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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 25 NOVEMBRE 2024

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Processo “Narciso”, tanti punti oscuri nell’indagine dei carabinieri del Nas. Ad iniziare dal morto, “Risuscitato”,ai 13 pazienti con tumori al pancreas e stomaco sottoposti a terapia salvavita…fatti passare per un mistero fitto! Un'operazione che ha smantellato l'oncologia diretta dal primario Pierpaolo Correale, considerato tra i migliori oncologi in Italia

Processo “Narciso”, tanti punti oscuri nell’indagine dei carabinieri del Nas. Ad iniziare dal morto, “Risuscitato”,ai  13 pazienti con tumori al pancreas e stomaco sottoposti a terapia salvavita…fatti passare per un mistero fitto! Un'operazione che ha smantellato l'oncologia diretta dal primario Pierpaolo Correale, considerato tra i migliori oncologi in Italia

| Il 17, Ott 2024

Di Robin Hood

Processo “Narciso”, tanti punti oscuri nell’indagine dei carabinieri del Nas. Ad iniziare dal morto, “Risuscitato”,ai 13 pazienti con tumori al pancreas e stomaco sottoposti a terapia salvavita…fatti passare per un mistero fitto!
Un’operazione che ha smantellato l’oncologia diretta dal primario Pierpaolo Correale, considerato tra i migliori oncologi in Italia.
Leggendo le carte dell’inchiesta contro il prof. Correale ex primario dell’oncologia di Reggio Calabria, viene alla luce l’approssimazione di una inchiesta giudiziaria, che ha avuto effetti devastanti nell’opinione pubblica.
ECCO I FATTI
I carabinieri del Nas vanno dal dottore Correale per notificare un avviso di garanzia per omicidio doloso. Mentre i carabinieri erano nella stanza del primario, bussa alla porta di Correale, la figlia del presunto morto: “Scusi primario, mio papà vuole parlare con lei”. Nella stanza di Correale il panico. Il presunto morto era risuscitato! Cade la parte importante dell’inchiesta. Successivamente i carabinieri sequestrano centinaia di cartelle cliniche, però a processo vanno solo 13 cartelle…poi si scopre dalle intercettazioni telefoniche e ambientali il lavoro di un medico reggino nell’indicare le famose 13 cartelle, che oggi ha un ruolo apicale nel Grande ospedale metropolitano. Dall’analisi delle cartelle cliniche incriminate spunta fuori la leggettimita’ dei pazienti ad avere il trattamento farmacologico. Correale , in questi 13 casi, avrebbe utilizzato una polikemoterapia associata a fattori di crescita. Stiamo parlando di pazienti che venivano da un lungo percorso terapeutico e non avevano altre possibilità di cura. L’obiettivo dei medici era allungare il più possibile la qualità di vita di questi poveretti.
Va precisato che i periti nominati dalla procura di Reggio Calabria escludono tossicità per pazienti tumorali ed addirittura vedono beneficio in alcuni casi . Ma secondo l’accusa, trovano conflitto negli studi clinici che supportano tale terapia (secondo un pericolo astratto a questi pazienti).
Mesi dopo la procura di Reggio Calabria formula un secondo filone d’accusa;
Correale ha indotto Giannicola in complicità con i farmacisti, a falsificare le registrazioni del farmaco opdivo, gonfiando i valori delle prestazioni effettivamente erogate. Lo scopo di questo comportamento, sarebbe stato quello di dare il farmaco in eccesso a quelli che non avevano diritto. Con L’obiettivo finale di aumentare la casistica e far diventare famoso Correale…peccato che lo era già!
Di questi 13 pazienti, nessuno era sotto cura del primario Correale. I lettori devono sapere che ogni oncologo decide autonomamente la cura da dare ai propri pazienti avendo accesso diretto al portale Aifa. A verificare il portale Aifa non è nella disponibilità del primario dell’oncologia ma del direttore sanitario…in ogni caso non c’è nulla di illegale nella prescrizione dei farmaci ai poveri ammalati di cancro, in quanto tutti erano eleggibili al trattamento Aifa.
Va precisato, che nei tredici casi ed in tutti quelli segnalati dalla procura, non c’è nessuna valutazione dei periti, ma solo deduzione degli inquirenti dopo una verifica con un noto esponente del Gom non abilitato alla piattaforma Aifa ed addirittura non è nemmeno oncologo.
Il mistero dei convegni medici è facilmente accertabile, chi partecipa a tale iniziative mediche, si devono registrare e firmare il cartellino delle ore di presenza effettive al meeting.
Poi sfatiamo un falso mito, i medici vanno a Berlino, Parigi, Madrid, Roma , Milano, Canicattì, Cittanova o Scroforio per imparare nuove tecniche e metodologie e sopratutto fare nuove relazioni, tutto in funzione dei malati di cancro. Altro che vacanza al mare in montagna ecc… In ogni caso bastava leggere le carte per capire le presenze ai meeting dei medici. È tutto tracciabile.