Consiglio Comunale aperto sulla Sanità. Approvazione all’unanimità del documento sul diritto alla salute Gli interventi degli altri gruppi di minoranza hanno voluto evidenziare come e quanto, a loro avviso, questo consiglio comunale aperto sia stato frutto solo di una speculazione politica; con una forte connotazione di "campagna elettorale" in vista proprio dei prossimi appuntamenti elettorali cittadini e regionali
redazione | Il 12, Nov 2024
La seduta del Consiglio Comunale aperto sul tema della sanità dell’11 nov. ha approvato all’unanimità il documento, proposto dalla maggioranza, sul diritto alla salute.
Associazioni, sindacati, corpi intermedi, soggetti della società civile o anche a singoli cittadini hanno avuto modo di poter rappresentare all’amministrazione le proprie istanze; contribuendo al confronto democratico.
I lavori sono stati introdotti dal presidente del Consiglio Comunale Vincenzo Marra il quale, con un appello a tutti i presenti, ha chiesto di lavorare assieme ed al di sopra delle appartenenze politiche su un tema che è patrimonio comune e diritto inalienabile.
Presenti in sala anche la direttrice generale ASP Reggio dr.ssa Lucia Di Furia ed il direttore generale del GOM Gianluigi Scaffidi.
Assenti, invece, i referenti istituzionali della Regione Calabria.
A testimoniare le proprie esperienze, avanzare proposte o rappresentare le criticità di alcune specifiche realtà o segmenti dell’articolato sistema della sanità sul territorio hanno parlato precisamente e rispettivamente:
Giuseppe Foti (Colap); Giuseppe Marra (USB Calabria); Giuliano Quattrone (nessunoesclusomai.it); Immacolata Cassalia (Insieme per la disabilità); Avv. Corrado Edoardo Mollica; Patrizia D’aguì (Noi siamo Arghillà); Giuseppe Martorano (ex consigliere comunale); Sandro Vitale (Ampa 25 aprile); Demetrio Zema (comitato pro casa della salute Scilla); Francesco Puntillo (dializzati Reggio); Annunziata Larocca (Caritas Diocesana); Pino De Felice (Comitato San Giovannello); Giuseppe Carrozza (Consorzio Macramè) ; Monsignor Antonio Morabito; Maria Laura Falduto (Ace); Pasquale Neri (Terzo Settore); Giuseppe Carrozza (Sinistra Italiana).
Per i Sindacati: Salvatore Marte (coordinatore UIL Fpl Reggio) e Gregorio Pititto (segretario area metropolitana di Reggio Calabria Cgil).
A seguire gli interventi della direttrice generale Asp Reggio dr.ssa Lucia di Furia e del direttore generale del GOM Gianluigi Scaffidi.
Entrambi hanno rappresentato all’aula i risultati ottenuti e gli indirizzi programmatici rispetto ad azioni poste in essere nell’immediato o previste nel medio-lungo termine.
La direttrice Di Furia ha fatto particolare riferimento alla “normalizzazione” della presentazione dei bilanci, nei termini previsti per legge, evitando sanzioni per milioni di euro; nonché al pagamento regolare dei fornitori. Ha riferito dell’assunzione di oltre mille figure, degli investimenti tecnologici, della stabilizzazione di tirocinanti e dell’incremento dei medici specialisti passati da 176 a 245. Ha anche ricordato che i medici cubani stanno lavorando a pieno regime; ha chiesto ed offerto al Comune piena collaborazione e sinergia per i “Piani di zona”. Il suo report, dati alla mano, è stato reso pubblico.
Il direttore generale del GOM Gianluigi Scaffidi, dopo una disamina sulle responsabilità politiche bipartisan del passato, sottolinea come il problema adesso riguarda politicamente tutti. Secondo Scaffidi una delle questioni più rilevanti è quella degli investimenti nazionali ed addita, in particolare, l’attuale meccanismo di riparto – in sede di conferenza Stato-Regione- che vede il meridione penalizzato a favore di Emilia Romagna, Lombardia e Veneto. Nel suo intervento ha anche annunciato lo stanziamento di 20mln di euro per riduzione liste d’attesa.
Presente in aula consiliare anche un referente dell’Ordine dei Medici ma senza alcun intervento programmato.
A questa fase di confronto ed ascolto sono seguiti i lavori del Consiglio Comunale aprendo il dibattito sul tema in oggetto.
Per la maggioranza sono intervenuti i consiglieri: Carmelo Versace; Giuseppe Giordano; Franco Barreca e Giuseppe Marino.
Per la minoranza: Demetrio Marino; Antonino Maiolino; Federico Milia; Saverio Pazzano; Roberto Vizzari; Giuseppe De Biasi; Massimo Ripepi.
La maggioranza ha incentrato i propri interventi sulla difesa della Sanità pubblica (richiamando spesso la Costituzione e i princìpi ispiratori della legge 833/78 che ha istituito il Servizio Sanitario Nazionale), sulla territorialità e la prossimità dei presìdi che vanno supportati al di là di ogni logica economica o di spesa; quindi sulla difesa delle guardie mediche, delle Case della Salute e dei poliambulatori. Attenzione particolare anche alla condizione della psichiatria ed ai lavoratori che operano nelle strutture psichiatriche.
Non è mancato l’attacco all’Autonomia Differenziata per lanciare l’allarme e denunciare le gravissime conseguenze che avrà su una Sanità che, in Calabria, è già in sofferenza e non potrà beneficiare delle stesse risorse delle regioni ricche.
Per la minoranza Saverio Pazzano (La Strada) richiama tutti all’unità ed ai princìpi della Costituzione per difendere il diritto pubblico alle cure ed alla sanità di ogni cittadino ricordando la figura di don Italo Calabrò quale esempio e modello da seguire; soprattutto per il suo impegno per i poveri, da lui considerati “i propri padroni”, e dunque per le fasce più fragili.
Gli interventi degli altri gruppi di minoranza hanno voluto evidenziare come e quanto, a loro avviso, questo consiglio comunale aperto sia stato frutto solo di una speculazione politica; con una forte connotazione di “campagna elettorale” in vista proprio dei prossimi appuntamenti elettorali cittadini e regionali.
Tranne che nel primo intervento di Demetrio Marino, che chiede al Sindaco (quale tutore della salute dei cittadini) di svolgere il ruolo di controllo-proposta e rivendicazione nei confronti del livello regionale delle Aziende Sanitarie, tutti gli altri si sono politicamente allineati su una comune posizione: il richiamo alle responsabilità politico-istituzionali del Sindaco nel ruolo ricoperto di presidente della conferenza dei Sindaci Asp. Quello sarebbe stato, secondo loro, il luogo preposto alla denuncia delle criticità territoriali inerenti alla Sanità e non questo consiglio comunale aperto.
Pieno supporto, quindi, alla Di Furia ed a Scaffidi per il lavoro positivo svolto nei rispettivi ruoli all’ASP ed al GOM; i risultati, malgrado ancora vi siano molte criticità, sono buoni e la strada intrapresa va proseguita con convinto sostegno.
Gli stessi esprimono quindi, con scontro aperto, il disappunto per un consiglio comunale considerato uno strumento politico di attacco alla Regione ed all’ASP; piuttosto che occasione ordinaria di confronto risolutivo sul tema.
I lavori vengono conclusi dal Sindaco Falcomatà il quale è intervenuto per dare chiarimenti rispetto alle contestazioni dell’opposizione oltre che per esprimere la sua posizione in merito a quanto riferito, nel proprio report, dalla Di Furia e da Scaffidi.
Falcomatà, a fronte di interventi dai toni molto aspri registrati durante i lavori del Consiglio, esprime anzitutto la sua amarezza istituzionale per i comportamenti posti in essere da alcuni consiglieri di minoranza; modalità che travalicano il confronto dialettico e democratico a favore dello scontro politico a difesa delle proprie bandiere e dei propri partiti di appartenenza.
Il Sindaco specifica quindi che nulla era in suo potere, in veste di presidente della conferenza dei sindaci ASP, per poter assumere qualsivoglia decisione in merito a chiusura o apertura di presìdi sanitari territoriali vari o di guardie mediche. Ha ricordato che il ruolo della conferenza dei sindaci ASP è meramente quello di rappresentare ed eventualmente sollecitare interventi rispetto alle criticità dei territori amministrati dai Sindaci.
Ciò detto, pur registrando e rilevando gli aspetti positivi di quanto rapportato dalla Di Furia e da Scaffidi, Falcomatà non esprime soddisfazione in toto pretendendo delle risposte concrete rispetto alla paventata chiusura di guardie mediche o altri presìdi di prossimità; cita espressamente la questione del polo sanitario in via padova che non può e non deve chiudere “a favore di” un altro perché i servizi vanno implementati ed una nuova apertura (vedi ipotesi poliambulatorio di Pellaro dove il Comune ha messo a disposizione dell’ASP il Centro Civico) non può escludere ed annullare quanto già esiste e risulta essere indispensabile per quelle aree cittadine e le loro peculiarità.
Risposte e rassicurazioni che, per il primo cittadino, non sono arrivate dalle dichiarazioni della Di Furia; sebbene espressamente sollecitate.
Il problema non è di strutture e locali ma di personale; e se il problema è che la nostra regione non è economicamente attrattiva allora la questione seria è quella degli investimenti; ma, a proposito di investimenti, Falcomatà chiede conto del perché la Regione non abbia ancora fatto partire i lavori per il GOM con investimenti impegnati per 270mln di euro: 3 volte il Museo del Mare e 4 il Palazzo di Giustizia. Il sindaco chiude ricordando che dopo l’emergenza covid era stato assunto l’impegno ad aumentare i posti di terapia intensiva; anche questo poi disatteso.
La maggioranza, dopo una richiesta di sospensione dei lavori, porta al voto dell’aula un documento sulla difesa del diritto alla salute poi approvato all’unanimità dei presenti