Dieta mediterranea,”bisogna valorizzare al meglio i prodotti della nostra terra”
redazione | Il 27, Nov 2010
E’ quanto afferma il consigliere regionale della Calabria, Ottavio Gaetano Bruni
Dieta mediterranea,”bisogna valorizzare al meglio i prodotti della nostra terra”
E’ quanto afferma il consigliere regionale della Calabria, Ottavio Gaetano Bruni
“Sul recente pronunciamento dellUnesco che riconosce la Dieta Mediterranea praticata dalle quattro Nazioni Italia, Spagna, Grecia e Marocco patrimonio immateriale dellumanità non può di colpo cadere il sipario senza annettere a questa dichiarazione la giusta e straordinaria valenza”. Questo quanto afferma il consigliere regionale della Calabria, Ottavio Gaetano Bruni. “Credo invece – continua – che le forze politiche, le istituzioni ai vari livelli, le forze sociali e produttive debbano cogliere questa occasione per tentare di valorizzare al meglio i sani e genuini prodotti della nostra terra e rendere onore alla popolazione di Nicotera, alla Provincia di Vibo ed alla Calabria tutta sostenendo che la dieta di casa nostra debba avere, come scientificamente lo ha , il riconoscimento della primogenitura. Già in passato era stato commesso lerrore di non tenere in grande considerazione ciò che negli anni 60 era stato scoperto in merito alla dieta nicoterese. Solo nellanno 2002, infatti su iniziativa del prof. Pasquale Barbalace uomo di grande cultura del Comune di Nicotera, vi è stata una vera presa di coscienza sulla straordinarietà di quanto contenuto in uno studio pilota sulla dieta Mediterranea che il prof. Barbalace ha posto allattenzione dellAmministrazione Provinciale. Questo studio , effettuato nel 1960 da illustri scienziati dellepoca come Ancel Keys, White ( Cardiologo del Presidente Aisenauer ) Kimura ed altri, evidenziava chiaramente come il regime alimentare praticato dalla popolazione di Nicotera ( Comune centro pilota dello studio ) avesse sempre costituito, cosi come costituisce ancora, un elisir di lunga vita. Non a caso nell anno 2000 lallora Ministro delle politiche agricole lha denominata DIETA DI RIFERIMENTO BIOLOGICO. Anche il Corriere della sera, in un editoriale del 9 luglio 2002 a cura di Daniela Monti, dal titolo molto significativo MANGIARE COME A NICOTERA SI CAMPA 100 ANNI indicava, per la dieta, come schema giornaliero di riferimento quello degli abitanti di Nicotera degli anni 60. Tutto ciò, indubbiamente , non poteva non suscitare grande interesse nellallora Giunta Provinciale la quale, cogliendo la positività di quanto contenuto in quello studio e proiettandosi nel futuro, ha deciso di studiare un percorso utile che potesse portare, nel tempo, al riconoscimento ad alti livelli di quella ricchezza patrimoniale. Si è partiti, pertanto, daccordo con il principale sponsor e grande sostenitore della dieta nicoterese, professor Pasquale Barbalace, con listituzione, da parte della Giunta Provinciale, dellosservatorio della Dieta Mediterranea italiana di riferimento, con sede naturale e operativa proprio a Nicotera, affidandone la gestione, a titolo puramente gratuito, allo stesso professore Barbalace, il quale, lavorando insieme con il prof. De Lorenzo dellUniversità di Tor Vergata e in collaborazione con l A.S.P. di Vibo e con il Comune di Nicotera hanno creato il centro obesità in quel Comune. Gli ulteriori studi sul tema effettuati dal prof. Flaminio Fidanza ( Università di Perugia, studioso di alimentazione, da sempre sponsor della Dieta Mediterranea e padre della tabella di riferimento nicoterese ) e dal prof. Antonino De Lorenzo ( attuale direttore della cattedra di alimentazione umana dellUnivesità di Tor Vergata, direttore dell ODIMIR e del centro obesità di Nicotera, hanno interessato moltissimo l UNESCO che il 15 novembre scorso si è pronunciato riconoscendo la dieta praticata dalle quattro Nazioni ( Italia, Grecia, Spagna e Marocco ) quale patrimonio immateriale dellumanità. Un risultato prestigioso questo che riconosce definitivamente la straordinaria bontà e il grande valore nutritivo dei prodotti della nostra terra, frutto solo e soltanto della mano umile e intelligente dei nostri padri contadini, i quali, pur operando in un contesto povero e difficile ma sempre intriso da grandi valori umani, morali, civili e sociali, hanno saputo creare questo inestimabile patrimonio che può rappresentare una virtuale ricchezza. Tutto ciò, comunque, è stato ricostruito, in occasione dellanniversario del cinquantenario della DIETA NICOTERESE, in un testo a cura del prof. Barbalace dal titolo THE NICOTERA DIET, sul quale viene tracciato il lungo iter culturale deklla tradizione alimentare sia dal punto di vista storico che scientifico. Un viaggio letterario sentimentale a ritroso, nel mondo dei nostri padri per scoprirne ritualità, usi, costumi, tradizioni, desideri e bisogni. E vero, daltra parte, che il cibo non costituisce solo un fatto nutrizionale, ma svolge un aspetto sociale, culturale e una filosofia del vivere molto diffusa ed osservata nei paesi dellarea mediterranea”.
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