio attraverso progetti scolastici L’assessore alla cultura Laura Albanese spiega una delle iniziative in cantiere dopo l’adesione ai “Siti dei Grimaldi di Monaco”

Terranova Sappo Minulio, anzi la Città di Terranova Sappo Minulio, così come fu voluta dall’allora Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi e “Così addunque fondata, e ristorata, questa città, fiorì per molti secoli in braccio alla felicità, mercé alle molti doti compartitele a larga mano dalla natura”, come scrisse qualcuno nei suoi studi nel XVII secolo. È una piccola realtà immersa nel verde con i suoi 463 abitanti, ma che al contempo è ricca di risorse naturali e di storia.

Da giugno dello scorso anno, Terranova ha un nuovo sindaco, l’avv. Ettore Tigani e che dal suo insediamento ha iniziato a “plasmare” un programma di governo molto ambizioso per un piccolo centro, ma sicuramente interessante e degno di osservazione per il futuro.

E in questo scenario programmatico trova spazio un reale concetto culturale in ogni azione perché in fondo la “Cultura” è memoria, è l’osservazione del presente per progettare il futuro. È un insieme di bellezza e ricerca.

Dopo l’ingresso a pieno titolo nell’Associazione “Siti dei Grimaldi di Monaco”, l’assessorato alla cultura nella persona di Laura Albanese ha in mente diversi progetti da attuare nel territorio, tra questi dei cosiddetti “progetti scuola”, e nei fatti una fattiva collaborazione “con i nostri frantoi per sensibilizzare i ragazzi alla raccolta, lavorazione, prodotto finito, atto pratico da mettere sul sito e con tutela educativa ambientale”.

Laura Albanese ha le idee chiare quando parla del progetto che dalle intenzioni sembra essere molto interessante perché farebbe “Conoscere a pieno le caratteristiche del proprio ambiente”, e allo stesso tempo, “porterebbe il giovane studente ad attraversare un’esperienza di apprendimento del processo di trasformazione delle olive, delle arance e dei limoni, in olio bianco tipico della nostra terra terranovese, come il nostro miele dei fiori di zagara lavorato con cura dai nostri apicoltori autoctoni, e il tutto si condensa nei prodotti finiti di ciò che la natura offre come “le spremute, le marmellate ed ancora olii ed essenze d’arancia e limoni avviate come materia prima in tutto il territorio nazionale, il tutto mediante attività diversificate che consentano il coinvolgimento attivo dei bambini”.

Inoltre l’assessore alla cultura parla di approfondimento dei contenuti “già acquisiti su storia, cultura territoriale di appartenenza, leggende, tecniche, usi e curiosità riguardanti il mondo della coltivazione e raccolta dell’ulivo e degli agrumi, una delle più antiche e fondamentali colture dei popoli del Mediterraneo”. Con la finalità di “socializzare l’esperienza vissuta assieme ai propri compagni e agli insegnanti”.

Quali sarebbero gli obiettivi? Spiega la stessa che riguardano “l’attuazione della conoscenza del ciclo vitale della pianta e le sue caratteristiche; sperimentare la raccolta con la stimolazione di creare gruppi coesi di collaborazione interpersonale attraverso una didattica attiva, mediante la descrizione di processi di lavorazione e trasformazione del prodotto”. Nei fatti si attuerebbe un percorso pedagogico con “piacevoli scambi di collaborazione apprendendo le principali caratteristiche chimiche e organolettiche dell’olio extravergine di oliva e degli agrumi”, acquisendo così i metodi del “saper fare”. Utilizzando “termini tecnici e nozioni specifiche, partendo dalla condivisione di eventuali conoscenze pregresse sui temi legati al mondo agronomo del territorio, stimolando i bambini alla rielaborazione e alla condivisione dell’esperienza vissuta attraverso attività espressive e ludiche aventi l’obiettivo di verificare il grado di comprensione del processo di apprendimento e dei contenuti, suscitando in essi il senso di appartenenza culturale nel completo rispetto dell’ambiente”.

(GiLar)