A Terranova Sappo Minulio il grande gourmet con il successo del “Cooking Show” L’evento, fortemente voluto dall’intera Amministrazione comunale targata Ettore Tigani e seguito dal consigliere delegato all’agricoltura e Presidente del Consiglio Comunale Valerio Crinò, ha voluto reimpostare la strategia comunicativa delle famose prugne, meglio conosciute come “pruna di frati”
Cooking Show, è stato il titolo dell’evento che si è svolto a Terranova Sappo Minulio il 7 agosto 2023 presso la Piazza XXIV maggio. Non fatevi però trarre in inganno dal titolo, perché non si è trattato semplicemente di un assaggio o una proposta culinaria ma di un vero ristorante gourmet a cielo aperto con circa 250 coperti. L’evento, fortemente voluto dall’intera Amministrazione comunale targata Ettore Tigani e seguito dal consigliere delegato all’agricoltura e Presidente del Consiglio Comunale Valerio Crinò, ha voluto reimpostare la strategia comunicativa delle famose prugne, meglio conosciute come “pruna di frati”. Le qualità di queste ultime sono note a tutto il territorio calabrese e non solo, infatti le ricercatissime e apprezzatissime susine vanno a ruba, tanto che la piccola produzione locale non riesce a soddisfare la numerosa richiesta dei consumatori.
Si è partiti da una considerazione abbastanza evidente: il frutto non può essere sganciato da un più consapevole legame con il territorio, in particolare con una Città, in questo caso la Città di Terranova Sappo Minulio. La quale ha bisogno di essere riscoperta nella sua essenza. Una visione che ha visto il trittico culinario elaborato e proposto dall’esperto chef Filippo Cogliandro dell’Accademia Gourmet di Reggio Calabra, associato agli interventi dei convenuti. Tanto da far diventare le prugne le co-protagoniste insieme alla conoscenza storico-culturale. Dopo i saluti del Primo cittadino Ettore Tigani, il quale si è soffermato sull’importanza storico-culturale delle prugne di Terranova in chiave identitaria e promozionale del luogo e sulle sue prospettive di sviluppo, hanno preso la parola Giosofatto Pangallo (storico), Mariella Crucitti (Presidente Slow Food di Reggio Calabria), Antonino Sgrò (Presidente degli Agronomi e Forestali di Reggio Calabri), Fortunato Cozzupoli (Direttore Gal.Ba.Tir. di Reggio Calabria), Rocco Mafrica (docente di arboricoltura speciale all’Università degli studi Mediterranea di Reggio Calabria), Giuseppe Giordano (consigliere delegato dell’agricoltura della città Metropolitana).
Il registro comunicativo quest’anno è decisamente cambiato, puntando fortemente sulla cultura storica e la più avanzata ricerca tecnica. Tutti i convenuti sono stati concordi nel ribadire, ognuno nel proprio ambito, quanto lavoro deve essere fatto per riempire una narrazione che valorizzi il prodotto agganciandolo alla storia. Non bastano, infatti, le qualità organolettiche del prodotto che sono notevoli e degne di nota, ma il tutto si deve inserire in un contesto più strutturato ed ampio. Il primissimo intervento del prof. Giosofatto Pangallo ha dato la direzione ai lavori. Lo storico, sintetizzando ermeticamente cinque secoli di storia in un quarto d’ora ha impressionato la piazza rendendola consapevole dell’importanza di far parte della storia di Terranova. E conoscere la storia è fondamentale. Ma la stessa non si presenta come un semplice elenco di fatti, ma come una presa di coscienza del potenziale di un territorio. Un potenziale che può essere realtà anche attraverso l’innovazione. I nuovi metodi di coltivazione, potatura, raccolta e cura delle piante possono essere la chiave di volta per accedere a più numerosi raccolti. Ecco perché è necessario innovare, ed ecco perché è stata garantita la vicinanza di Città Metropolitana e Regione Calabria in questo percorso. Partner dell’evento sono stati l’Azienda Longo (Varapodio), Vivai Piante (di XXX), GAL Ba Tir (agenzia per lo sviluppo locale), Agricostaviola (cooperativa di Bagnara), la Proloco Terranova e Radio Eco Sud (Cittanova). Non vi è dubbio che l’apprezzamento della piazza tutta sia il presupposto per una crescita che tenga conto di quanto espresso. Ovvero che in un futuro che è già cominciato, esistono grandi opportunità, che suggeriscono di guardare tutti insieme nella stessa direzione riscoprendo la natura dello stare insieme e unire le forze attraverso la cultura storica. Per cui sono tante e valide le ragioni per cui unirsi e stare insieme conviene a tutti.