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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 25 DICEMBRE 2024

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Studenti su Torre di Pisa, occupato anche Colosseo

Studenti su Torre di Pisa, occupato anche Colosseo

| Il 25, Nov 2010

Universita’, slitta a martedi’ il voto della Camera Manifestazioni in varie città: un ferito a Firenze

Studenti su Torre di Pisa, occupato anche colosseo

Universita’, slitta a martedi’ il voto della Camera Manifestazioni in varie città: un ferito a Firenze

 

 

 

 

ROMA-Slitta di nuovo il voto sulla riforma per l’universita’. La Conferenza dei Capigruppo di Montecitorio ha infatti fissato a martedi’ 30 novembre, entro le 20, il voto del ddl che, secondo le previsioni, si sarebbe dovuto licenziare entro oggi.  In questa nuova giornata calda sul fronte della protesta degli studenti contro il governo ed i tagli previsti nella riforma del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, il Governo è stato battuto nell’Aula della Camera su un emendamento di Fli alla riforma dell’Università su cui l’esecutivo aveva reso parere contrario. L’emendamento, all’articolo 16 di cui è primo firmatario Fabio Granata, è passato con 261 no, 282 sì e tre astenuti. L’emendamento di Fli,  riguarda l’abilitazione scientifica nazionale che richiede requisiti distinti per le funzioni di professore di di prima e di seconda fascia. Prevede che che al comma 3 lettera F dell’articolo 16 si sostituiscano le parole ”nuovi e maggiori oneri” con le parole ”oneri aggiuntivi”.  Il risultato della votazione di Montecitorio è stato accolto con un boato dai deputati dell’opposizione. Sola al banco del governo il ministro Gelmini: soltanto il capogruppo della Lega Marco Reguzzoni, che ieri avrebbe voluto la seduta notturna per accelerare i tempi dell’esame, le si è avvicinato a parlarle dopo il voto. GELMINI, SE DDL STRAVOLTO PRONTA A RITIRO – ”Questa mattina e’ stato approvato un emendamento di scarso rilievo. Finche’ Fli su un emendamento non particolarmente significativo marca una differenza questo rientra nella tecnica parlamentare e non entro nel merito. Mi auguro che non accada che vengano votati emendamenti il cui contenuto stravolga il senso della riforma, non sarebbe accettabile, se cosi’ fosse come ministro mi vedrei costretta a ritirarla”. Lo ha detto il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini interpellata sul fatto che questa mattina il governo e’ stato battuto in Aula su un emendamento di Fli. La Gelmini ricorda che per l’Università attraverso la Legge di Stabilità “é stato recuperato un miliardo”, una “cifra importante che ci consente di affrontare una riforma che è indispensabile”. “C’é una certa differenza – sottolinea il ministro – tra le proteste nel nostro Paese e quelle in Inghilterra dove gli studenti protestano contro gli aumenti delle tasse universitarie mentre questa riforma serve a diminuire gli sprechi. Per questo é necessaria questa riforma se vogliamo che le nostre università siano tra le prime cento” quanto a qualità. Bersani su tetti come leader precario – Bersani sui tetti? ”Non si capisce se in veste di segretario precario del Pd, piuttosto che di studente ripetente”. Ha commentato il ministro Gelmini criticando, a Mattino Cinque, l’iniziativa del Leader del Partito Democratico, di salire sul tetto della facolta’ di Architettura a Roma per esprimere solidarieta’ ai ricercatori e agli studenti che protestano da lassu’. ”Il Pd – ha detto il Ministro – ha scelto di non discutere nemmeno la riforma, questa come quelle della scuola e della Pubblica Amministrazione. Ho stima di alcuni parlamentari del Pd, che purtroppo rappresentano una minoranza e che si battono per le riforme. Ma oggi il Pd e’ quello di Bersani che, appunto, sale sui tetti” e ”poi ogni giorno si riempie la bocca di prediche nei confronti del governo che non rispetta il ruolo del Parlamento”. Per il Ministro, il ruolo del Parlamento ”dovrebbe rispettarlo Bersani per primo, perche’ quella e’ la sede dove si discutono le riforme”. Problema risorse completamente rimosso – Le risorse per l’universita’ sono state trovate e sono del tutto sufficienti. Lo ha ribadito il ministro dell’Istruzione, Maria Stella Gelmini, intervenendo a Mattino Cinque. ”Le risorse – ha spiegato – sono state trovate. Il governo nella legge di stabilita’ ha stanziato un miliardo di euro che e’ una cifra assolutamente sufficiente per far fronte non solo alle spese di funzionamento dell’universita’, ma anche al diritto allo studio. Questo governo, il governo dei tagli – ha aggiunto il Ministro – ha stanziato 100 milioni di euro per i voucher, un sistema nuovo di finanziamento attraverso buoni che vengono distribuiti alle imprese e quindi mi pare che francamente se in passato ci si poteva lamentare per una penuria di risorse oggi questo problema – ha concluso – e’ stato completamento rimosso”. MONUMENTI TESTIMONIAL PROTESTA, VOTO SLITTA di Tiziana Caroselli Colosseo, Torre di Pisa, Mole Antonelliana, Abbazia del Santo a Padova: i monumenti-simbolo del Belpaese sono diventati oggi testimonial di rango della protesta del mondo universitario contro la riforma degli atenei. Gli studenti li hanno occupati con l’intento di dare la massima visibilità a un dissenso che già ha attirato i riflettori nei giorni scorsi con il passaggio dalle piazze ai tetti delle facoltà. Le contestazioni sono andate avanti di pari passo con l’esame del ddl che riordina il sistema universitario da parte dell’aula della Camera. Stamani il ministro Gelmini, intervistata di buon’ora, era sembrata ottimista. “Spero che prevalga il senso di responsabilita” ha detto confidando sul consenso di Futuro e Libertà accontentata ieri con la riscrittura di due emendamenti ritenuti cruciali dai finiani. Era previsto addirittura il voto finale a fine mattinata, ma poi qualcosa si é inceppato. Il Governo è andato di nuovo ‘sotto’ su un emendamento di Fli e il ministro, visibilmente indignata, ha avvertito: “Finché Fli su un emendamento non particolarmente significativo marca una differenza, questo rientra nella tecnica parlamentare. Mi auguro che non accada che vengano votati emendamenti il cui contenuto stravolga il senso della riforma, non sarebbe accettabile, se così fosse come ministro mi vedrei costretta a ritirarla”. La conferenza dei capigruppo ha stabilito il rinvio del voto a martedì prossimo e si riprenderà l’esame dall’emendamento anti-dinastie. Intanto oggi é passato quello che chiude l’epoca dei rettori a vita: potranno restare in carica solo un mandato, per un massimo di sei anni. Un lungo week-end di pausa quindi, che il Pd spera possa portare consiglio al ministro. “Abbiamo bloccato alla Camera la brutta legge sull’università. La Gelmini ha quattro giorni di tempo per ritirarla e discutere con gli studenti e i ricercatori che protestano prima di tornare martedì nell’aula di Montecitorio dove il governo è stato sconfitto quattro volte” ha detto il vicepresidente vicario dei deputati del partito democratico Michele Ventura. Sperano in un ritiro del provvedimento anche gli studenti e i ricercatori che oggi sono rimasti sui tetti degli atenei, ne hanno occupati altri, hanno sfilato per le vie dei centri cittadini – scontrandosi a Firenze e Torino con le forze dell’ordine – hanno presidiato Montecitorio e pure srotolato uno striscione dal tetto della sede del ministero a Piazzale Kennedy con lo slogan ” Né manager né baroni, i privati fuori dai maroni”. Contro i baroni aveva puntato l’indice stamani, via etere, il ministro accusandoli di volere, attraverso gli studenti, bloccare una riforma “che rende l’università italiana finalmente meritocratica, che pone fine al malcostume di parentopoli, che blocca la proliferazione di sedi distaccate inutili e di corsi di laurea attivati solo per assegnare cattedre ai soliti noti”. Un’interpretazione per nulla condivisa dagli studenti. “Altro che colpire i baroni: le uniche vittime di questa riforma sarebbero gli studenti, i dottorandi, i precari e i ricercatori” hanno replicato le associazioni studentesche. Le posizioni restano distanti. “Vediamo come va a finire martedì” ha cautamente dichiarato Mariastella Gelmini.