BTP Valore: cosa sono e come funzionano? BTP Valore marzo 2030: caratteristiche principali
La terza emissione dei BTP Valore, una famiglia di titoli di Stato pensata per i sottoscrittori retail (risparmiatori individuali, persone fisiche o affini), si è rivelato un successo; secondo i dati forniti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, infatti, ne sono stati collocati più di 18 miliardi di euro per un totale di 656.369 contratti registrati; stiamo quindi parlando di cifre da record.
La prima emissione dei BTP Valore risale a giugno 2023 con una durata di 4 anni (la scadenza è fissata per il giugno 2027), mentre la seconda emissione risale all’ottobre 2023, la durata prevista è di 5 anni e quindi scadranno nell’ottobre 2028.
Vista l’accoglienza che è stata riservata da moltissimi risparmiatori alle tre edizioni di questi titoli, in particolare all’ultima, cerchiamo di conoscere più da vicino l’ultima emissione illustrandone le principali caratteristiche e rimandando per ulteriori dettagli alle interessanti considerazioni di Moneyfarm sul nuovo BTP Valore.
BTP Valore marzo 2030: caratteristiche principali
I BTP Valore sono Buoni Poliennali del Tesoro dedicati ai sottoscrittori retail. La terza emissione, la cui raccolta è stata effettuata nel periodo compreso tra il 26 febbraio e il 1° marzo 2024, scadrà nel marzo 2030; ha quindi una durata di 6 anni. Le cedole verranno pagate con cadenza trimestrale.
I rendimenti sono prefissati e crescenti e sono i seguenti: 3,25% nei primi tre anni e 4% nel secondo triennio; è inoltre previsto extra premio fedeltà dello 0,7% per i sottoscrittori che hanno acquistato i titoli in collocamento e lo detengono fino alla scadenza.
Non erano previste commissioni sugli acquisti effettuati nei giorni del collocamento. Per quanto riguarda la tassazione, sono previste l’agevolazione relativa ai Titoli di Stato (tassazione al 12,5%) e l’esenzione dalle imposte di successione.
BTP Valore marzo 2030: sono un investimento interessante?
I BTP Valore marzo 2030 sono Titoli di Stato e, conseguentemente, sono considerati un asset finanziario con un profilo di sicurezza elevato. Da questo punto di vista potrebbero quindi rappresentare una soluzione per chi ha una ridotta tolleranza al rischio e preferiscono privilegiare la sicurezza.
Va precisato che in ambito finanziario non esiste il rischio zero; anche un Titolo di Stato non è esente da rischi, come dimostrano i default di alcuni Stati sovrani (vedasi per esempio l’Argentina).
Va comunque ricordato che il nostro Paese ha fatto sempre fronte ai suoi impegni relativamente ai titoli emessi e, inoltre, le ultime valutazioni delle agenzie di rating sono state al rialzo, anche se il nostro Paese ha uno dei debiti pubblici più alti del continente europeo.
Un altro punto che deve essere sottolineato è che i BTP Valore non consentono di sfruttare le opportunità offerte dall’interesse composto. Le cedole infatti vengono pagate ogni tre mesi e conseguentemente il ricavo ottenuto non si cumula con l’investimento effettuato. Non si ha quindi generazione di ulteriori interessi sugli interessi maturati.
In conclusione, nell’ottica di una diversificazione del portafoglio, vale a dire di una strategia finanziaria che prenda in considerazione di costruire un portafoglio finanziario con all’interno asset di diverso tipo, i BTP valore sono un’opzione che, considerati i suoi pro e i suoi contro, può sicuramente essere presa in considerazione.