Operazione “Terramara Closed”, revocata la misura cautelare a Giuseppe Sposato In accoglimento dell’istanza proposta dall’Avv. Annunziata Modafferi del foro di Palmi, è stata revocata in toto la misura cautelare
redazione | Il 24, Dic 2024
In accoglimento dell’istanza proposta dall’Avv. Annunziata Modafferi del foro di Palmi, è stata revocata in toto la misura cautelare in capo a Sposato Giuseppe.
La Seconda Sezione penale della Corte di appello di Reggio Calabria, ha dovuto prendere atto delle illustrazioni difensive a seguito di sentenza della Corte di Cassazione del 07/11/2023, che già aveva annullato senza rinvio gli originari capi di imputazione n.15, 17 e 18, mentre annullava con rinvio in relazione al presunto reato di associazione di stampo mafioso per lo Sposato Giuseppe (già prima scarcerato a seguito di precedente istanza del difensore, con ottenimento degli arresti domiciliari).
Inoltre, la difesa evidenziava la gravosità dell’attuale misura in atto, il contrasto con il precedente assolutorio, avvenuto con sentenza n. 411/2024 pronunciata nel parallelo procedimento ordinario e pronunciata sempre dalla Corte di Appello di Reggio Calabria in data 14.02.2024 e con sentenza depositata il 31.07.2024. In tal senso, sembrerebbe crollare totalmente e definitivamente l’originario impianto accusatorio che avrebbe visto Sposato Giuseppe rispondere in concorso (con il presunto ruolo di promotore) del reato di cui all’art. 416 bis c.p.
Evidenziava, quindi, il difensore la totale assenza di condotte delittuose, invero difficilmente collocabili in un disegno unitario, che neppure consentono di identificare il momento in cui il gruppo sarebbe venuto ad esistenza, acquisendo una propria autonomia, ovvero una propria specifica, radicata, diffusa capacità intimidatoria, percepita dai consociati.
Richiamando le motivazioni in sentenza: “Manca (anche) la prova di relazioni con altri contesti criminali, e financo con i Fazzalari che “imperano” storicamente nello stesso territorio, e quindi di quel mutuo riconoscimento tipico del fenomeno mafioso, ed in special modo di stampo ndranghetista…”.
Faceva notare, ancora, il difensore, che già in precedenti pronunce relative al medesimo procedimento “Terramara Closed”, l’impianto accusatorio aveva visto plurime assoluzioni ed uno specifico inciso motivatorio “…va detto che gli elementi indiziari raccolti nell’ambito del procedimento “Terramara Closed” non offrono dati sufficienti per configurare una nuova compagine criminale di tipo mafioso…”
Alla luce di tali argomentazioni difensive, Sposato Giuseppe ha ottenuto l’odierno provvedimento liberatorio ad ormai oltre 7 anni dall’inizio di un vero e proprio “calvario giudiziario” che ha stravolto le sua di vita e quella della sua intera famiglia.
Rimane ancora moderata la soddisfazione di Sposato (ancora grandemente sfiduciato da tutti gli occorsi) e dei propri difensori, in attesa della prossima udienza in Corte di Appello per la decisione sul rinvio disposto dalla Cassazione.