Rapimento della piccola Sofia Cavoto, scarcerato Aqua Moses La piccola ieri, è tornata a casa insieme al papà e alla mamma: dimessa dalla clinica Sacro Cuore
redazione | Il 24, Gen 2025
Sono state quattro ore di racconti e dettagli inediti con assunzioni di responsabilità, durante l’interrogatorio avvenuto stamani dentro al carcere di Cosenza dalla gip Claudia Pingitore, alla presenza del pm Antonio Bruno Tridico e dei difensori, gli avvocati Gianluca Garritano e Teresa Gallucci, di Aqua Moses e Rosa Vespa coinvolti nel tentato rapimento della piccola Sofia Cavoto.
La gip ha creduto al racconto fornito dal nigeriano che ha sostanzialmente ribadito di non essere stato al corrente di quanto accaduto e di essere stato coinvolto, suo malgrado, nell’azione dalla moglie. Rosa Vespa, invece, si è assunta la responsabilità dell’azione compiuta.
Alla fine dell’udienza di convalida Aqua Moses è stato scarcerato
I FATTI
Sofia Cavoto, la neonata portata via dalla coppia, finita in carcere a Castrovillari, dalla clinica Sacro Cuore di Cosenza lo scorso 21 gennaio. I due indagati, rappresentati dagli avvocati Gianluca Garritano e Teresa Gallucci, dovranno rispondere delle accuse rivolte e spiegare, qualora scegliessero di non avvalersi della facoltà di non rispondere, dei motivi che hanno spinto a tentare il rapimento e di eventuali complici nell’organizzazione dell’azione poi compiuta alle 18:45 di martedì scorso. Dopo essere stati rintracciati a Castrolibero, nella loro abitazione, pronti a festeggiare la nascita di un bambino mai avuto in grembo: la coppia è stata condotta in questura a Cosenza dove ad attenderla c’era il pm Antonio Bruno Tridico. Sono state le immagini delle telecamere di videosorveglianza della clinica ad incastrare Moses e Vespa oltre alle segnalazioni ed ai frame relativi all’auto utilizzata per la fuga: una Alfa 147 di colore grigio.
La piccola Sofia, ieri, è tornata a casa insieme al papà e alla mamma: dimessa dalla clinica Sacro Cuore.