Port Agency, ecco la ricetta del sindaco Alessio per salvare i 63 portuali Il silenzio del Parlamento italiano. Il primo cittadino di Gioia Tauro intervistato dal direttore di Approdo Luigi Longo
Oggi termina la funzione della Port Agency. I 63 lavoratori, al momento sono praticamente fuori dal lavoro portuale. I ritardi della politica sono evidenti e sotto gli occhi di tutti. Nessun emendamento da parte dei parlamentari del territorio è stato presentato, a suo tempo, al decreto mille proroghe di fine anno per salvare questi 63 lavoratori dal licenziamento attraverso una proroga della Port Agency fino al 31 dicembre 2024 e nell’attesa di una definitiva soluzione strutturale della vertenza in atto. Nonostante tutto, a nostro avviso, c’è ancora un filo di speranza che ci può permettere di ribaltare il tavolo della trattativa e trovare la giusta soluzione al problema.
Il Presidente dell’Adsp di Gioia Tauro sta facendo di tutto per salvare questi lavoratori dal licenziamento. Il prossimo appuntamento è l’incontro al Ministero del 6 Maggio. I terminalisti MCT e AUTOMAR hanno formalmente sottoscritto l’accordo predisposto dal Presidente Agostinelli per la creazione dell’impresa di lavoro temporaneo con l’art. 17 della legge sulla portualità n. 84/94, ma le clausole che hanno voluto inserire sono clausole capestro e cioè che tutte le perdite di fine anno della nuova impresa dovranno essere a carico dello Stato. Viva l’impresa privata, ci verrebbe da dire, infatti se gli utili rimangono tutti, giustamente, all’impresa privata, mentre le perdite le regaliamo allo Stato, e quindi a noi tutti contribuenti, abbiamo, di fatto, azzerato il rischio d’impresa.
Ecco perché è conveniente l’applicazione dell’art. 17 che disciplina la fornitura di manodopera portuale temporanea e per la riqualificazione professionale. La nuova impresa costituita a norma dell’art. 17 di fatto sarà una sorte di polmone flessibile di manodopera portuale temporanea e quindi al momento del bisogno di picchi di carico o di operazioni lavorative non prevedibili nella programmazione lavorativa, nonché per la riqualificazione professionale dei lavoratori portuali.
Un porto moderno, innovativo e di eccellenza, qual è appunto, Gioia Tauro, non può fare a meno dell’art. 17, tra l’altro previsto dal legislatore, se vuole tenere testa alla concorrenza nei porti di transhipment. Bisogna continuare a trattare per convincere Mct, Automar e tutte le imprese che lavorano con l’art. 16 a sottoscrivere tutti l’entrata in società con la quota del 51% ripartita in percentuale tra le società in base ai ricavi del lavoro portuale ottenuti nell’anno precedente, mentre la rimanente quota del 49% la metterebbe l’Adsp di Gioia Tauro.
Lo stallo attuale potrebbe essere superato se si riuscisse anche a raggiungere l’accordo attraverso una nuova e più avanzata proposta, che possa prevedere che l’eventuale perdita di fine anno, da parte dell’impresa art. 17, andrebbe ripianata per il 51% da parte delle imprese che lo sottoscrivano (tutte), proporzionalmente ai ricavi dell’anno precedente, mentre il rimanente 49% da parte dello Stato a carico dell’Adsp. Inoltre da precisare che per le Imprese, ex art. 16, che non accetterebbero di entrare nella nuova impresa, da verificare giuridicamente, se sussistano le condizioni per una modifica del regolamento portuale che disciplina il lavoro nel porto, inserendo una clausola che li obbliga ad entrare nella nuova impresa art. 17 al momento del rinnovo della concessione scaduta. Diversamente, se ciò non sarà possibile, allora è necessario aprire ad altre imprese che vorrebbero lavorare con l’art. 16 e che aderiscono all’art. 17.
Siamo comunque fiduciosi sulla capacità del Presidente dell’Adsp, ammiraglio Andrea Agostinelli, di condurre con intelligenza la trattativa e trovare in ambito ministeriale la giusta soluzione al problema. Intanto l’amministrazione comunale di Gioia Tauro lo ringrazia, a nome della Città di Gioia Tauro, per l’impegno profuso. Siamo comunque, altresì, vicino ai lavoratori in lotta e li sosterremo sino in fondo per la risoluzione della loro giusta causa del diritto al lavoro nel porto di Gioia Tauro, che, nonostante tutto, gode di buona salute, continua a stracciare record su record, di cui ne siamo fieri e orgogliosi, e ringraziamo tutti coloro che attraverso il loro lavoro e la loro professionalità hanno reso possibile questo miracolo di rilancio del Porto di Gioia Tauro, nell’ambito nazionale, europeo e mondiale.
Il Sindaco
Aldo Alessio