Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), SABATO 23 NOVEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Gioja’s music hall Lounge Bar Pizzeria a Gioia Tauro Nel cuore di Gioia Tauro, a pochi minuti da alcune delle spiagge più belle del Tirreno sorvegliate da un ulivo miracolosamente cresciuto su uno scoglio, ecco una pizzeria da non perdere

Gioja’s music hall Lounge Bar Pizzeria a Gioia Tauro Nel cuore di Gioia Tauro, a pochi minuti da alcune delle spiagge più belle del Tirreno sorvegliate da un ulivo miracolosamente cresciuto su uno scoglio, ecco una pizzeria da non perdere

| Il 08, Giu 2024

Nel cuore di Gioia Tauro, a pochi minuti da alcune delle spiagge più belle del Tirreno sorvegliate da un ulivo miracolosamente cresciuto su uno scoglio, ecco una pizzeria da non perdere. Grande bancone bar all’ingresso dove sono esibiti oltre 150 gin, tanto per dire. Le sale interne sono ben arredate con finezza ed eleganza, un dehor esterno per aperitivi. Il tutto in un antico palazzo del ‘700 ripreso con cura con una corte interna dove c’è una piccola piscina e il giardino per combattere l’afa estiva.
La pizzeria è aperta dal 2011, da un paio di anni si è trasferita qui facendo un notevole salto di qualità. Comodo parcheggio interno, cinque, massimo dieci minuti dall’uscita della Salerno-Reggio, grande a accoglienza di un personale fidelizzato, professionale ed entusiasta. Un nuovo segnale della crescita del movimento pizza in tutta Italia che fa da pendant, come concetto, a Dry e a Confine a Milano o a San Martino in Bolle di Roma, tanto per capirci. Non a caso i due soci, Bruno Bagalà e Francesco Loiacono vengono dal mondo beverage, ossia dall’università dell’enogastronomia. Un esempio di come le società per funzionare in Italia devono avere come base una lunga amicizia nata in gioventù, quando davvero ci si misura giorno dopo giorno.
Lo stile della proposta si rifà alla pizza contemporanea, il riferimento dei due soci, che curano personalmente l’impasto ogni giorno alternandosi fra cucina e sala, è Salvatore Lioniello.
Come sapete, il sottoscritto è a vocazione tradizionalista, ma la prova margherita ha retto alla impostazione contemporanea grazie alla semplicità che ha conservato il giusto equilibrio fra il panetto e gli altri ingredienti in un gioco dove uno più uno deve fare tre. Non possiamo non citare la straordinaria mozzarella di bufala del vicino Caseificio Granatore a Palmi.
Negli antipasti non troverete però i classici fritti napoletani, ma nodini di pasta di pizza con pomodoro San Marzano, patatine fritte e piccole montanare.
C’è anche il padellino, curato da Nino Rossi, elemento di spicco della pattuglia di giovani che con Qafiz ha ribaltato l’alta cucina calabrese, vicino di casa perchè il suo ristorante è a 20 minuti di auto. Il posto è baricentrico fra Lamezia e Reggio. Fateci un pensiero per una doppietta gastronomica di alto livello. Bocconi centrati, territoriali.
Le pizze provate sono davvero interessanti. Superato l’esame margherita, una sorta di Diritto Privato per chi fa Giurisprudenza o Anatomia a Medicina, sia pronti a tutte le esperienze. Gli accostamenti sono ben eseguito, siamo alla ricerca della eleganza e nei dischi si cerca di portare l’immenso patrimonio di prodotti calabresi, una delle regioni più ricche d’Italia.
Non manca qualche ingenuità, come per esempio non avere anche formaggi del territorio, oppure non aver pensato al forno a vista, diciamo anche tutta la cucina a vista. Un peccato perchè dispone della migliore tecnologia per fare tutto e bene ma che è concettualmente separata dalle sale dove invece sono ben esibiti vini, distillati, gin e quant’altro per servire una clientela giovanile e di bella presenza che inizia ad affollare il locale dopo il primo turno.
Sicuramente una bella esperienza in una delle pizzerie tra le più interessanti in questo momento in Italia: moderna, giovanile, elegante e con un’ottima proposta food. Se andate e venite per la Sicilia lungo l’autostrada, è un punto dove vale davvero la sosta.
Chiudiamo la serata come solo noi meridionali sappiamo fare, mettendo alla porta il tempo e gli impegni dell’indomani, lasciandoci avvolgere dalla notte mediterranea di questa costa luminosa. Ma andando con la mente alle colline di Cirò Marina dove nasce il Ripe del Falco di Ippolito, uno dei nostri rossi preferiti, con il quale ci spingiamo dolcemente e mollemente alla conclusione di una bella visita in una regione che non tradisce mai.
(Fonte lucianopignataro.it)