“Spaghetti Western” a Taurianova, dalla laurea (che non c’è) per un “refuso”, minacce non denunciate, “nullità cosmiche”, “niente politico”, “Maria, per tutti” e al centro la “rivoluzione permanente dell’infosfera globale” Dall'ultimo Consiglio Comunale c'è stata una lotta a campo aperto tra una parte della minoranza che attacca a viso aperto il sindaco Biasi e l'assessore alla cultura Fedele, su acqua, minacce del marito, laurea e staff della Capitale Italiana del Libro
redazione | Il 17, Ott 2024
Di GiLar
Sono giorni da “spaghetti western” nella politica locale a Taurianova, un susseguirsi di comunicati con botte e risposte tra “pistoleri” con la chiosa finale del sindaco Biasi che risponde con una lunga nota stampa difendendo (anche l’indifendibile) come un cavaliere delle famose crociate di Amato, l’assessore alla cultura Maria Fedele perché attaccata da più fronti sia per le presunte minacce che il di lei marito perpetra nei confronti di chi critica la moglie, e su questo va detta una cosa di notevole importanza, se qualcuno, chiunque, si è sentito minacciato dal marito dell’assessore, la denuncia non va fatta all’interno di un social, ma direttamente in un presidio di sicurezza, altrimenti quel che resta sono chiacchiere, acqua fresca (carente) e fuffa! I social sono a volte cloache di imbecilli (Eco docet), e che in molti casi riversano le loro frustrazioni personali che nei loro linguaggi potrebbero anche avere delle rilevanze penali. Ergo. Chi pensa di aver ricevuto minacce vada alla caserma dei carabinieri o al commissariato di Polizia, e non su Facebook!
L’altra polemica è sulla presunta laurea (che non c’è), visto che in diverse locandine si autoproclamava “dott.ssa”, ma poi il sindaco ha precisato che si è trattato di un “refuso”. Se per un punto Martin perse la cappa, perché Maria per un “refuso” non può conquistare un titolo di dottoressa? Chi ha deciso il contrario?
Oggi il “campo di battaglia” si è spostato dentro ai social (come spesso accade), con Fratelli d’Italia che dopo essere stata definita dal sindaco Biasi, “niente politico” perché il titolo di “nulla cosmico” è toccato alla sinistra, e mentre all’interno della Giunta si sta cercando ancora il “Bosone di Higgs”, il due meloniano ha anticipato tramite social, prima della “replica al sindaco”, e che noi riportiamo alcuni passaggi, in attesa…dopo l’attacco del sindaco, scrivono che “ci viene da pensare che l’unica ragione che lo abbia spinto a fare l’articolo è quella di un’esigenza di mascherare il totale fallimento della SUA squadra che tanto vanta. Comprendiamo (perché lo viviamo durante i Consigli comunali) il perché preferisce perdere tempo e rispondere, piuttosto che fare rispondere i diretti interessati (che compongono la SUA squadra). A dir la verità, tutto ciò quasi che ci blocca nella replica, perché per noi è come sparare sulla croce rossa ma il rispetto verso Taurianova ce lo impone e noi lo faremo!”.
Ed ancora, “Dunque siamo noi a dover perdere tempo a rispondere a questo maldestro tentativo di rendersi vittima agli occhi dei Cittadini taurianovesi. Pensavamo che il sacrificio richiesto fosse solo quello di ascoltare, per dovere e rispetto istituzionale, i suoi monologhi logorroici durante i Consigli comunali, durante i quali vengono raccontate favolette, come alternativa alle discussioni sui punti all’ordine del giorno, dove puntualmente viene messo in difficoltà dalla SUA stessa squadra ma ci sbagliavamo”.
Il duo meloniano annuncia la loro replica alla nota del sindaco Biasi in quanto “complice di questo disastro politico”.
Gli stessi non risparmiano la questione dell’acqua mentre il sindaco “vede sorgenti in ogni angolo del Paese.
Non è possibile che manchi da più di due anni l’acqua potabile ed il Sindaco cerca di distrarre la Comunità con le solite favolette. Non è possibile che i cittadini si trovano a dover comprare l’acqua per bere ma si vedono recapitare bollette salatissime”.
E ancora, “Non è possibile, visti gli ultimi anni di crisi nel lavoro, dovuta al Covid, che abbia avuto la felice idea di votare (insieme alla SUA squadra) un regolamento per individuare una società a cui affidare la riscossione dei tributi, magari accedendo ai conti correnti dei cittadini (una cosa quasi simile a quella sua grandissima opera che fu la GIOSETA). Effettivamente i soldi servono…le feste sono importanti per loro”.
Non è possibile che veda una “inversione culturale”(come lui stesso scrive nel suo comunicato) ma dimentica la propaganda negativa fatta da un componente della SUA squadra a Genova nei confronti della nostra Città, parlando di anni bui per il nostro Paese. Eppure sui social ci sono cittadini che denunciano atteggiamenti che rientrano nella “cultura” di quegli anni, da parte di congiunti di qualche assessore”.
E la stoccata finale: Quindi la SUA squadra butta fango ma da continuità a quella “cultura”?
E ancora sull’assessore Fedele che da giorni è al centro di un vortice di polemiche, “Non è possibile che veda un falso e lo faccia passare come un nulla, oltretutto dichiarandolo e senza prendere le distanze (ci riferiamo al “suo” refuso). Alla faccia della cultura che si vuole diffondere!”.
Chiudono poi annunciando una “risposta dettagliata” alla nota del sindaco Biasi che, “Non è possibile che, nonostante i suoi stessi Consiglieri abbiano contrastato coscientemente lo sperpero di soldi pubblici tipico di questa maggioranza, per un concerto (quello di Arisa) evitabilissimo viste le condizioni delle casse comunali e lui, anziché provare vergogna per l’errore, tenta di difendere l’indifendibile. Si spendono oltre 40.000€ nonostante la Regione Calabria (per mezzo di un funzionario) sulla copertura finanziaria non abbia mai dato certezza. Al contrario, per come riferito dall’assessore, ha risposto con un “VEDREMO” ma tutto ciò non è bastato a fermare l’assessore dall’affrontare la spesa… tanto ci sarà chi pagherà!”.
Dall’altra parte è arrivato anche un pensiero social dell’assessore Maria Fedele, che non sono le dimissioni dell’incarico, ma rilancia e come se rilancia sul “refuso” del titolo (che non c’è) di “dottoressa” dove la stessa scrive, “Come fanno in realtà in molti, anche personalmente, e quando sottolineo che non lo sono ancora sorridono pure, come a voler evidenziare, che non è di certo un titolo a fare la differenza”, e su questo anche chi scrive se lo chiede, come mai non lo è perché viene a chiunque spontaneamente chiamarla “dottoressa”, dal primo minuto, chiunque di noi, il nostro primo pensiero è stato, “caspita, ma è una dottoressa nata”.
Ma lei è… “Maria, per tutti”. È bellissimo, una figura celestiale in cielo ornato di azzurro quando le rondini a primavera al suo nome fanno giri immensi per restare anche d’inverno ed adornare il celestiale con il motto, “Io sono Maria per tutti”. Devo ammettere che scrivere è difficile dopo aver letto quel post e vi confesso che ho i brividi e gli occhi lucidi come se stessi sbucciando cipolle “refuse”.
Ma lei precisa che “Quando dico che mi sono occupata io dei progetti intendo i progetti contenuti nel dossier dei quali mi è stato chiesto in consiglio comunale se conosco il contenuto (?) non la stesura dell’intero dossier, il quale, nello specifico quello inviato al Ministero, è stato realizzato da Antonino Raso in relazione al progetto biblioteca, la sottoscritta in relazione ai singoli progetti-eventi, ing. Amato Paiano per cronoprogramma e quadro economico e Serafina Grillo, la nostra bibliotecaria, che ha unito intero dossier definendomi, bontà sua, dottoressa”. Ma chiude con un consiglio “celestiale” dopo l’omelia, “rilassatevi, qualche mese e non avrete nemmeno più questo argomento…”. Ed ancora, “Maria, per tutti” scrive, “Fossero i titoli a fare le persone, saremmo tutti dei gran signori”, e lo sappiamo bene, noi eh!
Ma lei quella laurea se la “sto sudando questa laurea, come tutto quello che faccio e realizzo. Avrà un altro sapore, quello della dignità dello studio, che ovviamente continuerà dopo questo primo obiettivo”. Però quando iniziavano a venire i brividi ecco che “Maria, per tutti” ci lascia “perché anche oggi il grande lavoro per Taurianova Capitale del Libro mi aspetta! Spero di incontrarvi agli eventi, parlare di cultura è facile, fare Cultura è un’altra cosa”. Amen…mentre asciugo le lacrime a catinelle!