Corruzione e mafia nell’Asp di Reggio Calabria, assolti Franca Laface e Fabiano Tripodi Difesi dagli avv.ti avv. Maria Teresa Caccamo e Maria Grazia Salerno (Laface) e avv.ti Giuseppe Martino e Francesco Calabrese (Tripodi)
redazione | Il 26, Lug 2024
L’operazione aveva avuto inizio nel marzo 2021 quando il Dott. Fabiano Tripodi, Franco Madaffari, Mario Vincenzo Riefolo, Antonino Madaffari, Martino Taverna e Antonino Cernuto erano stati raggiunti da ordinanza di custodia cautelare in carcere mentre il Dott. Pasquale Mamone, il Dott. Giancarlo Arcieri, Federico Riefolo, il Dott. Giuseppe Fiumanò erano stati posti agli arresti domiciliari.
A Giuseppe Cernuto era stato applicato l’obbligo di dimora a Bologna mentre per Francesca Grazia Laface era stata chiesta – ma non accolta dal Gip – la misura interdittiva.
Le accuse erano, a vario titolo, di far parte della associazione mafiosa “Piromalli” di Gioia Tauro nonché di avere costituito, con la finalità di agevolare la cosca Piromalli, una associazione a delinquere finalizzata a commettere una serie di reati di corruzione per acquisire commesse dalla Azienda Sanitaria Provinciale e dai presidi ospedalieri e per ottenerne poi il pagamento, nonché di intestazioni fittizie di aziende.
Alla signora Franca Laface era contestato di avere accettato modiche regalie in occasione del Natale 2017 e della Pasqua 2018 e di averlo fatto quale corrispettivo per il compimento di atti contrari al suo ufficio, consistenti – secondo l’accusa – nel garantire una corsia preferenziale ai mandati di pagamento delle società Minerva di Fabiano Tripodi ed MCT dei soci Madafferi e Riefolo, assicurando pagamenti più veloci rispetto a quelli spettanti alle altre aziende convenzionate. In sede dibattimentale la difesa della Laface ha prodotto copiosa documentazione con la quale ha dimostrato che i mandati erano stati disposti sempre secondo l’ordine cronologico e numerosi titolari di ditte convenzionate hanno testimoniato circa dedizione al lavoro della Laface e la sua totale disponibilità verso l’utenza tutta.
Il Tribunale di Palmi, presieduto dalla Dott.ssa Angelina Bandiera, a latere Dott. Marco Iazzetti e Dott.ssa Francesca Morelli, il 24 luglio ha ritenuto insussistente la accusa di partecipazione alla associazione mafiosa e numerose ipotesi di corruzione di intestazione fittizia ed ha escluso la aggravante di avere agito in favore della cosca Piromalli. Ha assolto da tutti i reati contestati Franca Laface (avv. Maria Teresa Caccamo e Maria Grazia Salerno, richiesta di condanna 6 anni), Fabiano Tripodi (avv. Giuseppe Martino e Francesco Calabrese, richiesta di condanna 16 anni), Giancarlo Arcieri (avv. Lucio Canzoniere e Francesco Gambardella, richiesta di assoluzione), Giuseppe Fiumanò (avv. Andrea Alvaro e Antonio Fiumanò, richiesta di assoluzione), Martino Taverna (avv. Girolamo La Rosa, richiesta di assoluzione), Antonino Cernuto (avv. Roberto Ripepi e Giovanni Vecchio, richiesta di condanna 11 anni); ha condannato, a pene tra i 2 anni e 6 mesi e i 4 anni, Antonino Madafferi (avv. Guido Contestabile e Giuseppe Milicia, richiesta di condanna 13 anni), Franco Madafferi (avv. Guido Contestabile e Pisani, richiesta di condanna 11 anni), Riefolo Mario Vincenzo (avv. Guido Contestabile e Alessandro Riefolo, richiesta di condanna 11 anni), Riefolo Federico (avv. Guido Contestabile e Alessandro Riefolo, richiesta di condanna 6 anni), Mamone Pasquale (avv. Francesco Albanese e Natale Evoli, richiesta di condanna7 anni), Cernuto Giuseppe (Avv. Antonina Iannì, richiesta di condanna 6 anni).