Sanità, “Freno all’uso delle cooperative dei medici a gettone” Il saldo tra medici importati ed esportati in Calabria è chiaramente negativo. La nostra Regione ha uno dei sistemi sanitari meno attrattivi
“Il saldo tra medici importati ed esportati in Calabria è chiaramente negativo. La nostra Regione ha uno dei sistemi sanitari meno attrattivi. Si pensi ad un giovane medico specializzato che ha mercato in tutti gli ospedali d’Italia: se deve scegliere se andare a lavorare in una struttura meglio attrezzata del Paese oppure a Polistena, a Locri, o a Melito Porto Salvo, io suppongo che non opterà per questi ultimi ospedali”.
Lo ha detto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, intervenendo a “Mattino 5”, su Canale 5.
“Per questo motivo, qualche mese fa, ho fatto un accordo per avere a disposizione un contingente di medici cubani. Sono stato attaccato da tutti, ma ora tutti vorrebbero prendere i medici cubani.
Credo di essere stato peraltro uno dei primi a denunciare la stortura dei medici a gettone negli ospedali. Nella mia Regione ho scoperto che alcune aziende sanitarie erano costrette a pagare 150 euro ad ora ai gettonisti. Succedeva dunque che medici incardinati nel sistema sanitario nazionale pubblico, che costavano massimo 7mila euro al mese, tra netto, contributi e oneri previdenziali, una volta che andavano a lavorare nelle cooperative private, costavano, invece, per le stesse ore di lavoro, anche 50mila euro al mese: dunque, 43mila euro venivano sottratti alla cura dei pazienti.
In questo Paese si è privatizzato il sistema delle professioni sanitarie perché non c’è stata programmazione e sono contento che il ministro Schillaci abbia messo un freno all’uso delle cooperative dei medici a gettone. Un fenomeno che inoltre crea delle sperequazioni a livello territoriale, perché il Nord può pagare questi medici a differenza delle Regioni meridionali”, ha sottolineato il governatore Occhiuto.