In Perù l’isola di Peter Pan
redazione | Il 09, Dic 2010
Sul lago Titicaca un misterioso arcipelago galleggiante
In Perù l’isola di Peter Pan
Sul lago Titicaca un misterioso arcipelago galleggiante
(ANSA) L’isola che non c’è esiste. Appare all’orizzonte, nelle acque del lago Titicaca (www.titicacaalmundo.com), al confine tra la Bolivia e Perù (www.go2peru.com) e poi scompare. Reale, l’isola è reale, si può visitare, conoscerne gli abitanti, ma il giorno dopo potrebbe non essere più lì. È il prodigio dell’arcipelago galleggiante, costruito dalle popolazioni Uros con fascine di totora (un tipo di canna che cresce nella zona) per proteggersi dai nemici, tra cui i bellicosi Incas, nell’epoca precolombiana In caso di pericolo, gli abitanti possono sollevare la pesante ancora che assicura l’isola al fondo del lago e spostarsi con dei lunghi remi in un posto più sicuro. Sono circa 20 le isole galleggianti e si trovano cinque chilometri a Ovest del vivace porto peruviano di Puno (www.peru.info/it/dove-vuoi-andare/puno-664-3.20-5-1317-ci4, 20 minuti di navigazione). Da qui molte agenzie di viaggio organizzano visite all’arcipelago, tanto che il turismo è diventato la principale fonte di reddito degli Uros e ci sono casi di isole, di fatto disabitate, dove gli antichi abitanti si recano dalla mattina alla sera per accogliere i visitatori. Le isole principali sono Tupiri, Santa Maria, Tribuna, Toranipata, Chumi, Paraíso, Kapi, Titino, Tinajero e Negrone che sono abitate da una decina di famiglie e mantengono la tradizione della tessitura, della pesca artigianale (soprattutto del carachi e del persico) e della caccia di uccelli selvatici. Più di 60 specie di volatili sorvolano infatti il lago Titicaca, che il più grande lago navigabile al mondo (8.330 chilometri quadrati a un’altitudine di 3.812 metri sopra il livello del mare) e ospita una riserva naturale fin dal 1978. Tra le specie più diffuse ci sono i fenicotteri (chiamati parihuanas), le oche andine, i keles, i chullumpis e i lequeleques. Il periodo migliore per visitare il lago è febbraio, quando la temperatura (normalmente fredda e secca, compresa tra 1 e 15 gradi centigradi) è relativamente mite e la città di Puno è animata dalla Festa della Vergine della Candelora (il 2, www.munipuno.gob.pe/muni2/). Le celebrazioni sono molto sentite dagli abitanti della zona, discendenti del popolo Aymara, e ricche di musica e balli. Basta pensare che Puno è chiamata la Capitale del folklore peruviano e sono più di 300 le danze tradizionali della regione che vanno in scena per l’occassione.
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