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TAURIANOVA (RC), SABATO 30 NOVEMBRE 2024

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Cuzzupi (Ugl), “la violenza sulle donne non è solo quella che finisce nel sangue” Il Segretario Nazionale UGL Scuola nonché Presidente dell’Osservatorio contro le discriminazioni nei luoghi di lavoro della regione Calabria, Ornella Cuzzupi, partecipando al convegno “Come un fiore” tenutosi oggi a Gioia Tauro in occasione della Giornata Internazionale contro le violenze sulle donne

Cuzzupi (Ugl), “la violenza sulle donne non è solo quella che finisce nel sangue” Il Segretario Nazionale UGL Scuola nonché Presidente dell’Osservatorio contro le discriminazioni nei luoghi di lavoro della regione Calabria, Ornella Cuzzupi, partecipando al convegno “Come un fiore” tenutosi oggi a Gioia Tauro in occasione della Giornata Internazionale contro le violenze sulle donne

Il Segretario Nazionale UGL Scuola nonché Presidente dell’Osservatorio contro le discriminazioni nei luoghi di lavoro della regione Calabria, Ornella Cuzzupi, partecipando al convegno “Come un fiore” tenutosi oggi a Gioia Tauro in occasione della Giornata Internazionale contro le violenze sulle donne a margine della manifestazione ha tenuto a ribadire alcuni concetti che invitano a profonde riflessioni.
“Proprio in questi momenti, caratterizzati dall’emozione dovuta ad una tragedia il cui uno degli aspetti più agghiaccianti è dato dall’idea di possesso che ha mosso il carnefice, occorre avere la giusta lucidità per analizzare il problema e cercare di individuarne rimedi e, come ho detto poco fa, gli anticorpi necessari. In tale ottica – continua Cuzzupi – accanto alla condanna e alla rabbia occorre si creino le condizioni affinché tali fenomeni non avvengano e non ci riferiamo esclusivamente a quelli caratterizzati dalla bieca violenza ma anche a quelli molto più subdoli e difficili da identificare come, ad esempio, la discriminazione sui luoghi di lavoro e in famiglia”.
Ornella Cuzzupi torna ancora una volta sulla necessità che a scaturire le contromisure necessarie sia proprio il sistema sociale moderno: “Sembra anacronistico, eppure ancora oggi siamo spesso al cospetto di considerazioni legate unicamente al genere e le normative servono a poco se, chi subisce, ha paura di rivelarlo perché conscio del rischio che corre. Un rischio terribile, che segna, che lede la dignità come un coltello di fuoco sulla pelle e forse anche peggio. Penso agli alibi tesi a screditare le vittime creati per tentare di “giustificare” l’accaduto o, peggio ancora, per plasmare il terreno idoneo ad agire. Potremmo continuare per ore, ma in realtà la violenza sulle donne è il peggior segnale del degrado che si nasconde tra le pieghe della nostra società. Occorre che sin dalla tenera età la violenza sulle donne, così come per ogni altro essere umano, appaia come la negazione del valore della vita e offesa verso l’intelligenza. Su tale aspetto un sincero plauso va al Ministro Valditara impegnato in maniera decisa e convinta affinché l’istituzione scolastica assuma un rilievo d’assoluta importanza per l’educazione al rispetto della persona di qualunque genere sia. Così come meritano il dovuto rispetto quegli organismi virtuosi, come l’Osservatorio contro le discriminazioni nei luoghi di lavoro istituito in Calabria allo scopo di eliminare qualsivoglia forma di abuso o prevaricazione, che sono chiamati a vigilare, analizzare e cercare di accompagnare la società verso un orizzonte più giusto”.
“Le donne – prosegue Cuzzupi – non hanno bisogno di quote garantite, le donne non desiderano corsie preferenziali, le donne vogliono che ad esse siano riconosciute le stesse, uguali, medesime, prerogative degli uomini. Nulla di più, nulla di meno!”