Irlanda contro i tagli, migliaia a Dublino
redazione | Il 27, Nov 2010
Euro e borse in calo, rating anglo-irish tagliato a spazzutra
Irlanda contro i tagli, migliaia a Dublino
Euro e borse in calo, rating anglo-irish tagliato a spazzutra
(ANSA) DUBLINO – Decine di migliaia di persone sono attese oggi a Dublino per la grande manifestazione di protesta contro il piano di austerità varato dal governo, nonostante il freddo polare e la massiccia nevicata che ha imbiancato la capitale irlandese. Secondo la Garda (la polizia irlandese), sono previste oltre 50.000 persone, un numero enorme per gli standard locali. ßß Ictu, la confederazione dei sindacati che ha organizzato la marcia (che si muovera” alle 13 italiane da Wood Quays, al centro della capitale, verso il General Post Office, l’edificio dove fu proclamata l’indipendenza della repubblica), ha fatto una massiccia campagna sulla stampa e su facebook per invitare a partecipare ßß ßIl segretario generale dell’Irish congress of trade unions David Begg ha promesso che la manifestazione sarà un evento per famiglie, pacifico, ricco di humour, e con un efficiente servizio d’ordine. La polizia ha predisposto però un articolato piano per prevenire ogni disordine. Si temono soprattutto infiltrazioni di gruppi estremisti, che potrebbero tentare l’occupazione di edifici pubblici, attorno ai quali ci sarà extra vigilanza. ßß Il capo della Garda Fachtna Murphy ha detto che la polizia sarà discreta “ma se qualcuno viola la legge, la risposta sarà ferma”. ROMA – E’ corsa a vendere euro fra gli investitori, con i timori di contagio della crisi irlandese che hanno innescato un’altra giornata nera per le borse poi in ripresa nel finale e per i titoli di Stato dei Paesi a rischio dell’unione monetaria.
GIU’EURO E BORSE,SPREAD RECORD IRLANDA,SPAGNA – I ministri finanziari dell’area euro si preparano a sbloccare domenica gli aiuti per l’Irlanda, in una teleconferenza che dovrebbe mettere fine ai negoziati fra Dublino, l’Ue, la Banca centrale europea e il Fondo monetario internazionale. Ma gli aiuti all’Irlanda non riescono a convincere del tutto i mercati: circolano voci di un possibile slittamento del via libera, mentre il governo del premier Brian Cowen oggi ha dovuto mandare giu’ una sconfitta elettorale nella contea di Donegal che rischia di farlo vacillare ulteriormente. Con Madrid e Lisbona costrette a smentire ipotesi di un salvataggio imminente, il mix anche oggi e’ micidiale per i mercati europei. Nel corso della seduta odierna le borse europee hanno allargato temporaneamente le perdite fino a punte di oltre l’1,50% a Londra, Parigi e Milano, superate da Madrid che ha perso circa il 2,50% per poi contenere i cali nel finale. A pesare, come nei giorni scorsi, il settore bancario che paga le rivendicazioni tedesche di future ristrutturazioni del debito e le indiscrezioni secondo cui le banche anche i creditori ‘senior’ delle banche irlandesi, non solo quelli che hanno il debito subordinato, dovranno accettare pesanti tagli al valore dei propri investimenti. L’allarme e’ parzialmente rientrato nel corso della seduta, in particolare dopo le smentite di nuovi salvataggi e le precisazioni sull’imminente conferenze call fra i ministri europei. Ma le quotazioni dell’euro continuano a scontare la preoccupazione che la crisi del debito possa riservare nuove, spiacevoli sorprese. La divisa unica, dopo una puntata stamani fino a quota 1,32 dollari, recupera parzialmente fino a 1,3241 negli ultimi scambi europei, con perdite di oltre un centesimo (1,3360 la chiusura di ieri) che si sommano alla netta correzione dei giorni scorsi. Pesa anche la forza del dollaro di fronte ai timori di una escalation delle tensioni fra le due coree. E il termometro dei mercati europei del credito continua a segnare febbre alta. I premi di rendimento spagnoli, come differenziale fra i titoli decennali di Madrid e i bund tedeschi con stessa scadenza, sono balzati all’ennesimo record fino a 264 punti: i timori di molti operatori sembrano ora diretti verso il sistema bancario del paese iberico. Spread record anche per i decennali irlandesi, a 656 punti, e tensioni alle stelle anche su Portogallo (440) e Grecia (918). L’Italia, a distanza, viaggia a circa 170 punti. Nuovi record anche per il rischio default del Portogallo (a 507), della Spagna (320) dell’Irlanda (599,5) e Grecia (988 punti).
PORTOGALLO: VOCI E SMENTITE, VIA ALLA FINANZIARIA – Ancora una giornata sull’orlo della crisi di nervi per il Portogallo, da molti considerato ‘il prossimo sulla lista’ della crisi del debito dopo Grecia e Irlanda, ma che si rifiuta di vedersi imporre questo copione. Ancora una volta le voci che hanno innescato la nuova impennata di tensione sono venute da Berlino, dove il Financial Times Deutschland ha scritto oggi che l’Ue esercita pressioni sul Portogallo per spingerlo a chiedere un piano di salvataggio, per cercare di fermare un possibile contagio, molto piu’ pericoloso per l’euro, alla Spagna. Le voci raccolte dal giornale hanno provocato una pioggia di smentite. Del governo portoghese, di quello spagnolo, anche di Berlino, e del presidente della Commissione europea Manuel Barroso: ”nessuno l’ha chiesto e noi non l’abbiamo suggerito” ha detto. ”Non vedo alcuna necessita’ che il Portogallo faccia ricorso a un aiuto” internazionale, ha confermato il ministro dell’economia di Madrid Elena Salgado. A Lisbona intanto, mentre il costo del debito continua a toccare record storici, il governo del premier socialista Jose’ Socrates ha incassato il si’ definitivo del parlamento alla sua finanziaria ‘lacrime e sangue’, che punta a riportare il deficit dal 7,3% al 4,6% nel 2011 e a restituire fiducia ai mercati con una cura da cavallo per il paese: tagli a stipendi statali, spesa sociale, investimenti pubblici, congelamento delle pensioni, aumento di Iva e Irpef. Un giro di vite senza precedenti, gia’ definito dai sindacati che mercoledi’ hanno paralizzato il paese con uno sciopero generale ”una dichiarazione di guerra ai lavoratori”. Il ministro delle finanze Fernando Teixeira dos Santos ha detto dopo il voto che ora bisogna mettere in pratica al piu’ presto le misure previste dalla finanziaria. Il quadro politico del paese appare pero’ ora piu’ incerto. Il governo socialista minoritario, ai minimi storici nei sondaggi, e’ riuscito a fare approvare la finanziaria grazie alla astensione ‘costruttiva’ del principale partito di opposizione, il Psd. Ma secondo la stampa portoghese, passato lo scoglio della finanziaria non e’ escluso che a breve si vada a una crisi politica. Che porti ad un rimpasto del governo socialista, o anche a una sua caduta dopo le presidenziali di gennaio. In una intervista oggi al Journal de Noticias Teixeira dos Santos ha confermato, senza fare nomi, che ”fra i nostri partner comunitari alcuni ritengono che il modo migliore di tutelare la stabilita’ dell’euro sia spingere, e forzare, i paesi ora sotto i proiettori verso l’aiuto”, considerando che e’ ”il modo migliore per proteggersi e tamponare la situazione”. ”Ma, ha avvertito, non e’ la nostra visione”.
ZAPATERO: ESCLUDO NECESSITA’ SALVATAGGIO – ”Escludo la necessita’ di un salvataggio della Spagna”: lo ha detto il primo ministro spagnolo, Jose Luis Rodriguez Zapatero, in una intervista all’emittente radiofonica Rac1. Zapatero – riferisce l’agenzia Bloomberg – ha anche detto che gli investitori che scommettono su un default della Spagna ”sono in errore e andranno contro i propri interessi” e ha assicurato che Madrid non ha in programma ulteriori aumenti delle tasse ne’ altri tagli occupazioni nel pubblico impiego.
ALLARME DI NAPOLITANO: EURO MESSO IN QUESTIONE – Giorgio Napolitano lancia l’allarme sul futuro dell’Euro. ”E’ molto difficile – dice al Quirinale durante la cerimonia di avvio dell’undicesimo foro di dialogo Italia-Spagna – fare una graduatoria delle conseguenze negative della crisi. Ma la peggiore e’ il fatto che oggi sono messi in forse i valori e le principali fondamenta del processo di integrazione europeo. Non dobbiamo nasconderci la gravita’ dei segnali. Oggi sono messe in questione e non sono sufficientemente garantite la moneta unica, il metodo comunitario, e lo stesso principio di solidarieta”’
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