Assange in isolamento
redazione | Il 10, Dic 2010
In arrivo l’anti Wikileaks, si chiamerà Openleaks ed è fondato da ex collaboratori di Assange
Assange in isolamento
In arrivo l’anti Wikileaks, si chiamerà Openleaks ed è fondato da ex collaboratori di Assange
(ANSA) LONDRA – Julian Assange è stato messo in cella di isolamento nel carcere di Wandsworth a Londra. Lo ha reso noto uno dei suoi legali, Jennifer Robinson, spiegando che la decisione è stata presa dalle autorità carcerarie per “garantire la sicurezza” del padre di Wikileaks. “Abbiamo reso nota la nostra preoccupazione per quanto riguarda eventuali problemi di sicurezza – ha detto Robinson – ma non abbiamo mai chiesto che venisse messo in isolamento”.
GUARDIAN, ASSANGE DI BUON UMORE, AVRA’ COMPUTER – Piccola vittoria in carcere per Julian Assange. Gli è “tornato il buon umore” alla notizia che “potrà avere in carcere un computer con accesso, seppur limitato, ad internet”. Lo riporta il Guardian citando uno dei suoi avvocati, Mark Stephens, secondo il quale il padre di Wikileaks, in cella “si sta facendo forza”. L’hacker australiano, che appena entrato in cella aveva chiesto, ricevendo un rifiuto, un computer portatile, potrà ora avere, nell’ambito di un programma intitolato “accesso alla giustizia” un pc per poter lavorare sul suo caso.
GOVERNO AUSTRALIA INSISTE, ATTI ASSANGE ILLEGALI – Nonostante le crescenti critiche, il governo australiano di Julia Gillard ribadisce la sua posizione verso la diffusione di documenti diplomatici Usa da parte del sito Wikileaks, dichiarando che è illegale in Australia ottenere o distribuire documenti ‘classificati’. Di fronte all’ondata di proteste suscitate dalla dichiarazione della Gillard, accusata di pregiudicare un equo processo al fondatore di Wikileaks Julian Assange (aveva bollato come ‘illegale’ l’operato di Assange), il ministro della Giustizia Robert McClelland ha richiesto una consulenza legale e ha dichiarato oggi che è proibito dalla legge australiana ottenere informazioni classificate senza autorizzazione. Ha precisato tuttavia che starà alla polizia federale australiana indicare se sono stati commessi reati.
ARRIVA ‘OPENLEAKS’, NATO DA RIVOLTA ANTI-ASSANGE – Un gruppo di ex collaboratori di Wikileaks, che hanno lasciato il sito per protestare contro il fondatore Julian Assange, si apprestano a lanciare lunedì prossimo un nuovo sito militante a disposizione delle ‘gole profonde’ che vogliono rendere pubblici i documenti di cui sono in possesso: ‘Openleaks’ sarà il suo nome. Lo rivela con un articolo dal titolo “Un nuovo Wikileaks si ribella contro Assange”, pubblicato in svedese e in inglese nel suo sito, il giornale svedese Dagens Nyheter, citando dichiarazioni di esponenti di Openleaks, che però hanno voluto restare anonimi. “Nostro obiettivo a lungo termine – ha detto al giornale uno di loro – è costruire una piattaforma forte e trasparente per sostenere chi ci passa il materiale, sia in termini di tecnologia che di politica, e al tempo stesso incoraggiare altri ad avviare progetti analoghi”. Uno degli obiettivi a breve termine – ha aggiunto – è completare l’infrastruttura tecnica a assicurare che “l’organizzazione continui a essere democraticamente governata da tutti i suoi membri, piuttosto che da un solo gruppo o un solo individuo”. Il giornale sostiene inoltre di essere in possesso di documenti che provano il malcontento all’interno di Wikileaks: emergerebbe così che problemi di accessibilità che colpirono il sito negli scorsi mesi non furono dovuti a sabotaggi esterni, ma giunsero dall’interno del gruppo, per “segnalare” ad Assange che doveva farsi da parte.
OLANDA, HACKER ATTACCANO PROCURA DOPO ARRESTO SEDICENNE – Gli hacker hanno attaccato oggi il sito web della procura olandese come rappresaglia per l’arresto di un sedicenne, avvenuto ieri all’Aja, accusato di aver partecipato a una serie di assalti informatici contro i siti internet di alcune società titolari di carte di credito. Il sito della procura olandese, in seguito all’attacco condotto sotto la bandiera del gruppo ‘Anonymous’, è rimasto bloccato per alcune ore. Da quando Julian Assange è stato arrestato si sono moltiplicati gli attacchi, a volte coordinati tra loro, di hacker simpatizzanti di Wikileaks contro numerosi siti web.
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