Il Tribunale di Palmi accoglie un ricorso per la liquidazione controllata da sovraindebitamento di una ditta e stralcia 787 mila euro di debiti con il fisco L'avv. Glenda Prochilo, legale della Ditta, è soddisfatta dell'accoglimento del ricorso sulla base della gravità della situazione debitoria della cliente
redazione | Il 08, Nov 2024
Il Tribunale di Palmi, in composizione collegiale, con la sentenza n. 21/2024 del 06.11.2024 e pubblicata in data 07.11.2024 ha accolto il ricorso per la liquidazione controllata da sovraindebitamento proposto dall’Avv. Glenda Prochilo procedendo allo stralcio di € 787.000,00 (settecentottantasette mila euro) di debiti con il Fisco.
La Ditta Individuale F.F., operante nel comune di Gioia Tauro, costituita nel 2008 e cessata nel 2016, aveva maturato diversi debiti con lo Stato pari ad € 787,000,00 (settecentottantasette mila euro) vantati da Agenzia Entrate Riscossione nonché debiti nei confronti di altri creditori privati relativi a forniture varie per l’attività lavorativa svolta.
Stante la situazione di sovraindebitamento in cui era incorsa, ossia di manifesto oggettivo e perdurante squilibrio tra le obbligazioni assunte e il patrimonio prontamente liquidabile per farvi fronte, il Tribunale, verificando le reali e modeste disponibilità della Ditta Individuale F.F., ha consentito l’apertura della liquidazione controllata al fine dello stralcio di tutti i debiti contratti, dichiarando inefficaci le trattenute a titolo di finanziamenti e di cessioni del quinto in corso, così da effettuare il ripristino della propria posizione personale senza alcuna pendenza erariale e creditoria privata.
L’avv. Prochilo, soddisfatta dell’accoglimento del ricorso sulla base della gravità della situazione debitoria della cliente, rileva che tali tipi di procedure di esdebitazione, consentono alle persone fisiche (consumatori, professionisti, altri lavoratori autonomi) nonché anche alle imprese, di liberarsi di tutti i debiti che sussistono al momento della presentazione della domanda di composizione della crisi da sovraindebitamento, conseguendo il vantaggio di risollevare la situazione economica e personale di chi vi accede.
La finalità della normativa in materia (Legge n. 3/2012 – nota anche come legge anti-suicidi) è infatti quella di aiutare cittadini, famiglie ed imprenditori ad uscire da gravi e spiacevoli situazioni debitorie apparentemente senza via d’uscita.