I “Lordazzi” non risparmiano nemmeno il Crocifisso dello Zillastro. “Padre (stavolta) non li perdonare per favore…” Cumuli di immondizia dentro dei sacchi lasciati all’interno della famosa sacra effige nel cuore dell’Aspromonte
Di GiLar
Abbiamo cercato di capire e al contempo in tutti questi anni ci siamo rivolti a dei professori della psichiatria moderna specializzati in “zangredia acuta”, ma non abbiamo ottenuto alcuna risposta. I “Lordazzi” continuano imperterriti nella loro azione distruttiva e infestante, come un virus letale che non si riesce a debellare, eppure ci sarebbero i mezzi, ma non vengono utilizzati né posti in essere se non parole da verba volant e “gelato al cioccolato dolce e un po’ salato”, ma nulla!
È da quasi dieci anni che conduciamo una battaglia contro questi balordi, delinquenti e figli di buona donna che sporcano ovunque, non hanno pietà per niente e nessuno, se ne strafregano altamente dell’ambiente, del rispetto della civiltà, dei lavoratori che poi devono svolgere un lavoro straordinario per pulire ogni angolo di città, di strada e di campagna che sia. Criminali senza onore né gloria. E secondo noi non solo vigliacchi, ma anche impotenti con grosse disfunzioni intime e che per tali condizioni per combattere le loro frustrazioni sporcano ovunque.
A Taurianova ovunque c’è la loro traccia, ma ancora nessuno che abbia avuto il coraggio di denunciare se qualora avesse visto questi esseri miserabili e maledetti.
Ma oggi i “Lordazzi” sono arrivati anche in Aspromonte, profanando una sacra effige che sta per conto suo, non dà fastidio a nessuno, posta sopra a un cumulo di pietre e chiusa dentro un cancello. Stiamo parlando del Crocifisso dello Zillastro a Zervò, al cosiddetto “Sanatorio”. Quel povero Cristo che ne ha viste di tutti i colori, da guerre, a pagamenti di riscatti quanto era in azione l’anonima sequestri, finanche fu colpito da un colpo al cuore eppure, deve subire anche l’onta dei “Lordazzi” che vanno a depositare la loro immondizia (come le loro anime), ai suoi piedi! E che non si azzardasse a dire “Padre perdona loro perché non sanno quello fanno” in quanto loro sanno che stanno inquinando un territorio bellissimo come l’Aspromonte con i loro rifiuti, figli dell’immondizia che forma le loro anime. Oggi quel Crocifisso era invaso da sacchi di rifiuti e che martedì scorso (da nostre testimonianze raccolte), non c’erano. Ma quale mente malata va nel cuore dell’Aspromonte a gettare rifiuti ai piedi di un Crocifisso?
Noi stiamo gridando da anni questa piaga sociale dei “Lordazzi”, li abbiamo fatti diventare dei protagonisti del cattivo esempio, c’è bisogno di tutti in ogni contesto sociale, in ogni comunità che si rispetti e in ogni condizione del vivere civile nel rispetto dell’ambiente circostante. Serve l’aiuto di tutti! E… “Quanti si tengon or lassù gran regi, che qui staranno come porci in brago, di sé lasciando orribili dispregi!”