Vincenzo Speziali: “attacco di Israele al Libano e le mie giuste previsioni”
redazione | Il 25, Ago 2024
Vincenzo Speziali: attacco di Israele al Libano e le mie giuste previsioni.
Patti chiari: nessuno sostenga che io, per tempo e come al solito, non abbia previsto -financo al netto della precisione del giorno specifico- l’attacco iniziato stamane e per di più in palese ed aperta violazione del Diritto Internazionale, da parte di Israele ai danni del Libano.
Brucia il cuore, poiché è incendiato da un senso misto di impotenza e frustrazione, proprio per l’altrui supponenza ed incompetenza (rilevabile in capo al Ministro degli Esteri Italiano, a cui ho cercato da un anno e mezzo di far comprendere quanto si stava preparando e quel a cui andavamo incontro).
Soprattutto, arde sempre il cuore, assistendo io, con rammarico e rabbia, a siffatto scempio, poiché chi avrebbe dovuto e potuto, avvalersi di conoscenza approfondita dei temi di specie (e qui, sempre Tajani è il responsabile, ‘politicumenente’ parlando), non ha inteso prestare giusta e doverosa attenzione, oppure aver avuto udito per ascoltare prima, ed intendere dopo, le mie giuste, vere, reali e sacrosante parole.
E adesso, noi qui, a Beirut e nel Libano, ci si ritrova, violati in casa propria, nel caos che ne derivera`, con la certezza di come oggi, Hamas, vedendosi allentata la pressione su Gaza, giustamente (perché ne hanno il diritto visto le insolenti proposte di mediazione, tutte favorevoli ai desiderata del Premier Israeliano) respingera` qualsivoglia accordo.
Intanto però, senza che nessuno, chiunque e qualcuno, riesca a fermare il folle Netanyahu, meglio noto quale ‘macellaio di Tel Aviv’, siamo da ora, con l’ennesimo fronte di guerra etnico genocida, pure estesa nei confronti di un Paese straniero, perché Israele rinnova i suoi propositi bellici e di invasione, avversi al Libano e ai Libanesi.
Almeno vi fosse una pur minima resipiscenza da parte di chi è un politicante e giammai uno statista, non perché mi fossi aspettato posture e contenuti tipo quelli di Moro (Moro, sempre Moro, solo Moro e a chi affido la sorte dei miei cari e mia personale), oppure di De Gasperi, di Fanfani, di Rumor, di Forlani, di Colombo, di Andreotti, di Cossiga, di Craxi e De Michelis, epperò una sana, doverosa e rigorosa forma del lavacro di umiltà ed ammissione della propria stucchevole e presupponente altergia, sarebbe d’uopo.
Lo dico chiaramente, con forza e determinazione, in quanto se dovessi ‘sfangarla’ persino stavolta, non mi sottarro` certamente ad informare la pubblica opinione italiana, del politicamente inconsistente, in capo a chi da ad intendere di essere concreto, preparatio e soprattutto politico in luogo al loro non esserlo affatto e per niente.
Non assolvero` chicchessia e specificatamente qualcuno, checché se ne voglia e checché abbia proscenio sulla stampa in quanto (presunto) ex giornalista, poiché “io parlo e continuerò a parlare” (Bettino Craxi, dall’esilio di Hammamet, così come il sottoscritto, da questo inferno di guerra).