Scuola, nuove proteste, Camera esamina riforma
redazione | Il 25, Nov 2010
Si annuncia una nuova giornata calda quella di oggi sul fronte della protesta degli studenti contro il governo ed i tagli previsti nella riforma del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini.
Scuola, nuove proteste, Camera esamina riforma
Si annuncia una nuova giornata calda quella di oggi sul fronte della protesta degli studenti contro il governo ed i tagli previsti nella riforma del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini.
ROMA – Si annuncia una nuova giornata calda quella di oggi sul fronte della protesta degli studenti contro il governo ed i tagli previsti nella riforma del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini. Dopo il blitz di ieri al Senato, con due manifestanti arrestati, 27 denunciati, e una quindicina di feriti tra forze dell’ordine e studenti, oggi la protesta si spostera’ davanti alla Camera: universitari e liceali hanno annunciato un sit-in non autorizzato in piazza Montecitorio, rilanciando la sfida all’assalto al ”palazzo d’inverno tricolore”. Cosi’ difendono i baroni, commenta la Gelmini. Se vado al governo abrogo il ddl, afferma il segretario del Pd Pier Luigi Bersani L’esame della riforma dell’Universita’ riprende stamattina in Aula alla Camera UNIVERSITA’: GELMINI, SPERO PREVALGA SENSO DI RESPONSABILITA’ – “Spero che prevalga il senso di responsabilità”: così il ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini ha risposto a Maurizio Belpietro che le chiedeva se la riforma dell’università riuscirà ad andare in porto. “Ieri Futuro e Libertà ha posto due temi che sono stati oggetto di due emendamenti sostanzialmente condivisi dalla maggioranza, la Lega Nord ha avanzato il tema di una distribuzione delle risorse basata sulla qualità, il Pdl è stato attento al tema dei concorsi. Mi pare – ha spiegato il ministro Gelmini – che siano elementi importanti che vanno tutti nella direzione di affermare il merito, la responsabilità, un utilizzo corto delle risorse dentro l’università”. Quanto alla possibilità di arrivare all’approvazione prima del voto di fiducia, il ministro ha detto che “si sta lavorando perché ci sia da parte del governo l’apertura massima per consentire al Parlamento di votare questa riforma. E’ chiaro che poi ciascuno – ha concluso il ministro – si assumerà le sue responsabilità”. Anomala saldatura baroni-studenti – ”La saldatura tra baroni e una parte degli studenti e’ l’elemento piu’ anomalo della protesta” in atto in questi giorni. Lo ha sottolineato il ministro dell’Istruzione, Maria Stella Gelmini. Secondo il Ministro a non volere il cambiamento sono coloro che ”hanno posizioni consolidate dentro l’universita’ e quindi non vedono di buon occhio una legge che introduce la trasparenza nei concorsi e che si batte per eliminare parentopoli”. ”Evidentemente – ha concluso il Ministro – chi non vuole il cambiamento riesce a strumentalizzare anche gli studenti”. Bersani su tetti come leader precario – Bersani sui tetti? ”Non si capisce se in veste di segretario precario del Pd, piuttosto che di studente ripetente”. Ha commentato il ministro Gelmini criticando, a Mattino Cinque, l’iniziativa del Leader del Partito Democratico, di salire sul tetto della facolta’ di Architettura a Roma per esprimere solidarieta’ ai ricercatori e agli studenti che protestano da lassu’. ”Il Pd – ha detto il Ministro – ha scelto di non discutere nemmeno la riforma, questa come quelle della scuola e della Pubblica Amministrazione. Ho stima di alcuni parlamentari del Pd, che purtroppo rappresentano una minoranza e che si battono per le riforme. Ma oggi il Pd e’ quello di Bersani che, appunto, sale sui tetti” e ”poi ogni giorno si riempie la bocca di prediche nei confronti del governo che non rispetta il ruolo del Parlamento”. Per il Ministro, il ruolo del Parlamento ”dovrebbe rispettarlo Bersani per primo, perche’ quella e’ la sede dove si discutono le riforme”. Problema risorse completamente rimosso – Le risorse per l’universita’ sono state trovate e sono del tutto sufficienti. Lo ha ribadito il ministro dell’Istruzione, Maria Stella Gelmini, intervenendo a Mattino Cinque. ”Le risorse – ha spiegato – sono state trovate. Il governo nella legge di stabilita’ ha stanziato un miliardo di euro che e’ una cifra assolutamente sufficiente per far fronte non solo alle spese di funzionamento dell’universita’, ma anche al diritto allo studio. Questo governo, il governo dei tagli – ha aggiunto il Ministro – ha stanziato 100 milioni di euro per i voucher, un sistema nuovo di finanziamento attraverso buoni che vengono distribuiti alle imprese e quindi mi pare che francamente se in passato ci si poteva lamentare per una penuria di risorse oggi questo problema – ha concluso – e’ stato completamento rimosso” STUDENTI PALERMITANI IN CORTEO, BLOCCATO TRAFFICO – Numerosi studenti palermitani delle superiori stamane hanno organizzato alcuni cortei, partiti dalle singole scuole, per raggiungere il provveditorato agli studi in via Praga o la sede della Provincia a palazzo Jung, in via Lincoln. I cortei stanno bloccando il traffico in vari punti di Palermo. La maggior parte delle scuole scese in piazza fa parte del coordinamento ” Studenti in movimento” e protesta contro il finanziamento agli istituti privati e i tagli alle scuole pubbliche. Tutte le scuole in autogestione e occupazione che hanno aderito al cartello ”Proteste Libere” (17 in totale) si uniranno ai cortei,ai quali potrebbero unirsi anche gli studenti di istituti che sono state occupati nei giorni scorsi: i licei Garibaldi, Cannizzaro, Umberto I, Regina Marghierita e Meli. Oltre un migliaio di studenti e’ giunti al Provveditorato degli studi di Palermo, in via Praga. I ragazzi stanno manifestando contro la riforma Gelmini. Striscioni e cori contro il ministro e contro i tagli all’istruzione accompagnano la protesta, che va avanti sotto la pioggia battente. Sono una ventina gli istituti superiori che aderiscono alla manifestazione. STUDENTI INVADONO ATRIO SENATO, CAOS E SCONTRI A ROMA di Lorenzo Attianese – Un uovo lanciato contro l’ingresso del Senato annuncia il blitz. Dopo qualche secondo un fiume di studenti neutralizza il tentativo di chiusura del portone di palazzo Madama. L’atrio e’ del Senato e’ occupato, gli agenti cercano di contenere a mani nude i manifestanti. I giovani sbattono i pugni contro i vetri del secondo ingresso, imbrattati dal lancio di uova. Dentro, gli uscieri impietriti. Sono i minuti cruciali del blitz di una giornata di tensione e scontri a Roma nel corso della manifestazione di universitari e liceali per protestare contro il governo e i tagli all’istruzione. Il bilancio finale e’ di due manifestanti arrestati, 27 denunciati, almeno nove feriti tra le forze dell’ordine e sei o sette contusi tra gli studenti . E per domani – hanno annunciato i manifestanti – e’ stato indetto un nuovo sit-in non autorizzato in piazza Montecitorio. Al grido di ”Bloccheremo questa riforma”, medi e universitari hanno paralizzato le strade del centro della Capitale con un corteo di oltre 2.000 persone, nel quale erano confluiti diversi istituti. Davanti gli universitari, i veterani del movimento dell’Onda, dietro i fratelli minori, gli studenti medi, che quest’anno hanno dato il via alla mobilitazione e alle occupazioni. La protesta e’ partita da piazza Montecitorio. Qui alcuni gruppi di ragazzi si sono legati le mani con una corda o simbolicamente si sono impiccati. ”Il governo ci sta stringendo con una corda, ma noi ci libereremo”, hanno spiegato. Altri hanno gia’ elevato il mito della nuova generazione di ribelli. Lo scrittore Roberto Saviano e’ la nuova ”guida” per i liceali che davanti al parlamento hanno improvvisato elenchi-monologo nello stile della trasmissione ‘Vieni via con me’, enumerando i motivi per cui sono fieri di essere italiani e i motivi per cui non lo sono. Poi la paralisi della citta’. Mentre un corteo di studenti medi si e’ diretto al ministero dell’Istruzione, altri si sono spostati da Montecitorio e assieme agli universitari hanno cinto d’assedio il Parlamento sfilando nelle stradine limitrofe. Fino a spuntare ‘a sorpresa’ in piazza Madama, dove un gruppo di studenti ha varcato in corsa il portone del Senato, lanciando uova contro le vetrate del secondo ingresso. Dopo momenti di tensione e un ‘braccio di ferro’ con le forze dell’ordine che cercavano di respingerli. Durante l’invasione una persona ha accusato un malore e subito dopo i ragazzi sono stati trascinati e respinti all’esterno dagli agenti. Fuori da Palazzo Madama lanci di fumogeni e uova contro il portone e le grida ”dimissioni, dimissioni”. Poi il corteo, che alla testa aveva manifestanti con scudi di gommapiuma, caschi e passamontagna, si e’ rimesso in marcia verso Palazzo Grazioli, ‘blindato’ da uno schieramento di forze dell’ordine. Da li’ la nuova rotta e’ stata Palazzo Chigi. Ma in via di San Marcello, a pochi passi da via del Corso, i manifestanti hanno tentato di forzare un cordone delle forze dell’ordine e sono stati respinti con i manganelli. La protesta non e’ finita. Studenti medi e universitari domani partiranno in corteo o tenteranno di arriveranno direttamente in piazza Montecitorio per un nuovo sit-in, rilanciando la sfida dell’assalto al ”palazzo d’inverno tricolore”. ”Ancora una volta – dicono – invocheremo le dimissioni dello zar di casa nostra”.