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TAURIANOVA (RC), VENERDì 13 DICEMBRE 2024

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Giustizia è fatta per Salvatore Ciurleo Il Tribunale di Palmi condanna al risarcimento dei danni l’Amministrazione Scolastica e il suo Dirigente Scolastico D. A per i fatti accaduti nei confronti del collaboratore scolastico Salvatore Ciurleo

Giustizia è fatta per Salvatore Ciurleo  Il Tribunale di Palmi condanna al risarcimento dei danni l’Amministrazione Scolastica e il suo Dirigente Scolastico D. A per i fatti accaduti nei confronti del collaboratore scolastico Salvatore Ciurleo

Si conclude, dopo lunghi anni di battaglia processuale, la causa iniziata nel 2018 da Salvatore Ciurleo, collaboratore scolastico presso I.C .Anoia Maropati Giffone, contro la sua Amministrazione Scolastica.
Il signor Ciurleo, assistito dallo studio legale Sprizzi (specializzato in tematiche giuslavoriste con l’ Avv. Domenica Sprizzi e Avv. Maria Francesca Sprizzi, convenzionato con il sindacato CGIL) conveniva in giudizio l’Amministrazione Scolastica, affinchè fossero accertati comportamenti mobbizzanti posti in essere nei suoi confronti dal Dirigente Scolastico D.A. dell’ Istituto Comprensivo Anoia Maropati Giffone, con conseguente condanna al risarcimento dei danni non patrimoniali da ciò discendenti.
Il Tribunale, in persona della dott.ssa Maria Antonietta Naso, accogliendo la tesi della difesa del lavoratore, ha ritenuto, come si legge in sentenza che ”Le risultanze istruttorie abbiano dato prova di comportamenti da parte del Dirigente Scolastico, contrari ai doveri di correttezza e buona fede” (…).
La giudice, proseguendo nella sentenza, ha affermato che “La chiusura del Dirigente Scolastico alle istanze del ricorrente non appare dettata da effettive necessità di servizio ed organizzative, ma sembra in realtà espressione di un atteggiamento prevaricatorio nei confronti del dipendente disabile ( come dimostrano le frasi irriguardose pronunciate sia in sua assenza che in sua presenza) teso all’emarginazione e allo svilimento dello stesso”. Ancora, nella pronuncia si evidenzia come le decisioni del dirigente “appaiono irragionevoli e contrarie alla buona fede e correttezza, avendo come unico risultato di emarginare dal contesto lavorativo il ricorrente e di determinare intuibili disagi personali e mortificazioni personali”.
La sentenza, articolata e ricca di dati tecnici, non si sottrae alla ricostruzione dell’intera vicenda, finendo per condannare l’Amministrazione Scolastica per i comportamenti tenuti dal Dirigente Scolastico D.A. nell’a. s. 2014-2015, al risarcimento del danno e alla corresponsione delle relative spese legali.
Il ricorrente, tutta la sua famiglia, i colleghi e l’intera comunità scolastica ritrovano in questa sentenza la restituzione di un dato di giustizia che per lungo tempo li aveva visti mortificati e piegati ad una assurda quanto ingiusta vicenda, discesa unicamente dalla mala fede e dall’atteggiamento di prevaricazione poste in essere da colui che avrebbe dovuto invece garantire non solo il buon funzionamento della scuola che dirigeva, ma anche essere esempio morale per l’intera comunità scolastica, alunni compresi. E’ proprio per questo che Salvatore CIurleo mai ha voluto arrendersi, accettando anche di mettersi sotto i riflettori mediatici in quei giorni per lui difficili e faticosi. Ciò non tanto per il dato personale, ma perché si trattava di una battaglia per il rispetto dei diritti delle persone con disabilità impiegati in attività lavorative, e soprattutto perché egli stesso è sempre stato esempio di correttezza, abnegazione e generosità nei confronti di tutti gli attori scolastici, consapevole di avere la grande responsabilità di costruire certezze positive nei bambini e nei ragazzi che frequentano la scuola. Correttezza e generosità riconosciuti in quei difficili giorni anche da un intera comunità che aveva raccolto più di 600 firme di solidarietà e affisso un pubblico manifesto di denuncia.
Lo Studio Legale Sprizzi, che si è speso senza sosta per l’affermazione dei diritti fondamentali del proprio cliente, si dice soddisfatto per l’esito della causa, anche considerando quanto sia mai raro e difficile vincere cause in materia di mobbing e straining, rappresentando che il valore della professione forense trova pieno e gratificante riscontro proprio in questioni così delicate e complesse, che tanto ci dicono dei tempi difficili in cui viviamo: tempi che dimostrano come casi del genere, abbisognano di una presenza forense sempre più qualificata e attenta.