Minasi (Lega), Manifesti “wanted” a Cosenza, “Azione sciocca e pericolosa” Apprendo ora che, tra i manifesti affissi sui muri della città di Cosenza, ritraenti i Parlamentari che hanno votato l'autonomia differenziata, c'è anche il mio
«Apprendo ora che, tra i manifesti affissi sui muri della città di Cosenza, ritraenti i Parlamentari che hanno votato l’autonomia differenziata, c’è anche il mio.
Sono indignata per questa azione sciocca e pericolosa, rivendicata da un collettivo locale e giustificata come “satira politica”. Il dissenso va sempre manifestato, ma non in forme che possono incoraggiare la violenza, come in questo caso. Chiederò che i manifesti vengano immediatamente rimossi, qualora non sia stato già fatto, e mi riservo di valutare anche altri tipi di azione».
Anche la Senatrice della Lega, Tilde Minasi, interviene sulla questione dei manifesti degli attivisti de “La Base” che sta suscitando accese polemiche.
«Forse pensando di essere ironici – afferma la Senatrice – gli attivisti di questo collettivo hanno invece messo pubblicamente alla gogna me e chi ha votato sì al ddl Calderoli con metodi che purtroppo hanno un sapore amaro di non lontana memoria, di un periodo buio per il nostro Paese, così come ho visto dire dal collega di Forza Italia Mario Occhiuto.
Esporre i nostri volti come se fossimo dei ricercati responsabili di chissà quali crimini a cui dare la caccia – prosegue – potrebbe avere conseguenze pesantissime, facendo leva sulla rabbia sociale, che qualcuno, magari incapace di controllare i propri impulsi, potrebbe sfogare commettendo atti di violenza nei confronti di uno di noi, presentato come il bersaglio da colpire.
Anziché agire con queste modalità insensate – dice ancora Minasi – i ragazzi del collettivo avrebbero potuto manifestare il dissenso in modo diverso, perché se c’è un modo etico di fare politica, dev’esserci un modo altrettanto etico di esprimere il proprio disaccordo.
Peraltro dimostrano di essere caduti anche loro nella trappola della disinformazione: l’autonomia differenziata – precisa la Senatrice – è stata innanzitutto voluta e introdotta dal centrosinistra nel 2001, con le modifiche al titolo V della Costituzione che ni oggi stiamo semplicemente attuando, e, in secondo luogo, non è obbligatoria, ma è una scelta di ciascuna Regione e un’opportunità che ciascuna Regione ha di sfruttare al meglio le proprie risorse e peculiarità.
La Calabria – sottolinea Minasi – ha un potenziale che non ha nessun altro territorio, lo dico con convinzione e serenità, e, anziché aver paura e continuare a vivere sperando sempre negli aiuti dall’alto, dovrebbe iniziare a rimboccarsi le maniche per raccogliere la sfida, con la certezza di poterla vincere.
Come in altre occasioni, dunque – conclude la Senatrice – ribadisco la mia disponibilità a incontrare chi non condivide questa visione, per confrontarci e approfondire ogni punto della riforma. Invito, quindi, anche questi giovani a sederci attorno a un tavolo per parlare dei loro dubbi e timori, senza usare strumenti che hanno l’unico risultato di fomentare odio e creare divisioni insanabili. Prima che sia troppo tardi».