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TAURIANOVA (RC), VENERDì 22 NOVEMBRE 2024

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Pennichella: quali i pro e i contro?

Pennichella: quali i pro e i contro?

| Il 19, Ott 2010

Fare il riposino pomeridiano potrebbe avere qualche ricaduta negativa sul riposo notturno, ma anche sul rischio cardiovascolare, favorendo un aumento dell’indice di massa corporea e l’accumulo di grasso viscerale.

Pennichella: quali i pro e i contro?

Fare il riposino pomeridiano potrebbe avere qualche ricaduta negativa sul riposo notturno, ma anche sul rischio cardiovascolare, favorendo un aumento dell’indice di massa corporea e l’accumulo di grasso viscerale.

 

Fare il riposino pomeridiano potrebbe avere qualche ricaduta negativa sul riposo notturno, ma anche sul rischio cardiovascolare, favorendo un aumento dell’indice di massa corporea e l’accumulo di grasso viscerale. Lo suggerisce uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Sleep Medicine.

 

Quali i pro e contro del riposino?
Il pisolino pomeridiano asseconda una fisiologica tendenza all’abbassamento della vigilanza. In una persona sana un riposino di mezz’ora può senz’altro giovare, contribuendo a ristorare corpo e mente. Se la pennichella postprandiale è invece dettata dall’esigenza di rimediare a un sonno notturno alterato per i più diversi motivi (apnee, scarso riposo, movimenti notturni) allora può essere controproducente: si rischia di innescare un circolo vizioso rendendo ancora più problematico il riposo notturno.

C’è un legame tra riposino e rischio cardiovascolare?
Diversi studi indicano che dormire poco e/o male può avere alcune ricadute negative sulla salute cardiovascolare, aumentando il rischio di ipertensione, obesità e intolleranza al glucosio (prediabete). Non esistono invece ancora dati certi sulla possibilità che anche il riposino pomeridiano possa avere effetti dannosi su questo fronte.

Qualche consiglio?
In generale la possibilità di fare il sonnellino va valutata caso per caso. Di sicuro conta molto anche la durata. Può avere senso una pausa di 20-30 minuti, mentre sarebbe meglio evitare di andare a letto e rimanervi per una o due ore, a prescindere che di notte si soffra o meno di insonnia. Se si dorme troppo si rischia la cosiddetta “inerzia del sonno” che comporta un metabolismo cerebrale rallentato: in pratica quando ci si sveglia a volte occorre anche mezz’ora per ricominciare a “carburare”.