Gioia Tauro, la città che non può pagare i conti
redazione | Il 22, Nov 2010
E’ il primo comune in Italia senza tesoreria: nessuno ha voluto ottenere l’appalto. Ed è al collasso. Fermi i servizi a centinaia di famiglie senza stipendio
LUCIO MUSOLINO da il Fatto Quotidiano
Gioia Tauro, la città che non può pagare i conti
E’ il primo comune in Italia senza tesoreria: nessuno ha voluto ottenere l’appalto. Ed è al collasso. Fermi i servizi a centinaia di famiglie senza stipendio
GIOIA TAURO- Cè una criminalità comune organizzata, ma cè anche una criminalità di stampo politico. Ci va giù pesante il deputato dei Radicali Maurizio Turco. Dopo essere stato sciolto per mafia ben due volte, il Comune di Gioia Tauro da luglio non ha più una tesoreria. Quattro bandi per assegnare lappalto sono andati deserti. Due indetti dal commissario prefettizio e due dal sindaco Renato Bellofiore, dallo scorso marzo alle prese con un comune travolto dallinchiesta antimafia Cento anni di storia. Sulla vicenda, ieri pomeriggio, Turco ha presentato uninterrogazione al ministro dellEconomia Giulio Tremonti. Prima di lui, il problema è stato segnalato dai parlamentari calabresi del Pd Marco Minniti, Maria Grazia Laganà e Rosa Villecco Calipari. È la prima volta in Italia che un comune non ha una tesoreria e non è quindi in grado di far funzionare la macchina amministrativa in quanto è impossibilitato a gestire addirittura il conto corrente per pagare gli stipendi dei dipendenti. Come è avvenuto nel mese di ottobre quando lIstituto tesoriere si è rifiutato di evadere il mandato di pagamento disposto dal sindaco Bellofiore. Centoventi famiglie monoreddito e 114 lsu e lpu (lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità, ndr) senza stipendio ricordano nellinterrogazione i deputati del Pd. Ma non solo: La mancanza del servizio di Tesoreria ha comportato limpossibilità per lamministrazione di gestire le risorse comunali e lha costretta a effettuare tagli alle risorse per i mezzi per il trasporto disabili e per gli scuolabus destinati al trasporto scolastico privi di carburante, alle risorse per le utenze telefoniche delle scuole, per il gasolio per il riscaldamento degli asili comunali, nonché il blocco di tutti i servizi comunali (manutenzione delle strade, acquedotti e sistema fognario, mensa scolastica, veicoli della polizia municipale, utenze degli uffici comunali che tra pochi giorni rischiano di venire staccate). Lo Stato scioglie le amministrazioni comunali per infiltrazioni mafiose e le banche le sciolgono per infiltrazioni di legalità sbotta il deputato dei Radicali, Turco: È il primo caso in cui nessuna banca si presenta alla gara dappalto e neppure la prefettura è riuscita a capire il perché gli istituti bancari si rifiutano. Venerdì scorso il sindaco di Gioia è andato a Roma. Ha incontrato diversi parlamentari, si è recato nellufficio della Presidenza della Repubblica e in quelli del ministero dellInterno. E qui ha incontrato il sottosegretario leghista Michelino Davico. Confido in lui ha aggiunto Turco affinché vada in Calabria con i funzionari della Banca dItalia e del ministero i quali dovranno farsi spiegare dai responsabili degli istituti bancari le motivazioni del loro rifiuto. In una città dove anche laria che si respira la decide la cosca Piromalli, il radicale torna a parlare di criminalità di stampo politico. Un boss stile Totò Riina sarà ferocissimo ma non è uno che si occupa di transazioni internazionali. Cè un altro livello. Lucio Musolino Da il Fatto quotidiano del 24 novembre 2010