Il bankroll delle scommesse: strumento per gestire il rischio Cos’è il bankroll e perché è importante gestirlo
redazione | Il 25, Ago 2024
Nel panorama delle scommesse sportive il bankroll rappresenta uno strumento fondamentale per la gestione del rischio e per il sostenimento nel lungo termine delle proprie posizioni. In effetti, per rimanere il più possibile in questo mercato è fondamentale assicurarsi una gestione quanto più possibile oculata del proprio capitale ed è proprio qui che entra in gioco il bankroll management, la gestione strategica del capitale destinato alle scommesse.
Cos’è il bankroll e perché è importante gestirlo
Il bankroll è, semplicemente, l’importo di denaro che un giocatore sceglie di dedicare alle scommesse. Si tratta pertanto di un capitale che viene separato dal proprio patrimonio personale e che il giocatore intende usare solamente per piazzare le proprie puntate.
La gestione del bankroll è un elemento molto importante per il successo nel settore. Una sua strategica considerazione permette infatti di contenere le perdite a ciò che effettivamente ci si può permettere e di prolungare il tempo di gioco, considerato che puntare in modo responsabile significa aumentare le possibilità di successo nel tempo.
I benefici di una buona gestione del bankroll non sono però finiti qui. Per esempio, sapere quanto si può rischiare significa anche avvicinarsi al gioco in modo più razionale e sereno, migliorando il proprio processo decisionale. Ma come si gestisce il bankroll?
Le strategie di gestione del bankroll
Esistono diverse strategie di gestione del bankroll, ciascuna delle quali caratterizzate da vantaggi e svantaggi che sarebbe opportuno valutare con la giusta attenzione.
Tra le regole più semplici adottate sui casinò AAMS online italiani c’è ad esempio quella dell’1-3%. Si tratta, come suggerisce il suo stesso nome, del puntare non più dell’1-3% del proprio bankroll totale su una singola scommessa, adottando così un approccio conservativo che aiuta a proteggere il capitale nel tempo da una serie di perdite consecutive.
Un’altra strategia molto semplice è quella delle puntate fisse: lo scommettitore è indotto a puntare sempre la stessa somma, indipendentemente dalla quota o dalla fiducia che nutre nella scommessa.
Tra le altre strategie di bankroll management c’è il metodo Kelly: contrariamente alla strategia delle puntate fisse, in questo caso l’importo ottimale da puntare è calcolato basandosi sulla probabilità percepita di vincita e sulle quote offerte.
Gli impatti del bankroll management sulle scommesse
Per comprendere quali siano gli impatti del bankroll management nel mercato delle scommesse si possono condividere alcuni esempi.
Riprendiamo la strategia dell’1%. Se il bankroll iniziale è di 1.000 euro, questo significa non puntare più di 10 euro (1% di 1.000 euro) per ogni scommessa. Dopo un numero predeterminato di scommesse (es. 10), si può procedere a una nuova rivalutazione dell’entità della singola scommessa. Per esempio, dopo 10 perdite consecutive, il nuovo bankroll sarà pari a 900 euro, con la conseguenza che la puntata massima sarà di 9 euro (1% di 900 euro).
Proviamo invece ad adottare la strategia delle puntate fisse. In questo caso il bankroll iniziale di 1.000 euro può essere suddiviso in 100 unità fisse, da adeguare mensilmente.
Il valore iniziale di un’unità sarà pari a 10 euro. Se alla fine del mese il bankroll dovesse essere cresciuto a 1.200 euro, la nuova unità di scommessa sarà pari a 12 euro. Di contro, se dovesse essere diminuito a 800 euro, la nuova unità di scommessa sarà pari a 8 euro.
Pur molto semplici, gli esempi di cui sopra ci permettono di comprendere in che modo sia possibile gestire il bankroll in modo estremamente conservativo al fine di massimizzare la propria longevità nel mercato delle scommesse.
Indipendentemente dalla strategia adottata, il segreto per potersi garantire una permanenza più duratura è quella di attenersi in modo disciplinato al metodo scelto, evitando così di cambiarlo in corso d’opera: una tentazione frequente che potrebbe però rendere molto meno accorta e oculata la gestione del proprio capitale.