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TAURIANOVA (RC), VENERDì 13 DICEMBRE 2024

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“Antologia di… versi. Centu quartini” Sabato 24 agosto, a partire dalle ore 20:00, nella piazzetta antistante la Chiesa Santuario Maria Santissima del Rosario a Cittanova

“Antologia di… versi. Centu quartini” Sabato 24 agosto, a partire dalle ore 20:00, nella piazzetta antistante la Chiesa Santuario Maria Santissima del Rosario a Cittanova

| Il 26, Ago 2024

“Antologia di… versi. Centu quartini”
Sabato 24 agosto, a partire dalle ore 20:00, nella piazzetta antistante la Chiesa Santuario Maria Santissima del Rosario, che è rimasta con la grande porta centrale aperta e illuminata, si è tenuta la presentazione del quinto libro di poesie in vernacolo “Antologia… di versi. Centu quartini” di Angelo Surace.
L’evento, inserito nell’ambito delle manifestazioni estive del Comune di Cittanova, è stato introdotto e coordinato dal presidente dell’Associazione Cittanova Radici, Domenica Sorrenti.
“L’associazione, nell’ambito delle sue attività culturali, organizza convegni, approfondimenti e presentazioni di libri e segue due filoni principali”, ha affermato la Sorrenti.
“Uno dei pilastri è il Premio Cittanova Radici, giunto alla XV edizione, la cui cerimonia si è svolta il 17 u. s. ed ha visto la consegna dell’ambito riconoscimento a Santo Strati, fondatore e direttore del giornale web “Calabria.live”, con quattrocentomila accessi giornalieri, molto diffuso tra i calabresi sparsi nel mondo, e a Giosuè Greco, giovane polistenese, trasferitosi a Los Angeles, autore delle colonne sonore di due short films che hanno ricevuto l’Oscar.
L’altro filone è il Premio Letterario “Il Fondaco di Casalnuovo”, giunto all’ottava edizione, a cui si potrà partecipare entro il 14 ottobre 2024. La premiazione è prevista per il 14 dicembre prossimo. Tutte le notizie sono reperibili sul sito www.premioletterariocittanova.it
La serata di presentazione del libro di Angelo Surace, molto seguita dalla popolazione residente e dai tanti calabresi ritornati per il periodo di ferie nei paesi natii, è iniziata con la nostalgica canzone di José Feliciano “Che sarà” per l’attinenza con la situazione del poeta Surace, partito all’età di 24 anni per la provincia di Novara, senza portare il cuore, non perché non entrasse nella “balicia” ma perché aveva deciso di rimanere qui.
Sono seguiti i saluti del Sindaco di Cittanova, l’avvocato Domenico Antico, che si è congratulato con Angelo Surace, vero talento e orgoglio cittanovese, per questa ulteriore opera e per l’importante lavoro di memoria e di mantenimento dell’identità cittanovese.
Il professore Francesco Mammoliti, anch’egli partito giovanissimo per la Sardegna, curatore delle opere di Surace e autore della prefazione della prima parte del libro “Antologia… di Versi”, non potendo essere presente, ha fatto pervenire un’accorata lettera ai Cittanovesi tutti che è stata letta all’attento uditorio.
È seguita un’approfondita relazione della professoressa Tiziana De Lorenzo sull’importanza della poesia e del vernacolo, sia dal punto di vista letterario che politico, capace di creare quel comune sentire, quella “comunità” in cui tutti si riconoscono, a cui tutti partecipano.
La poesia dedicata a “Don Micuzzu”, un sacerdote divenuto, suo malgrado, un personaggio per aver consigliato, alla fine della messa di Pasqua, visto l’imperversare di un forte temporale, “omini cu li pili, accumpagnati li fimmani senza pili”, ha aperto le declamazioni della serata. La poesia, musicata dal maestro Michele Migliorese, è stata cantata da Rosanna Mileto, attrice amatoriale di teatro.
Ha collaborato alla lettura delle poesie la scrittrice sangiorgese, Brigida Berlingeri, venuta appositamente, antica conoscenza del nostro poeta, visto che la madre era originaria di San Giorgio.
La seconda parte del libro “Centu quartini”, la cui prefazione è stata scritta da un altro illustre cittanovese, il già Rettore dell’università di Macerata, Francesco Adornato, immortala, utilizzando cento strofe di quattro versi ciascuna, personaggi storici di Cittanova, alcuni dei quali, senza il contributo del nostro poeta, sarebbero rimasti nell’anonimato e dimenticati per sempre. E penso a Rodolfu, a Tommasedu, a Scarafacchjia, a Rosa a Pendula, a Giacominu, a Cugnateda…
Estasiante la lettura dei versi in quell’idioma natìo, che perde di efficacia e di colori se tradotto nella lingua italiana.
Angelo traffica questo suo talento per rendere grande Cittanova, per continuare a dare vita a personaggi del passato e del presente, con l’ironia che gli è congeniale, sempre rispettosa e mai oltraggiosa.
Inoltre, il nostro poeta esalta e dà il meritato tributo a personaggi illustri come Luigi Chitti, Diomede Marvasi, Vincenzo De Cristo, Domenico Tarsitani, Michele Guerrisi, Domenico Muratori, Vincenzo Gerace e all’avvocato Antonio Orlando, scrittore e storico scomparso in questo mese…
Grande merito ha Angelo, esalta il valore del vernacolo in un mondo globalizzato, decanta con nostalgia la propria terra, i luoghi, la famiglia, gli amici e i conoscenti, riuscendo a fare di ogni aspetto della vita sociale una descrizione evocativa ed educativa, cogliendone i particolari e gli aspetti più nascosti sfuggiti ad un osservatore frettoloso.
Il nostro poeta ha mantenuto un legame profondo con Cittanova ed è ritornato appositamente per la prima presentazione di questa sua fatica letteraria, che, per come afferma, non è stata una fatica, ma un vero grande piacere.