Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 26 DICEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Catanzaro, Ugl: “Evitare la chiusura del Polo Oncologico”

Catanzaro, Ugl: “Evitare la chiusura del Polo Oncologico”

| Il 19, Ott 2010

L’intervento del segretario Vincenzo Ursini

Catanzaro, Ugl: “Evitare la chiusura del Polo Oncologico”

L’intervento del segretario Vincenzo Ursini

 

CATANZARO – “Crediamo sia assolutamente indispensabile evitare la chiusura della Fondazione Campanella, non solo per il lavoro altamente qualificato svolto fino adesso da quasi tutte le Unità Operative, ma soprattutto per scongiurare il licenziamento di circa 280 unità lavorative. La nostra regione, con un tasso di disoccupazione che ha raggiunto numeri vertiginosi, non può assolutamente permettere che si concretizzi questa ipotesi. Ecco perché, come Ugl-sanità, chiediamo al presidente Giuseppe Scopelliti e ai due subcommissari regionali Luciano Pezzi e Giuliano Navarria, di attivare tutte le procedure possibili affinché il Governo possa prorogare i termini relativi alla trasformazione in IRCCS del Polo Oncologio”.

Lo sostiene Vincenzo Ursini, nella qualità di segretario provinciale e portavoce regionale dell’Ugl, comparto sanità.

“Sulla prosecuzione dell’attività della Fondazione Campanella – prosegue Ursini –  non possono esserci dubbi di alcun genere, perché ad essa è legato il futuro di tanti dipendenti, molti dei quali hanno atteso anni prima di ottenere un modesto impiego. Anche se la Fondazione non è nata dall’inizio sotto buoni auspici, crediamo che nessuno oggi possa sostenere che in Calabria non vi sia bisogno di una struttura di così alta specializzazione, alla quale fanno ormai giornalmente riferimento centinaia di cittadini. I dati confermano che vi è un elevato incremento delle prestazioni oncologiche e che, pertanto, pensare ad una chiusura del Polo Oncologico significherebbe di fatto precludere a tanti calabresi la possibilità di curarsi nella propria regione, con inevitabili spese aggiuntive sia a carico del sistema sanitario che delle stesse famiglie”.

“Pur essendo convinti – continua Ursini – che la Fondazione necessitava di un adeguato “correttivo” sia in termini di spesa, cosa che sta facendo egregiamente l’attuale direttore generale Sinibaldo Esposito, che di ridefinizione dei rapporti con la stessa Azienda Mater Domini, non possiamo consentire in alcun modo che una simile struttura chiuda i battenti nel giro di qualche mese, perché ciò rappresenterebbe una ennesima sconfitta per tutti i calabresi”.

“L’Ugl sanità – prosegue il portavoce regionale del Comparto – fa quindi appello a alle forze politiche sane della regione, al Governo, e a tutti gli altri soggetti, direttamente o indirettamente coinvolti, affinché facciano quanto di loro spettanza per assicurare il prosieguo dell’attività della Fondazione Campanella, garantendo in tal modo decine di posti di lavoro, molti dei quali riguardano famiglie monoreddito. Nessun piano di rientro può essere condiviso se questo comporterà anche un solo licenziamento. I lavoratori non possono e non devono subire i danni prodotti in questi anni dalla politica”.

“Con l’apertura del Polo Oncologico è aumentata la eccellenza dell’offerta sanitaria sul territorio e le connotazioni oncologhe hanno assunto una significativa caratteristica di impatto sociale, I tumori maschile e femminile rappresentano la seconda causa di morte, anche se la Calabria presenta un indicatore più basso rispetto alla media nazionale. E’ anche necessaria, – conclude Vincenzo Ursini – una serie riflessione sui finanziamenti che dovranno essere più consistenti, per abbassare ulteriormente questa incidenza, garantendo ai cittadini calabresi pari dignità di quelli delle altre regioni in modo che le “eccellenze diversificate da Nord a Sud” (Sole24 Ore Sanità del 20-26 febbraio 2007) siano sempre meno evidenti”. “L’analisi dei dati si scontra tuttavia, quasi spesso, con varie pastoie burocratiche che nulla hanno a che fare con la oggettiva valutazione dei costi-benefici; quelle pastoie che hanno portato ora la Fondazione in questo stato comatoso dal quale speriamo esca al più presto”.

redazione@approdonews.it