Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), LUNEDì 02 DICEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Intervista a tutto campo, di Vincenzo Speziali, Commissario Regionale dell’UdC-Demorazia Cristiana in Calabria "Bovalino, la politica e Catanzaro, cioè la mia vita, la grande passione e un confermato amore. Chiederò a Cesa, l'Interrogazione Parlamentare, sul 'Caso Monteverdi"

Intervista a tutto campo, di Vincenzo Speziali, Commissario Regionale dell’UdC-Demorazia Cristiana in Calabria "Bovalino, la politica e Catanzaro, cioè la mia vita, la grande passione e un confermato amore. Chiederò a Cesa, l'Interrogazione Parlamentare, sul 'Caso Monteverdi"

Vincenzo Speziali, è certamente uno dei politici più illustri della nostra Regione. Anzi, secondo un recente sondaggio è pure tra i più apprezzati e più stimati -“la prego, se torniamo su questo discorso, c’è un soggetto, il quale pensa di fare politica e di essere un politico, che tronfiamentemente e aconcettualmente, al pari di come sono tutti i neofiti narcisisti, non per le fattezze fisiche, ancorché di infelice beltà, per di più insussistente, vorrebbe far valere il suo risultato come una conquista del ‘conducator’ “- epperò è solamente lui, ad essere l’unico a non avere un incarico istituzionale. Poi, vi è persino da aggiungere, come sia proprio Vincenzo Speziali il solo, insieme al Presidente della Regione Roberto Occhiuto, al Sottosegretario agli Interni Wanda Ferro e al Segretario Regionale del PD Nicola Irto, ad avere una caratura Nazionale, mentre rimane in ‘splendido isolamento’, per quel che concerne i rapporti internazionali e la conoscenza del mondo in generale.

D: Si sente orgoglioso di ciò? Mica male per uno che ‘parte’ da Bovalino, poiché parliamo di un paese, non di una città!

R: Alt! Lei sta parlando, non di un paese, bensì di un paese, come Bovalino, il quale si interseca, cioè si fonde in me stesso, quasi ineluttabilmente e lo dico con orgoglio. Insomma, lei sta parlando della mia vita. Si della mia vita, punto! Per me, questo è e rappresenta Bovalino, la mia vita, il mio orgoglio, il mio tutto, certamente assieme a mia moglie e ai miei figli e gli affetti più cari, come i miei amici di infanzia e quelli di un’intera esistenza, tra cui non rientra, affetto e per niente, cioè è alla stregua di un ‘bannato o obliato’, il futuro ex Sindaco del Capoluogo di Regione, tal Fiorita Prof. Nicola. Di lui, non parlo, anche perché è a capo di un’Amministrazione Comunale, che sì è macchiata persino del becere razzismo, non solo nei confronti del mio nucleo familiare, parliamo di coniuge e prole, con quella ‘copertura discutibilmente e falsamente assertiva’, che hanno concesso al Consigliere Comunale Sero`. La cosa grave è che la cosa si è appalesata, nonostante le proteste ufficiali dell’Ambasciata del Libano, ma pure nei confronti di Bovalino, si è dimostrata una certa dose di presunto disprezzo, visto che avevo fatto presente al pro tempore e momento Sindaco Catanzarese, quanto era utile e dignitoso, stigmatizzare, certe locuzioni del Consigliere Comunale in questione, ma non ha inteso farlo. Due cose: 1) ora che ci penso, mi si dice che il Sero`, sarebbe componente di una struttura del Consiglio Regionale, ragione per la quale, valutero` nei prossimi giorni se far pervenire una nota alla Presidenza della Regione e del Consiglio, ovviamente secondo i crismi dell’ufficialità diplomatica o da chi è preposto a farlo; 2) il comportamento da ‘falso mite’ di Fiorita, la dice lunga circa la gente come costui, la quale si rifà al ‘sinistrune’, giammai alla sinistra. Insomma parliamo di moralisti, ma non vedo dove stia di casa la moralità.


D: Percepisco dalla sua voce una forte irritazione…

R:…si sono irritato, poiché la politica è la mia passione. Ma la politica è, soprattutto, una cosa seria, serissima, non approssimazione di ragazzotti post-sessantottini, per di più da apparente strapazzo. A Catanzaro, ad esempio, abbiamo un probabile conflitto di interessi, in capo all’Assessore Comunale Monteverdi, circa la sua duplice veste di Amministratore Comunale e ‘intranea’ all’UMG, di cui sto notiziando i Ministeri competenti, cioè Università e Interni. Le dirò di più, ovvero che martedì pomeriggio (30 Maggio!), allorquando vedrò l’On. Lorenzo Cesa, chiederò a lui, nella sua qualità di Leader Nazionale e Deputato della Repubblica, di presentare un’interrogazione parlamentare in tal senso e per suddetto motivo, la quale ho già scritto e predisposto. Tra l’altro, si sa che io non mento mai, sappiano quindi Fiorita&co., che a breve, avranno pure la probabilità -al netto di altre eventuali questioni di genere vario- di doversi confrontare, persino, con Consiglieri Comunali, con cui sono in contatto riservatissimo , proprio per costruire un Gruppo Consiliare. Se vogliono polemizzare con me già prima e sin da ora, sappiano che sono pronto. Poi con il mio stile e ‘cum grano salis’, controreplicherei, pur se attendo, impazientemente, ben altro, alla stregua di come fece, politicamente e non solo, Massimo D’Alema. Se è valso per lui, il quale è una persona che stimo e conosco da anni, può valere, financo per il sottoscritto. E mi fermo qui!

D: Cosa la spinge a fare politica, ancora oggi e nonostante tutto quanto lei denuncia di non andare bene?

R; Il senso di responsabilità e la passione che si rinnova verso di essa, giorno dopo giorno, anche perché “in politica, qualcuno fa una breve comparsa, altri la utilizzano alla stregua di uno strumento per il raggiungimento dei propri fini, mentre, sin da giovane, ho compreso che essa, sarebbe stata la mia missione, il mio impegno”. Sono parole di De Gasperi, mica di qualche leguleio a noi contemporaneo, il quale ha pure perduto nel suo paese. Ma finiamola, con imposture simili e con gli abusivi nelle istituzioni. È un decadimento dei costumi, una mancanza di rispetto verso il popolo sovrano ed elettore. Si rischia a fare politica, soprattutto rischia uno come me, con la sua storia e la sua preparazione e la stessa formazione culturale ed ideologica, il quale denuncia il soverchiamento scomposto e palese, di un potere dello Stato, sugli altri due. Insomma, mi riferisco all’annosa questione tra giustizia e politica. Nossignore, ciò non è previsto, né consentito, sia nel Diritto che in Costituzione. Al di là e di quanto potrà sorridere una piccola e sparuta platea di stolti, su di me vigila attentamente, anche la stampa e la comunità internazionale. E se per questo, pure la magistratura straniera, quindi non ci si illuda di ‘confezionarmi polpette avvelenate e fallaci’. In più, sono orgoglioso di aver passato pure io la mia personale e apocrifa ‘Via Crucis Laica’, al pari di gente quali Andreotti, Craxi, Forlani, Pomicino, Prandini, Mannino, Morì e altri ancora. Ogni volta che un prepotente potere, si scaglia addosso le vestigia dello Stato, ci può essere pure una classe dirigente che subisce probabili persecuzioni. Altrimenti, come definito se non in un tal modo e maniera quanto è avvenuto con tutti e in simultanea?

D: A proposito, le piace il ‘Paccheto Nordio’, in merito alle proposte presentate dal Guardasigilli, per la Riforma che intende varare.

R: Si e le sposo in pieno. Poi, aggiungo un particolare di cui molti non sono a conoscenza, in quanto il circo ‘mediatico-manetterista’ è aduso alla censura, ovviamente se deve riportare le verità in base a quel che si percepisce sulla sclerotizzazione del sistema giudiziario italiano. Tutte queste proposte, benché siano e sono materia imposta come condizione preliminare per continuare ad avere i danari dei fondi comunitari concordati, pochi sanno e tanti ignorano (o vogliono ignorare) che con le varie pastoie di questo sistema (affaciatosi dal 1992), per di più creando un clima di terrore preventivo (viste le apparente e ingiuste ‘manette facili’), non solo la cosa rappresenta un elemento di contrazione economica finanziaria, ma provoca l’allontanamento degli investitori italiani, europei e stranieri. La filiera delle piccole e medie imprese, autentica ricchezza e volano del fu ‘Boom’ di matrice democristiana, ne ha risentito, eccome. Per non parlare della politica sotto scacco o di quanto tutto ciò impensieriesce le Istituzioni Comunitarie, pure per evitare che questioni (‘storture’?) e storie simili, possano riproporsi negi altro Paesi dell’Unione. Che cosa succederebbe, se una vicenda simile a quella italiana si dovesse abbattere contemporaneamente e/o separatamente, in Francia, Germania, Olanda, oppure Austria, Belgio e Lussemburgo? Senza contare alcuni Stati dell’Est Europa? Avremmo l’Unione Giacobina Europea e ciò non è possibile, anzi non è auspicale e non potrà accadere. Per il momento si soffre, almeno qui da noi, ma come disse San Pio XI° “nessuno ha il diritto di essere vile, nel tempo che vive”.

D: Lei, passa, per essere un mediatore, epperò le cose le dice chiare e tonde.

R: Io sono un mediatore, ma ciò non significa autoprivarmi di essere quanto sono e quel che sono. Il mio carattere, apparentemente esuberante, è un veicolo per fare breccia, sviluppando un moto empatico, proprio con tutti gli interlocutori. Però è una strategia lucida, razionale ed affinata nel tempo. Le ricordo, che vengo dalla Democrazia Cristiana, non dalla seconda, terza o quarta repubblica, tra l’altro, tutt’e tre, fallite miseramente. Poi, confesso pure come il sottoscritto non sia un’osservante della massima di Henry Kissinger, il quale solleva incensare e ribadire “L’ambiguità ha i suoi meriti”.


D: Un’ultima domanda, ovvero cosa vede nel suo futuro politico?

R: Molte cose non le dico, in quanto esistono vincoli di lecita ed opportuna riservatezza. In più, in questo campo, le previsioni lasciamoli agli improvvisati apprendisti della domenica notte (e di notte, qualcuno, fa cose che non dovrebbe fare!). Io sono la politica. Se poi mi chiede un mio naturale obbiettivo? Fare il Sindaco di Bovalino. Almeno inviterei Sero` (assieme al suo ‘dante causa’?), per presentargli un paese stupendo, storico, civile, accogliente, umano, gentile, generoso, laborioso, dignitoso, cioè il mio, sempre Bovalino. Spero che lui e i suoi consimili facciamo la stessa cosa verso Catanzaro, la quale amo e a cui sono legato, pur sapendo che non è impresa per loro. Io non chiedo nulla, ma i catanzaresi, non meritano un fallimento simile. Stiamo tranquilli a Catanzaro, ci sono io a difendere buon senso e storia, prospettiva e visione e lo farò con totale disinteresse (pure perché non mi sono mai interessate e delle quali non ho bisogno), circa le prebende, di cui la ‘non maggioranza fioritesca’, mi pare essere assillata ne merito (differente dalia meritocrazia reale!), piuttosto che a fare ciò che deve fare.