Porto di Gioia Tauro, Incontro Agostinelli e D’alessio (Filt Cgil) Nel corso dell’incontro, Agostinelli e D’Alessio hanno tenuto un lungo e proficuo confronto sui principali temi del lavoro portuale, che interessano in particolare la gestione del porto di Gioia Tauro
Il presidente dell’Autorità di Sistema portuale dei Mari Tirreno meridionale e Ionio, Andrea Agostinelli, ha ricevuto il segretario nazionale della Filt CGIL, Amedeo D’Alessio, accompagnato dal segretario regionale Salvatore Larocca, nei locali dell’Autorità di Sistema portuale a Gioia Tauro.
Nel corso dell’incontro, Agostinelli e D’Alessio hanno tenuto un lungo e proficuo confronto sui principali temi del lavoro portuale, che interessano in particolare la gestione del porto di Gioia Tauro.
Al centro della discussione, l’istituzione della futura impresa ex art.17 L. 84/94 che sarà il proseguimento dell’attuale Agenzia portuale (Gioia Tauro Port Agency) e dovrà fare fronte alle necessità di lavoro che sorgeranno in occasione di eventuali picchi di lavoro che i Terminal registreranno nella gestione dei loro traffici portuali.
Nel contempo, il presidente Andrea Agostinelli e il segretario della Filt Cgil Amedeo D’Alessio si sono confrontati sulle tematiche riguardanti le aziende art. 16 L. 84/94 che dovranno sottoscrivere, auspicabilmente, un contratto integrativo di secondo livello, così come già avvenuto recentemente, con soddisfazione, per il terminal MCT, con il quale è stato sottoscritto un accordo di secondo livello, successivamente confermato da un referendum che ha coinvolto tutti i lavoratori, e superare così le attuali difficoltà nei rapporti sindacali esistenti,
A conclusione dell’incontro, il presidente Agostinelli si è soffermato sulla difficile coesistenza nella gestione del porto di Gioia Tauro tra l’Autorità di Sistema portuale e il Consorzio regionale per lo sviluppo delle attività produttive, specialmente per quanto riguarda gli investimenti produttivi che l’Autorità di Sistema portuale ha già progettato e per quanto riguarda i lavori, finanziati con fondi del PNRR, su aree che attualmente risultano di proprietà del Corap.