Bersani attacca il premier e invita la piazza alla manifestazione dell’11 dicembre
Fini: “Nessun obiettivo ci è precluso”
Bersani attacca il premier e invita la piazza alla manifestazione dell’11 dicembre
(ANSA) BASTIA UMBRA (PERUGIA) – Tutti in piedi per cantare l’Inno d’Italia: inizia così a Bastia Umbra la Convention di Fli. Luci accese sul palco mentre sui sei maxischermi sono proiettati il simbolo e slogan del movimento finiano: l’effetto è suggestivo e concentra tutta l’attenzione della sala sulla piccola tribuna allestita per chi deve parlare. L’assise del movimento politico vicino al presidente della Camera vede oltre 4500 partecipanti registrati e centinaia che stanno accorrendo nella struttura. Dinnanzi all’ingresso sono stati allestiti stand con gadget e materiale promozionale di Fli: tra quelli più richiesti c’é una maglietta stile ‘Warhol’ che ritrae Fini mentre mostra il dito a Silvio Berlusconi durante la Direzione Nazionale del Pdl ad aprile di quest’anno al di sopra della scritta “Che fai, mi cacci?”. Molto richieste anche le magliette ed i cartellini con il nuovo simbolo del movimento politico del presidente della Camera ma il materiale è ancora in stampa dato che il marchio é stato presentato soli pochi giorni fa.
BOCCHINO: APPOGGIO ESTERNO? FINI ANDRA’MOLTO OLTRE “Appoggio esterno? Abbiamo progetti più ambiziosi. Fini domani andrà molto oltre”. Lo dice Italo Bocchino conversando con i giornalisti in sala stampa durante la convention di Fli. “Il 29 settembre, giorno del suo 74esimo compleanno – aggiunge Bocchino – Berlusconi ci ha detto che in cinque settimane avrebbe realizzato i cinque punti del programma. Non è successo niente. Sono stati fatti solo provvedimenti che non comportano spesa, perché altrimenti Bossi e Tremonti avrebbero posto il veto”. “Ieri è stato varato un provvedimento sulla prostituzione che era in esame da due anni – conclude Bocchino – mi sembra un po’ poco…”.
BERSANI ATTACCA IL PREMIER E RICHIAMA ALLA PIAZZA: ‘MANIFESTAZIONE L’11 DICEMBRE’
ROMA – “Non si possono fare, e nemmeno pensare, queste cose così e poi guidare il Paese”, fra cui “sbattere un minore su una strada”. Lo ha detto il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, nel suo intervento di chiusura dell’Assemblea dei segretari di circolo del Pd. Bersani ha preso spunto dalla decisione del premier di non intervenire alla Conferenza nazionale sulla famiglia, dopo le critiche delle associazioni a causa dei suoi comportamenti recenti: “non è andato – ha detto il segretario del Pd – ma noi ameremmo avere un presidente del Consiglio che potesse andare alla Conferenza della famiglia”. Bersani ha rigettato le affermazioni di quanti sostengono che criticare il premier significherebbe essere moralisti: “noi – ha affermato – non ne facciamo una questione di etica, stiamo parlando di politica; e cioé ci domandiamo se in politica debba esistere una qualche forma di coerenza”. A questo punto Bersani ha letto l’Articolo 54 della Costituzione, in cui si legge che “i cittadini a cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”; “disciplina e onore”, ha ripetuto con enfasi Bersani. “La correttezza politica – ha proseguito – è un di più rispetto alla correttezza personale. Guidare un camion è un fatto pubblico, ma occorre la patente; e per avere la patente bisogna essere una persona per bene. Fissiamo questo punto o non ci capiamo più – ha insistito – perché non ci può essere politica senza civismo”. “Altrimenti – ha affermato ancora il segretario Pd – si può dire che è lecito non pagare le tasse, che le donne sono il dopolavoro del maschio, che gli omosessuali sono da disprezzare e un minore lo puoi sbattere su una strada. Queste non sono noccioline – ha proseguito tra gli applausi – perché a 15 anni hai 15 anni, a 17 anni hai 17 anni. Questa è una cosa drammatica, perché riguarda come consideri l’adolescenza in questo Paese”. “Non puoi non solo fare – ha aggiunto – ma nemmeno pensare queste cose così e continuare a guidare il Paese. Queste cose nel mondo non vengono capite. Immaginate la catastrofe che ci ha portato nel mondo e come ci hanno limitato nei nostri centri di interesse”.
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