Villa San Giovanni, il Pd schiaffeggia Salvini sul ponte sullo Stretto Non serve al territorio
redazione | Il 13, Ott 2024
Si continua con le leggi “ad operam”.
Il Ponte sullo Stretto non e’ un appalto normale, non e’ un problema tecnico, non serve ai territori.
E’ il pallino politico del Ministro Salvini e del suo partito, la Lega Nord. Risponde ad interessi precisi, lontani dallo Stretto, che hanno snaturato le funzioni del pubblici poteri: il Ministro dei Trasporti si comporta come un lobbista, lavora per giungere a risultati conformi ad un’ operazione che non risponde all’Interesse Generale.
Stiamo assistendo ad una battaglia di Potere all’ interno del Governo, nella quale Salvini tenta di imporre – a prescindere delle risultanze tecnico/scientifiche – una precisa volontà politica contro i dubbi che serpeggiano all’interno della propria maggioranza.
In questi giorni, sotto attacco e’ il Ministero dell’Ambiente e la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale.
La novella normativa voluta da Salvini – all’interno del nuovo “Decreto Ambiente” – e’ chiara:
la decisione politica dei componenti il Governo ha il “valore” di VIA, di valutazione tecnica di impatto ambientale (art.1 del testo approvato in CDM).
Cio’ consentirebbe di superare ogni obiezione tecnica, ogni stop di tutela ambientale e di trasferire la “decisione” a livello politico, al livello di compromesso tra Forze in competizione, di scambio interno funzionale alla prosecuzione dell’esperienza del Governo Meloni.
Questo significa una cosa precisa:
il Territorio dello Stretto, cui e’ stato sottratto per Legge ogni dibattito pubblico sull’Opera, con i Consigli Comunali umiliati da accelerazioni continue e dal rifiuto di una pur minima condivisione decisionale, viene “sacrificato” per consentire ad una forza politica in difficoltà – la Lega Nord – di capitalizzare un risultato, l’avvio dei cantieri dell’Opera, per meri fini di consenso mediatico/elettorale.
Leggi, norme tecniche, valori costituzionali, il futuro stesso dello Stretto sono in subordine; le Destre al Governo in Italia sono alle prese con la “partitocrazia” più becera:
lottano per i propri interessi di bottega, senza alcuna visione davvero generale.
Siamo al gioco delle tre carte, all’imbroglio manifesto:
ciò che e’ tecnico diviene politico e ciò che e’ politico e’ svilito a marchetta elettorale. Cosa hanno da dire i consiglieri di minoranza a Villa? I Forzisti che subiscono l’arroganza della Lega Nord? I “Moderati” cui e’ sottratta ogni analisi di buon senso e sono costretti ad adeguarsi al diktat del Potere?
L’Onorevole Cannizzaro e i suoi rappresentanti all’interno del Comune di Villa sapranno reagire a questa forzatura? Sapranno tutelare lo Stretto?
Presentino loro una mozione d’ordine per sospendere tutto, per tentare di applicare un sano principio di precauzione.
Villa SG non e’ la spianata di Pontida, o ci siamo rassegnati anche a questo?
Enzo Musolino
Segretario cittadino
Partito Democratico Villa SG