Rete oncologica. Lo Schiavo: “Bene la risposta alla mia interrogazione ma ora se ne acceleri l’attuazione” Nella relazione prodotta in risposta dalla dott.ssa Maria Pompea Bernardi, dirigente del Dipartimento regionale Tutela della salute - prosegue Lo Schiavo -, si apprende come il quadro si presenti in evoluzione benché molto resti ancora da fare
«Ho chiesto, attraverso l’interrogazione n. 149 del 26 giugno scorso, notizie in merito alla Rete oncologica regionale interrogando il presidente Occhiuto, in qualità di commissario alla sanità, sulle ragioni del ritardo delle Colon Cancer Unit, come da Dca n. 84 del 2022; sulle fasi di attuazione di quanto indicato nel Dca n. 100 del 2020; sul potenziamento delle Breast Unit; sullo stato di attuazione degli screening oncologici collo-utero, mammella e colon retto; sullo stato di attuazione dei Molecolar Tumor Board; sullo stato di attuazione dei centri con i Percorsi diagnostico terapeutici assistenziali (Pdta) per il trattamento delle neoplasie al polmone e alla prostata; sull’istituzione di un numero verde usufruibile da pazienti, medici di medicina generale e strutture sanitarie».
È quanto afferma, in un comunicato stampa, il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, presidente del Gruppo misto – Liberamente progressisti commentando la risposta all’interrogazione in questione pervenuta dal dirigente generale del Dipartimento Tutela della salute della Regione Calabria, Jole Fantozzi.
«Nella relazione prodotta in risposta dalla dott.ssa Maria Pompea Bernardi, dirigente del Dipartimento regionale Tutela della salute – prosegue Lo Schiavo -, si apprende come il quadro si presenti in evoluzione benché molto resti ancora da fare. “La Rete – si spiega – sta muovendo i primi passi dopo la pubblicazione del coordinamento regionale della stessa, con Dca 92 del 23 marzo 2023. Lo stesso coordinamento si è adoperato per definire un programma di realizzazione e attivazione della Rete con relativo timing”. Il Dca 84/2022, per il quale ho chiesto chiarimenti, “non è stato ancora attuato poiché – spiega la dirigente – nella programmazione della Rete si è deciso di implementare i Pdta già pubblicati (polmone, colon, prostata e mammella) e disegnare nuovi altri big killer oncologici creando dei gruppi di lavoro ad hoc”. Anche qui nessuna tempistica precisa viene però viene indicata. Sulle Breast Unit si precisa che l’ubicazione avverrà a Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria e si precisa che “resta aperta la discussione sulla possibilità di ampliare il numero di BU così come nei programmi”, non aggiungendo altro né indicando le tempistiche di attuazione. Per ciò che attiene la campagna di screening si spiega che “sono previsti eventi di informazione ai cittadini e di formazione del personale sanitario dedicato”. Positivo è poi apprendere che il Molecolar Tumor Board è stato istituito con Dca del 9.2.2023 mentre duole constatare che non si è ancora provveduto a istituire il numero verde regionale perché “in attesa di attivare la piattaforma informatica” che verrà mutuata dalla Rete oncologica campana, consentendo di “collegare i nodi della Rete oncologica calabrese compresi gli screening oncologici”. Nel complesso – conclude Lo Schiavo -, pur ritenendomi soddisfatto dell’interlocuzione con il Dipartimento, che ha l’indubbio valore di riaccendere i riflettori sullo stato della Rete oncologica regionale, esorto ad accelerare le attività previste dal programma di realizzazione e attivazione della Rete, licenziato con il Dca n. 92 del marzo scorso, al fine di fornire risposte concrete alla domanda di sanità e di servizi più efficienti e puntuali che proviene da ampie fasce della popolazione calabrese».