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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 25 NOVEMBRE 2024

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Casello forestale di Bova Marina, archiviate le indagini. La soddisfazione dell’Ente comunale Era stata posta sotto sequestro dalla Magistratura poiché al suo interno, le Forze dell'ordine avevano rinvenuto circa due tonnellate di legname tagliato da alcuni soggetti

Casello forestale di Bova Marina, archiviate le indagini. La soddisfazione dell’Ente comunale Era stata posta sotto sequestro dalla Magistratura poiché al suo interno, le Forze dell'ordine avevano rinvenuto circa due tonnellate di legname tagliato da alcuni soggetti

Archiviate le indagini preliminari sul sequestro del Casello Forestale sito in località “Vardari”. Si conclude così una spiacevole vicenda per il Comune di Bova Marina che, con il suo primo cittadino Saverio Zavettieri, aveva richiesto tempestivamente il dissequestro della legnaia la cui convalida per sequestro preventivo d’urgenza era stata predisposta dal Gip lo scorso uno Giugno 2022. Soddisfatto il sindaco per la chiusura delle indagini secondo le quali “non sono state commesse illegalità e abusi da parte dell’Ente”.
Ricordiamo che la legnaia di proprietà dell’Ente comunale ed ubicata all’interno del casello forestale nel Parco Nazionale dell’Aspromonte, alcuni mesi fa, era stata posta sotto sequestro dalla Magistratura poiché al suo interno, le Forze dell’ordine avevano rinvenuto circa due tonnellate di legname tagliato da alcuni soggetti.
Il primo cittadino nel sottolineare che “l’area Casello consente la libera fruizione ad escursionisti e visitatori del Parco Nazionale dell’Aspromonte come sosta e riparo, per visite guidate, attività formative ed amatoriali”, non può che rimarcare che “queste postazioni devono essere tenute in efficienza come punto di riparo e di ristoro per amanti della montagna, scout e attività amatoriali. Oggi, suffragato dal decreto di archiviazione dell’indagine da parte dello stesso Gip che, a suo tempo, aveva convalidato il sequestro, si chiude una incresciosa vicenda per il Comune di Bova Marina. Il dissequestro e la restituzione del materiale precedentemente posto a sequestro, dimostrano l’accoglimento delle ragioni dell’Ente ampiamente avvalorate in questi mesi ed il proscioglimento da ogni addebito degli operai forestali indagati che, evidentemente, si trovavano nell’esercizio del loro compito senza commettere alcun reato”.