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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 21 NOVEMBRE 2024

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A Taurianova cadono auto come fossero “foglie morte” Abbiamo ricevuto delle foto di un incidente sul "cantiere" dell'ex Via Toscanini (ora Federico Fellini), ma che poi abbiamo saputo che non è la prima volta. Quando si dice, c'è sempre una prima volta e poi una secondo ed ancora una terza!

A Taurianova cadono auto come fossero “foglie morte” Abbiamo ricevuto delle foto di un incidente sul "cantiere" dell'ex Via Toscanini (ora Federico Fellini), ma che poi abbiamo saputo che non è la prima volta. Quando si dice, c'è sempre una prima volta e poi una secondo ed ancora una terza!

| Il 31, Ago 2024

Di GiLar

“Le foglie morte cadono a mucchi e come loro i ricordi, i rimpianti”, ah Prevert che straordinario poeta, di “com’era più bella la vita e com’era più bruciante il sole”…quando le auto cadevano come “foglie morte”.
Il grande Prevert continua come la vita che “separa chi si ama piano piano senza nessun rumore”, auto e persona con un tuffo in quella strada qual è l’ex Via Toscanini ed ora intitolata al grande regista Federico Fellini, il maestro della “Dolce Vita”, di quella fossa (per i lavori sulla sistemazione idrica di quel tratto stradale), magari in un impeto romantico scambiata per la Fontana di Trevi, dove al posto della maestosa Ekberg ci sarebbero state almeno tre automobili. Ma cosa importa se è in fondo la poesia ad avere la meglio in quest’orizzonte “capitale” intriso di sapienza, di cultura e perché non di presunta (ma solo presunta) invidia di ciò che la bellezza dei versi combacia con quella “la canzone che tu cantavi” e che il poeta la sentirà “per sempre”, anche se la speranza indica il contrario aggiungendo un “non sia mai”!

Ci sarebbe anche quel cratere sulla Via Francesco Sofia Alessio da sistemare prima che qualcuno si faccia davvero male e prima che, diciamo magari, prima dell’inizio delle scuole. Ma Taurianova è così, o si odia o si ama, come la poesia, quella definizione di essa di quel genio di Calvino, “La poesia consiste nel fare entrare il mare in un bicchiere”, o come un’auto dentro una fossa!

Ovviamente noi non vorremmo passare per “detrattori” della città né per “nemici” in un momento di festa mariana, dove la spensieratezza dell’effimero combacia con la gioiosa spiritualità con “notizie tristi” né tantomeno dare la colpa a chi amministra per questi veri e propri “incidenti da percorso” né tantomeno alla politica in generale, sono cose che possono accadere. Però francamente, sarebbe meglio, diciamolo pure, adottare un pochino di “preventiva attenzione” segnaletica o di interdizione della strada.
Mentre sulla condizione di quel “cratere” ricadente sulla Via Francesco Sofia Alessio, oramai da mesi in balia della sua solitudine, così triste e così malinconico come i poeti russi, abbandonato da Dio, dagli uomini e da chi dovrebbe ripararlo, una “tiratina di orecchie” sì, con annesso selfie perché in fondo, per non fare brutte figure di sapienza letteraria, anche il mai insignito, ma che lo strameritava il Premio Nobel, Borges ci insegnò che la “cecità” ovvero non vedere le cose anche volutamente, è essa stessa una “forma di solitudine”.