Margareth Thatcher bloccò aiuti sovietici ai minatori britannici in sciopero
redazione | Il 03, Set 2010
I sindacati russi erano pronti a versare un milione di dollari, ma poi il Cremlino annullò la donazione
Margareth Thatcher bloccò aiuti sovietici ai minatori britannici in sciopero.
I sindacati russi erano pronti a versare un milione di dollari, ma poi il Cremlino annullò la donazione.
LONDRA – Margareth Thatcher fece pressioni su Mikhail Gorbaciov perché bloccasse i finanziamenti sovietici destinati a sostenere i minatori in sciopero nel 1984-1985. Lo riporta il quotidiano britannico The Guardian, citando documenti governativi a cui è stato tolto il segreto. Il sindacato dei minatori britannici si trovava infatti in gravi difficoltà dopo che unordinanza di un tribunale aveva ordinato il sequestro dei beni dellorganizzazione. Il leader sindacale Arthur Scargill aveva cercato di ottenere aiuti dallUnione Sovietica, e i colleghi russi avevano risposto donando oltre un milione di dollari dai propri stipendi. La somma tuttavia non venne versata perché il conto corrente era stato bloccato, ma la manovra venne scoperta dal governo britannico.TENSIONE – Approfittando della visita programmata a Londra di Gorbaciov – allora numero del Partito comunista sovietico ed erede designato di Konstantin Chernenko – la premier Thatcher sottolineò come un eventuale trasferimento di fondi al sindacato sarebbe stato considerato «una questione molto grave» che avrebbe potuto mettere a rischio le relazioni bilaterali. Mosca replicò sottolineando come i sindacati sovietici fossero indipendenti e il governo non fosse responsabile delle loro scelte finanziarie; dopo aver convocato lambasciatore sovietico al ministero degli Esteri tre giorni prima dellarrivo di Gorbaciov, a occuparsi dell questione fu la stessa Thatcher durante lincontro con il futuro Nobel per la pace. Gorbaciov – che risultò in seguito aver autorizzato personalmente la donazione – disse di essere alloscuro della questione, ma imbarcatosi nel programma di riforma dello Stato sovietico decise in seguito che la soluzione migliore fosse quella di mantenere i buoni rapporti con Londra e sacrificò gli interessi dei minatori, ai quali non giunse alcun aiuto.