Michelangelo Tripodi contesta il progetto della centrale a carbone di Saline
redazione | Il 23, Ott 2010
E’ stato già espresso il parere favorevole espresso dalla commissione VIA del ministero dellAmbiente
Michelangelo Tripodi contesta il progetto della centrale a carbone di Saline
E’ stato già espresso il parere favorevole espresso dalla commissione VIA del ministero dellAmbiente
Il parere favorevole espresso dalla commissione VIA del ministero dellAmbiente sulla centrale a carbone di Saline Joniche rappresenta la conferma, ove ce ne fosse stato bisogno, di una scelta compiuta già da tempo dal governo Berlusconi che espropria la regione delle sue prerogative, penalizza per lennesima volta la provincia di Reggio Calabria, umilia un territorio che invece di ottenere risarcimenti subisce nuove aggressioni e mette a rischio la salute e lincolumità dei cittadini del comprensorio jonico reggino.
La commissione ministeriale ha espresso il proprio parere favorevole calpestando il parere negativo espresso due anni fa dalla Commissione VIA regionale e le continue e ripetute posizioni contrarie espresse dalla precedente Giunta Regionale e dal Consiglio regionale nella precedente legislatura nonché i pronunciamenti contrari della provincia di Reggio Calabria e delle altre istituzioni locali.
A tal proposito voglio ricordare di essere stato il primo firmatario della mozione N. 41/8 approvata allunanimità dal Consiglio Regionale il 6 settembre 2007 che diceva no alla centrale e impegnava la Giunta Regionale ad attivare tutti gli strumenti disponibili per impedire la realizzazione della centrale a carbone.
Tuttavia, nonostante questo parere favorevole ampiamente annunciato e che sembra corrispondere ad una scelta di carattere squisitamente politico, la battaglia deve continuare a tutti i livelli per impedire la realizzazione di un impianto che avrebbe effetti devastanti in una delle zone di maggiore pregio e qualità della costa jonica reggina.
In tal senso, un ruolo fondamentale spetta alle popolazioni e alle associazioni oltrechè alle istituzioni locali che devono fare la propria parte fino in fondo così come la fecero pienamente gli enti locali della piana di Gioia Tauro quando lENEL e il governo dellepoca volevano imporre la costruzione della megacentrale a carbone di Gioia Tauro. Sono passati tanti anni da allora ma sappiamo che la vittoria di quella battaglia ha consentito di aprire la strada ad una prospettiva diversa per la piana di Gioia Tauro e per la Calabria, consentendo la nascita e la crescita del più grande porto di transhipment del Mediterraneo.
Anche a Saline si può aprire un futuro di sviluppo, di crescita e di occupazione alternativo e sostenibile.
In tal senso, la Regione è chiamata ad assumersi fino le sue responsabilità, confermando pienamente la scelta strategica compiuta già da anni con il Piano Energetico Ambientale Regionale che esclude l
uso del carbone per la produzione di energia in Calabria.
Recentemente il Presidente Scopelliti ha riconfermato la sua posizione contraria alla centrale a carbone di Saline Joniche. E un fatto importante, ma adesso Scopelliti deve essere conseguente con le sue dichiarazioni.
La regione ha gli strumenti ed il potere per impedire che si vada
avanti: neghi lintesa preventiva e blocchi il procedimento di autorizzazione alla costruzione della centrale. Inoltre, visto che il governo nazionale ha lo stesso colore politico di quello regionale, Scopelliti ponga la questione direttamente a Berlusconi e chieda che venga rispettata la volontà della Regione, della provincia di Reggio, degli enti locali e dei cittadini.
Questa è la base per costruire unopzione alternativa e per realizzare un grande progetto di riconversione produttiva e di riqualificazione ambientale e turistica dellarea, utilizzando a tal fine i fondi strutturali europei.
Se la regione raccoglierà questa sfida straordinaria, per Saline e per il comprensorio jonico reggino questa può diventare la grande opportunità ed occasione, per uscire dal degrado e dallisolamento e per dare un futuro ai giovani di questo territorio.