L’inferno a Gioia Tauro per un incendio carico di fumo e diossina, città sotto scacco per ore Grande lavoro con spirito di sacrificio dei Vigili del fuoco, dei volontari della Protezione Civile e delle forze dell'ordine
Di GiLar
Ieri la città di Gioia Tauro era un inferno, carico di fiamme, fumo e sicuramente diossina. Una comunità tenuta sotto scacco per un incendio che si è sviluppato nell’oramai noto (e annoso problematico) quartiere Ciambra.
Uno scenario apocalittico che molti volontari, squadre dei Vigili del fuoco dei distaccamenti di Palmi e Polistena hanno dovuto lottare con delle fiamme e con un’immensa coltre di fumo che rendeva impenetrabile la condizione visiva. Sul posto anche diversi volanti della Polizia a presidiare la zona affinché tutto avvenisse in sicurezza.
Un inferno che la città non merita, una condizione che la città non merita, troppe passerelle in quel quartiere, troppe illusioni vendute, ma andate in fumo come quello che si è visto ieri, in un mondo che sta vivendo un terzo millennio, assistere a queste scene, vedere un quartiere in quelle condizioni con cumuli di rifiuti, non è degno di un paese civile. E poi quando capitano quelle situazioni che per mettere in sicurezza le persone vanno evacuate abitazioni e i danni sono stati fatti, in quanto le fiamme lambivano nelle dimore vicine al rogo e vedere persiane distrutte dal fuoco, non è accettabile. La Ciambra è un “ghetto” e utilizzare questi termine fa provare vergogna anche a chi scrive le notizie, parlare di “ghetto” nel 2024, dove abita una comunità rom in condizioni igieniche e sanitarie pietose.
Le cause dell’incendio possono essere tante, indagano le forze dell’ordine, qualcuno ipotizza quella oramai usuale attività delinquenziale del furto di rame e quindi si brucia la plastica dell’involucro dei fili, ma sono ipotesi ancora al vaglio degli investigatori, o chissà cosa ha scatenato quell’inferno.
Fatto sta che la realtà ci presenta uno scenario drammatico, inquietante e soprattutto vergognoso in un paese già con tante problematiche, di ogni genere e di ogni onor di cronaca, ma che non si può permettere di vivere con la paura perché sotto scacco, barricata in casa perché tra i tanti problemi che attanagliano il territorio anche la paura di respirare quella diossina che ieri ha invaso una città.