Dalla Scuola Secondaria di I grado di Molochio parte “Un treno per la Memoria” Per l’occasione, il corridoio della scuola si è trasformato in una vera e propria stazione ferroviaria e su binari speciali, capaci di sincronizzare il presente con il passato, a viaggiare non è stato un treno qualunque, ma “un treno umano”
È stata una settimana davvero intensa per gli alunni della Scuola Secondaria di I grado
di Molochio, protagonisti indiscussi della manifestazione “Un treno per la Memoria”.
Presenti all’evento: il Dirigente Scolastico dott.ssa Francesca Maria Morabito, la
Responsabile di plesso Concetta Garreffa, il sindaco Dott. Marco Caruso, l’assessore
alla Pubblica Istruzione Vita Malivindi, il Maresciallo Salvatore Benedetto Carrabotta,
Comandante della Stazione dei Carabinieri di Molochio, il parroco Don Giuseppe
Sabato.
Per l’occasione, il corridoio della scuola si è trasformato in una vera e propria stazione
ferroviaria e su binari speciali, capaci di sincronizzare il presente con il passato, a
viaggiare non è stato un treno qualunque, ma “un treno umano” che ha condotto i
presenti nei luoghi della Memoria puntando i riflettori su episodi che non vanno
dimenticati, perché ricordare aiuta a non ripetere gli errori già commessi.
L’evento è stato organizzato sulla scia delle emozioni scaturite dalla lettura delle
coinvolgenti pagine del libro di Liliana Segre, “Fino a quando la mia stella brillerà”,
proposto nell’ambito del progetto “Libriamoci” cui l’Istituto Comprensivo Oppido-
Molochio- Varapodio ha aderito con grande entusiasmo. Gli alunni, coordinati dalle
docenti di lettere prof.ssa Barbuto e prof.ssa Crisafulli, si sono impegnati per alcune
settimane in una serie di ricerche e approfondimenti sulla figura della Senatrice a vita
Liliana Segre e, più in generale, sulla tragedia dell’Olocausto.
Sono stati realizzati striscioni e cartelloni curati nei minimi dettagli (grazie alla
supervisione del docente di arte, prof. Domenico Impiombato) e presentati con grande
orgoglio dai ragazzi che con ammirevole disinvoltura hanno illustrato alle autorità
presenti il lavoro svolto.
Le riflessioni emerse dal corposo lavoro di ricerca sono state sintetizzate egregiamente
in un percorso narrativo originale volto ad esaltare il valore dell’empatia.
Guardando da una prospettiva diversa agli orrori ed alle ferite insanabili che
contrassegnarono la Seconda Guerra mondiale e la tragedia nella tragedia che essa
produsse, gli alunni delle tre classi hanno voluto omaggiare “I Giusti” che con coraggio
eroico lottarono per la difesa dei valori umani.
Schindler, Irena Sendler, Liliana Segre, testimoniano che esiste sempre un’alternativa
all’indifferenza: il male può essere sconfitto con l’altruismo e la solidarietà che
scandiscono il tempo dell’anima.
Il fischio del treno ha segnato, di volta in volta l’arrivo alle varie fermate dove gli
alunni, togliendo “il velo dell’oblio”, hanno svelato l’identità dei personaggi la cui
storia è stata raccontata con pathos e commozione. L’ultimo viaggio del treno è stato
accompagnato dalle note della canzone di Francesco Guccini “Il bambino nel vento”,
brano che affronta il delicato tema dell’Olocausto, raccontando l’orrore e la ferocia dei
tedeschi, attraverso le parole di un bambino deceduto ad Auschwitz.
Finita la rappresentazione, gli alunni si sono seduti cedendo la parola al sindaco, Dott.
Marco Caruso, che ha letto il capitolo “Non puoi più andare a scuola” del libro di
Liliana Segre. In maniera suggestiva il sindaco è riuscito a ricreare l’atmosfera presente
nelle pagine intense e significative e ad amplificare l’emozione del pubblico portandolo
all’interno della narrazione.
La parola è passata al Dirigente Francesca Maria Morabito che si è complimentata con
i ragazzi ed i docenti per l’originalità dell’evento organizzato. Non si è trattato di una
semplice ricostruzione di fatti storici tristemente noti, ma sono state toccate le corde
del sentimento e dell’empatia, condicio sine qua non per comprendere fino in fondo
ciò che accadde in quei tormentati anni.
Lo scorrere del tempo allontana sempre di più le nuove generazioni da quei drammatici
avvenimenti e la Scuola è il luogo privilegiato per coltivare il valore della Memoria e
restituire alla Storia il suo ruolo autorevole di Magistra vitae.