Il referendum per la “Città unica” registra una bassa partecipazione, ma vince il “No” con un elettore su quattro Si chiedeva se si condividesse l'unità tra Cosenza, Rende e Castrolibero
redazione | Il 02, Dic 2024
É bassa la partecipazione al referendum consultivo regionale in programma oggi per l’istituzione della “Città unica” di Cosenza, che comprenda anche Rende e Castrolibero.
Il referendum non prevedeva il quorum e l’esito non è vincolante sulla decisione di completare l’iter burocratico per la fusione dei tre comuni.
I cittadini, con un secondo quesito, sono chiamati anche a pronunciarsi sul nome della Città unica e, in questo senso, vengono fatte tre proposte: “Cosenza”, “Cosenza-Rende-Castrolibero” e “Nuova Cosenza”.
Alla fine però la spunta il no. Con una forbice abbastanza ampia (58,23% a 41,02%), ma il risultato del referendum consultivo legato alla Legge sulla fusione di Cosenza, Rende e Castrolibero offre anche altri dati da analizzare seriamente, soprattutto per i promotori della città unica. L’affluenza, soprattutto nel capoluogo, è stata bassissima: 44,78% a Castrolibero, Rende al 33,2% e Cosenza al 19,12%, per un totale del 26,01% (con la città dei bruzi che ha avuto oltre il 50% dell’elettorato complessivo).