Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), VENERDì 29 NOVEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Aggressioni allo “Jazzolino” di Vibo, De Nisi, “Serve un posto di Polizia” Il consigliere regionale e segretario di “Azione” in Calabria: «Siamo di fronte a un fenomeno allarmante sul quale intervenire senza ulteriori perdite di tempo»

Aggressioni allo “Jazzolino” di Vibo, De Nisi, “Serve un posto di Polizia” Il consigliere regionale e segretario di “Azione” in Calabria: «Siamo di fronte a un fenomeno allarmante sul quale intervenire senza ulteriori perdite di tempo»

Siamo di fronte a un fenomeno allarmante sul quale intervenire senza ulteriori perdite di tempo».
Francesco De Nisi, consigliere regionale e segretario di “Azione” in Calabria, commenta in questo modo le ultime aggressioni ai danni del personale all’ospedale “Jazzolino” di Vibo Valentia.
Il riferimento specifico del consigliere è agli episodi del 14 e 15 marzo scorsi e a quello di ieri, perpetrati contro infermieri e un operatore socio – sanitario in servizio al nosocomio vibonese.
Nell’ottica del consigliere De Nisi la questione è ad ampio raggio e va osservata da diverse angolature.
«Questi accadimenti stanno diventando un’abitudine – aggiunge De Nisi -. Scene pericolose per il buon andamento della Sanità, in un contesto nel quale i professionisti del settore sono costretti a operare tra difficoltà risalenti nel tempo.
È vero che la carenza dei medici non aiuta, ma sembrerebbe che dopo la visita i pazienti resterebbero nel Pronto Soccorso in attesa di un posto letto con la conseguente necessità di assistenza continua di tipo infermieristico e, soprattutto, socio – assistenziale.
Tutto ciò accende l’ira dei pazienti e dei “parenti” da cui scaturiscono episodi di collera che si trasforma spesso in episodi di violenza fisica nei confronti degli operatori sanitari, costretti a lavorare in condizioni estreme».
Un quadro difficile, nel quale «ci si mette anche i pochi infermieri operanti al Pronto Soccorso e la carenza di Oss senza sottovalutare che durante i turni di notte è disponibile un solo operatore socio – sanitario», evidenza ancora De Nisi.
Da qui la conclusione: «Si impone, come necessario, incrementare il numero del personale socio – assistenziale oltre un posto di fisso di Polizia».